Famiglia madre figlia

Salve. Sono una ragazza di 21 anni, quasi 22, e vivo a casa con i miei genitori. Da sempre hanno un brutto rapporto, io vado più d'accordo con mio padre, mentre con mia madre siamo ai ferri corti per via del fatto che non mi ha mai accettata. In sostanza qualsiasi cosa io facessi non le è mai andato a genio (per lei sono un errore). Al momento non lavoro, in quanto sto facendo la patente (anche se in ritardo) e lei non fa altro che farmi sentire un peso (marciando sulle stesse cose sulle quali aveva da ridire anche anni fa). Io non sopporto più questa situazione e al momento sono impossibilitata ad andarmene. Più volte ha alzato le mani su di me, mio padre e mia sorella (che ora vive lontano) minacciandoci di morte. Lei non lavora, fa la casalinga, ma non le è mai andato bene nemmeno questo "impiego" dal momento che pretende di amministrare le finanze (stipendio unico di mio padre) e di pagarsi i suoi vizi, le sigarette e le slot machines. Ha speso i soldi che le aveva lasciato suo padre (una cifra che sembrerebbe si aggiri intorno ai 30mila euro) rubando successivamente 8mila euro a mio padre (che conservava in caso di bisogno) per cercare di recuperare i suoi persi al gioco. Lei sostiene, testuale, che "i soldi vanno e vengono" e non è una tragedia quello che ha fatto. Si comporta male, come se nulla fosse accaduto e rende impossibile la vita a tutti, specialmente a me che ci ho a che fare ogni giorno. Mi insulta pesantemente, dice che sono io la pazza, e mi fa vera e propria violenza psicologica. Ormai ho paura anche ad andare al bagno o sedermi o respirare perché i suoi sguardi e i suoi silenzi fanno presagire il peggio e non si sa mai quando può "attaccare". Curarsi, non vuole curarsi.... e noi non sappiamo più che fare. Vorrei tanto un consiglio, grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

quella che ci delinea è una situazione di grande sofferenza familiare e personale che vi coinvolge tutti e che si ripercuote in particolare su di lei, in quanto membro più debole della famiglia sia per la giovane età, sia per il ruolo di figlia che dipende economicamente - e almeno in parte psicologicamente - dai genitori.

Qual è la posizione di suo padre in merito a quanto accade in casa e al comportamento di sua madre?
Non ha mai pensato di separarsi? Se non l'ha fatto, qual è il perchè a suo parere?

Per quale motivo pensa che sua madre non l'abbia mai accettata?
Anche quando era piccola i vostri rapporti erano tesi?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta...
Dunque mio padre purtroppo ha ancora un anno di lavoro da svolgere (lavora come operaio in un'impresa edile) prima di andare in pensione e al momento, anche se vorrebbe separarsi, non può fare molto, anche lui è molto esaurito dalla situazione. In più mia sorella ha un bimbo di 4 anni che per un motivo e per l'altro è sempre qui da noi, curato da mia madre. Curato è un eufemismo visto che devo stargli dietro io, in quanto lei deve fumare costantemente. Insomma, da sempre mia madre ha avuto un atteggiamento di poca tolleranza sia nei miei confronti che in quelli di mia sorella. Fin da bambine (io e mia sorella abbiamo 11 anni di differenza) ci ha sempre reputate "errori", incapaci, fallite, ci ha fatte allontanare dalla società e dai compagni, la nostra autostima è sempre stata sotto le scarpe. Io a mio parere so di non essere la figlia perfetta, ma mai mi sono permessa di andare contro la sua volontà, ho sempre rispettato il suo ruolo di madre, certo, qualche volta sono sbottata anch'io, ma più che altro nel tentativo (vano) di difendermi dalle sue ingiurie e dalla sua violenza fisica e psicologica. Ho provato a parlarle, ho richiesto anche l'intervento dei Carabinieri, quando una lite con mio padre si era fatta piuttosto accesa, ma lei non ha fatto altro che rifiutare il mio aiuto e continua a pensare di avere tutte le ragioni del mondo. Onestamente non so che fare, più volte ho pensato di denunciarla, ma so che creerei una situazione di insofferenza negli altri famigliari e non mi azzardo a muovermi...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non so se con una denuncia risolverebbe qualcosa. Teme seriamente per la sua incolumità fisica?
Quando ha chiamato i Carabinieri cosa è successo?

Secondo lei si tratta di una persona "disturbata"?
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dopo
Utente
Utente
E' molto disturbata... incolpa gli altri per problemi inerenti al suo passato di cui so a grandi linee, ha fatto un incidente a sedici anni e ha perso gran parte dell'udito battendo la testa, la mancanza del padre, la madre che lavorava sempre e problemi con i genitori di mio padre. Ha sofferto anche lei, ma non mi spiego come mai questa cattiveria con noi, visto che potevamo essere la sua "ancora di salvezza"... I Carabinieri non hanno fatto granché, hanno detto di rivolgersi agli assistenti sociali, lei ha avuto una crisi quella sera perché dice che siamo noi che l'abbiamo costretta a giocare alle macchinette e siamo noi che l'abbiamo ridotta così. Si aggrappa al fatto che non le abbiamo dato amore, ma non comprendo che tipo di amore desiderasse dal momento che non ha mai portato rispetto verso nessuno di noi, nemmeno verso sua madre che vive al piano di sotto e dalla quale va a sfogarsi sempre e tratta malissimo. Io temo per l'incolumità mia che per quella dei miei cari, perché ho visto che quando le saltano i nervi può veramente arrivare a fare del male, ma anche se non arrivasse necessariamente a quello è veramente estenuante sentire i suoi rimproveri ogni giorno, quando io cerco di fare quel che posso, specialmente col mio nipotino e sono convinta sia una pessima influenza anche su di lui. Addirittura mi ha accusata di incesto con mio padre il che è veramente un'assurdità... io devo sentirmi umiliata da lei ogni giorno solo perché vuol far prevalere il legame di parentela e la sua autorità assoluta di madre che non è tenuta a portar rispetto alla figlia (parole sue) mentre io sì, nonostante più volte ha ribadito che io per lei non ero nessuno.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"I Carabinieri non hanno fatto granché, hanno detto di rivolgersi agli assistenti sociali"

Lo avete fatto?
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dopo
Utente
Utente
No, non vuole andare in quanto pensa di non averne bisogno, ha consigliato a me di andare perché se non vado io, secondo lei, il problema non si risolve. Poi non ho molta libertà di scelta, ho timore che qualsiasi cosa io faccia lei se la prenda con me.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In effetti dall'assistente sociale dovrebbe andarci non sua madre ma lei (magari con suo padre), ad esporre quanto succede in casa e chiedere consiglio.

Sua madre, nel caso in cui soffrisse di un disturbo mentale, avrebbe invece bisogno di uno psichiatra e/o di uno psicoterapeuta.