Attacchi di panico e pensieri ossessivi a sfondo esistenziale

Buonasera, sono un ragazzo di 20 anni, studente di psicologia, che da circa 3 mesi presenta dei pensieri ansiogeni sulla morte e sul senso della vita.Mi spiego meglio: il 12 marzo mi trovavo sull'autobus per tornare a casa dall'università, e sulla strada di ritorno ho avuto quello che penso essere un attacco di panico (ansia incontrollata, paura di morire e di fare del male a qualcuno,senso di irrealtà e di distacco dal mondo) che mi ha sconvolto.Premetto che da poco ero stato lasciato dalla mia ragazza ed ero molto triste, e sull'auto, poco prima dell'attacco stavo rimuginando sul perché nel mondo esista la sofferenza e il dolore.Il pensiero che mi ha fatto avere questo attacco è stato del tipo: come si fa a vivere in questo mondo così cattivo e spietato, non vale la pena di vivere in un mondo così.Questo pensiero mi ha davvero terrorizzato, perché pensare una cosa del genere mi ha fatto venire il sospetto che io sia capace di compiere gesti come il suicidio. Quando sono arrivato a casa ero agitatissimo e spaventatissimo. Mi ricordo di essermi seduto vicino alla finestra nella mia cucina in preda al panico, e dopo aver guardato per caso fuori da essa un pensiero che mi ha terrorizzato mi è apparso nella mente: e se ora aprissi la finestra e mi buttassi di sotto? Premetto che purtroppo nel mio quartiere, nel giro di poco tempo, ci sono stati circa 3 suicidi avvenuti in questo modo.Da quel giorno vivo nella paura che io possa fare un gesto del genere.Diciamo che con il tempo la grande ansia che questi pensieri mi provocavano si è affievolita, ma ho notato che appena sento un brutta notizia al telegiornale(riguardante cronaca nera, quindi suicidi ed omicidi efferati) provo un grande senso di ansia e preoccupazione che a volte mi terrorizza, e mi vengono in mente pensieri affini a quelli avuti durante l'attacco di panico (come si fa a vivere in un mondo così orribile, pieno di sofferenza), oppure pensieri del tipo: e se anche io fossi capace di compiere dei gesti così orribili,come togliersi la vita o uccidere qualcuno? devo ammettere che provo ansia già solo a scrivere queste cose.Anche quando per esempio guardo un film con scene violente di questo tipo mi vengono in mente gli stessi pensieri ansiogeni.Un altro pensiero che ogni tanto mi passa per la testa è: è reale il mondo in cui mi trovo? anche questo pensiero mi è venuto durante l'attacco di panico, e ogni tanto riesce fuori e mi genera parecchia ansia.In generale, questi pensieri si presentano soprattutto dentro casa, infatti ho notato che quando sono in giro e mi tengo impegnato, solo sporadicamente questi pensieri mi ritornano in mente, e nella maggior parte dei casi solo dopo avere sentito notizie tragiche o discorsi relativi ad episodi violenti. Volevo chiedere il vostro parere sulla mia situazione, e qualche consiglio su come affrontarla.
Vi ringrazio infinitamente
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazzo,

Gli attacchi di panico sono una condizione molto comune nella popolazione generale. Tenga conto che di norma le persone esperiscono almeno un attacco di panico nel corso della propria vita senza che ciò indichi necessariamente una condizione psicopatologica. Come lei ben sa, un singolo attacco di panico non è infatti indice di alcuna patologia specifica e, nella maggior parte dei casi, potrebbe non ripresentarsi più nel corso della sua esistenza. In primo luogo sarebbe utile cercare di considerare dunque l'attacco che ha avuto come un episodio sporadico probabilmente legato al difficile momento che stava attraversando. La rottura di una relazione può infatti dar luogo a manifestazioni di natura ansiosa come quelle da lei descritte. In tale situazione può essere normale l'avvicendarsi di pensieri negativi che possono spingere le persone a chiedersi cosa fare della loro vita o a interrogarsi sulla natura del dolore. Se tali pensieri continuano però a ripresentarsi e a interferire con la sua vita sarebbe opportuno che lei consultasse di persona uno psicologo in modo da valutare attentamente il modo in cui lei sta reagendo difronte alla rottura della relazione e l'origine di tali pensieri. Solo tramite una valutazione accurata sarà infatti possibile individuare la natura dei suoi pensieri e indicarle un percorso adeguato alle sue esigenze. A maggior ragione se dovesse continuare ad avere pensieri associati alla morte o al suicidio, la esorto a consultare un collega il prima possibile. Nel frattempo, considerato che lei scrive che tali pensieri si presentano solo quando non è impegnato, potrebbe decidere di dedicarsi ad attività piacevoli che oltre a distrarla dal rimuginio potrebbero accrescere il suo senso di autoefficacia e contribuire al superamento del disagio imputabile alla rottura della sua precedente relazione.

Cordialità.

Dr. Sergio Sposato MSc, CPsychol, AFBPsS
Practitioner Clinical and Counselling Psychologist
EuroPsy Certificate (Clinical and Health Psychologist

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Sposato

La ringrazio innanzitutto per la celere risposta.Seguo involontariamente il suo consiglio già da tempo, poiché coltivare il mio hobby preferito, la musica, mi ha aiutato e mi aiuta molto nel gestire l'ansia e a distrarmi. Il mio problema è che è come se avessi sviluppato una "fobia" delle brutte notizie.Ogni volta che sento notizie tragiche in televisione mi ritorna quell'ansia tremenda e quei pensieri che mi hanno terrorizzato il fatidico giorno.Diciamo che le notizie tragiche che in continuazione ci giungono dai mass media(tipo omicidi e suicidi) fanno da fattore scatenante.Devo ammettere però che a volte questi pensieri esistenziali vengono fuori a ciel sereno, preoccupandomi parecchio.Sia chiaro sono un persona con mille interessi e passioni che ama quello che fa,ma spesso tormentata da questa ansia immotivata associata a pensieri spaventosi ormai da 3 mesi.
Mi consiglia di recarmi da uno psicologo per superare il problema?
Cordiali Saluti.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Caro ragazzo,

Vista la persistenza dei sintomi credo che potrebbe esserle utile rivolgersi personalmente a uno psicologo, onde evitare il rischio che la situazione possa evolvere in senso negativo. Come ben saprà l'ansia può dare origine a un circolo vizioso dal quale, col tempo, può diventare difficile uscire. Più lei eviterà le situazioni che le causano ansia, più l'ansia nei confronti di tali situazioni rischia di aumentare; al contrario, più lei affronta le situazioni ansiogene, più l'ansia si riduce. Per quanto riguarda i pensieri intrusivi, di solito più si cerca di evitarli, più questi posssono tendere a ripresentarsi. Sarebbe dunque opportuna un'adeguata valutazione clinica volta a comprendere la causa, la frequenza e l'intensità di quelle che lei definisce ossessioni. Solo così sarà infatti possibile fornirle una risposta accurata al suo problema e aiutarla nella sua risoluzione. Le auguro di riuscire al più presto a ritrovare la sua serenità. Per ogni eventualità, non esiti a scrivere.

Cordialità.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per la cordialità Dr. Sposato, ho deciso di fare un consulto in un centro di Terapia Breve Strategica, da quello che ho letto estremamente efficace nell'affrontare e curare disturbi legati all'ansia ed alle ossessioni.
Cordiali saluti!
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Caro ragazzo,

Per il trattamento dei sintomi ansiosi, e in particolar modo per il trattamento del panico e dei pensieri intrusivi, il trattamento d'elezione è l'intervento cognitivo comportamentale. Può trovare un elenco degli specialisti che usano tale approccio alla pagina http://www.sitcc.it/elenco-soci/ e ricercare tra questi gli specialisti che operano nella sua città. Tenga conto che l'efficacia della psicoterapia è soggettiva e dipende da molti fattori, per cui potrebbe trovare giovamento anche da altri approcci. Spero di esserle stato utile.

Cordialità
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