Attacchi di panico e paura della morte

Buongiorno,
vi contatto perché avrei bisogno di una consulenza riguardo ad un problema che mi sta affliggendo da un po' di tempo: ho iniziato a soffrire di ansia e ogni tanto ho dei principi di attacchi di panico. Dico principi perché comunque per il momento sto riuscendo a bloccarli più o meno sul nascere (avevo già sofferto di questo disturbo alcuni anni fa, per ragioni differenti, ma poi con l'autocontrollo quel periodo era passato).
Ci sono momenti in cui sono bloccato dal terrore, questione di qualche minuto e poi passa, ma poi mi resta una sensazione di ansia, come un pensiero simile a un rumore di fondo che mi accompagna per tutta la giornata rendendo difficile dedicarmi alle normali attività, compreso il lavoro.
Il pensiero che mi perseguita è la paura della morte.
Non so per quale motivo ho iniziato a pensare a questa cosa da qualche settimana ma sta diventando un'ossessione. Non avevo mai affrontato questa paura prima così intensamente, ho poco più di trent'anni.
Per spiegare meglio dico anche che sto attraversando un periodo di grandi cambiamenti (ho letto su forum che le cose possono anche essere associate: dopo un periodo di grande crisi e tristezza personali (dovuti alla fine di una relazione importante) da un po' sto con un'altra persona e ne sono felicemente innamorato, comincio a fare dei "progetti per il futuro". Quello che mi strugge è anche pensare che dovrei essere felice e "godermi" questo momento di felicità invece che struggermi in questi pensieri.
Spero di ricevere una risposta, già sarebbe di conforto e mi scuso per il tempo che faccio perdere.
Buona giornata
[#1]
Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile utente,
certamente i cambiamenti portano con sé degli aspetti positivi ma possono essere anche fonte di stress, poiché anche se in senso migliorativo mutano un equilibrio che si era consolidato nel tempo. Forse è proprio questo su cui potrebbe riflettere: com'era la sua vita prima di questi cambiamenti e com'è adesso. Lei si sente diverso rispetto al passato? I cambiamenti esterni hanno dei corrispettivi in modifiche interne? Penso che per indagare più a fondo questi aspetti le possa essere utile una consulenza psicologica con un professionista che possa aiutarla a fare chiarezza su questi delicati passaggi.

Resto in ascolto.

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
" Quello che mi strugge è anche pensare che dovrei essere felice e "godermi" questo momento di felicità invece che struggermi in questi pensieri."

Gentile Utente,

talvolta le nostre emozioni ci portano in luoghi diversi rispetto a dove vorremmo essere: Lei dice che DOVREBBE ESSERE FELICE, ma la realtà che vive Le sta procurando qualche ansia e un po' di stress (nulla di male quando ci sono cambiamenti in atto perchè si deve ripristinare un nuovo equilibrio) e quindi è chiaro che Lei percepisce una dissonanza.
L'aspetto che invece merita attenzione è "Il pensiero che mi perseguita è la paura della morte.". Se questo pensiero è intrusivo e ricorrente e non Le permette di concentrarsi (ad es. quando lavora) o Le fa paura il solo pensiero, allora merita una valutazione perchè potrebbe essere un pensiero ossessivo che indica uno stat ansioso.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte.

Gent. dottor Basile, posso chiederle che cosa intende più precisamente quando chiede se "I cambiamenti esterni hanno dei corrispettivi in modifiche interne?"

Grazie
[#4]
Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile utente,
è possibile che i cambiamenti che sta attraversando possano suscitarle ansia poiché questa nuova progettualità che sta avviando con la nuova compagna può apportare dei cambiamenti anche nella sua personalità e nel suo modo di relazionarsi con gli altri: ciò però necessita tempo, non è sempre facile rinunciare alle modalità di comportamento che per tanti anni si sono utilizzate e riuscire a conciliare nell'immediato i cambiamenti esterni con quelli interni. Per questo credo che questa ansia possa essere un indicatore e un segnale molto importante di una fase cruciale che sta attraversando e su cui vale la pena riflettere con l'aiuto di uno psicologo.

Resto in ascolto
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie di nuovo,

per rispondere alla sua domanda, ho riflettuto un po' sul come mi sentivo prima e come mi sento adesso.
Diciamo che un esempio potrebbe rendere abbastanza bene l'idea. Se penso, adesso, alla mia vita "prima" ho come l'impressione di essere stato a lungo in una stazione ferroviaria, senza sapere quale treno avrei dovuto prendere, mentre ora mi sento come se, con questo cambiamento, fossi salito su un treno che si è messo in moto e ha cominciato il suo viaggio (potrebbe essere per questo motivo che penso alla "fine" del viaggio?).
Pensandoci un po' più approfonditamente, prima la mia vita era solo routine, alzarsi, andare al lavoro, tornare a casa, dedicarmi alle altre attività che seguo (sport, politica), chiudere la giornata e poi ricominciare questo tutti i giorni. Ora che sto facendo progetti per il futuro mi sento molto più "adulto", come se la mia vita avesse imboccato una strada. La cosa che mi sembra un po' strana è che questo passaggio è iniziato quando la mia storia con questa nuova compagna era già iniziata da un po' di tempo, non si è presentato subito, nonostante sin da subito ho avuto l'impressione e la sensazione che con questa persona avrei "fatto sul serio".
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