Accettare di essersi aperti inutilmente

Buongiorno,
Vi scrivo per comprendere meglio un disagio che sto affrontando da qualche giorno. Qualche mese fa ho conosciuto un ragazzo con cui ho iniziato a frequentarmi. Con mia grande sorpresa sono riuscita a sentirmi felice ed  appagata e ad aprirmi con lui raccontandogli di me e del mio passato. Bene o male lui ha fatto lo stesso e tutto sembrava andare per il meglio fino al momento in cui è dovuto partire per lavoro per circa due settimane. Durante questo periodo i contatti sono stati piú sporadici ed al suo ritorno mi ha comunicato di essere confuso e molto spaventato dal fatto che stava iniziando a sentirsi all''interno di una coppia vera e propria. Io, stupidamente, mi sono comunque resa disponibile verso di lui dicendogli che avrei comunque provato a stargli accanto e che avrei aspettato che facesse chiarezza dentro di sè. Mi ha cercato per avere un conforto per i suoi problemi, per "parlare con me che ero sempre così amorevole", ma non ha piu voluto vedermi, ed infine è sparito. 
Quello che in tutto questo mi crea fastidio è dover accettare di essermi aperta, aver mostrato il meglio di me e la parte piú fragile di me ad una persona che, di fatto, stava solo giocando. Ed inoltre, avendo lui evitato accuratamente di incontrarmi per parlare della situazione, non ho potuto spiegare le mie ragioni e comunicargli che il mio essere "amorevole" non significava comunque essere innamorata di lui. L''idea che possa pensare a me come una donna innamorata ed abbandonata mi infastidisce, quasi quanto il fatto che abbia approfittato del mio aprirmi con lui. Mi capita di svegliarmi triste al mattino per questo e spesso di sentirmi stupida e troppo ingenua, forse troppo infantile e poco esperta per la mia età (28 anni).
Come posso superare questo momento di disagio?
Grazie
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Nei legami è difficile tenere la contabilità, valutare cioè quello che si da, si dice, si prova.....e paragonarlo con questo viene vissuto ed esperito dall' altro, una componente di rischio c' è sempre
Immagino si senta svuotata e depauperata, dovrà fare pace con se stessa non con lui.
Se il disagio dovesse persistere, consulti un nostro collega de visu, l' aiuterà in questo percorso di elaborazione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Utente,
Comprendo il suo sentimento di tristezza e di inadeguatezza e la invito a riflettere su un aspetto che mi ha colpito nel suo racconto. Lei scrive di aver raccontato all'altro di se' e del suo passato e, mi pare di capire, dopo poco tempo esservi conosciuti. Immagino che lei sia una persona aperta, disponibile e leale, ma talvolta, in relazioni appena avviate, scoprire subito le 'carte' con l'altro può essere controproducente. Niente di male, ovvio, se l'altro e' accogliente e se, soprattutto, chi si confida non rischia di rimanere frustrato e deluso, ma se questo accade, forse sarebbe il caso di attendere a rivelarsi, sempre che, poi, sia necessario raccontare all'altro il proprio passato in forma dettagliata. Conservare una certa aura di mistero, se vuole, a volte contribuisce maggiormente a
elicitare nell'altro curiosità ed interesse e a lasciare a noi il tempo di osservare e di rimanere in contatto con i nostri sentimenti. Non si dia, comunque, della stupida! Alla sua età, un po' di inesperienza nel valutare le intenzioni dell'altro rientra nella 'normalità'. Se, tuttavia, lei si continua a sentire a disagio e vuole comprendere meglio se stessa e come rapportarsi nelle relazioni, qualche incontro con uno psicologo potrebbe aiutarla a fare chiarezza.
Un cordiale saluto

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale