Masturbazione e senso di colpa

Salve. Ho deciso di scrivervi per esporre un problema che da qualche tempo mi procura molta ansia,inerente alla masturbazione. Il problema ha avuto inizio diversi anni fa quando iniziai a frequentare un gruppo parrocchiale; la frequentazione è durata circa sei anni e poi è stata da me volutamente interrotta per i problemi che brevemente spiegherò.Si trattava di un gruppo di persone particolarmente chiuse e bigotte che spesso organizzavano seminari sulla sessualità; ebbene durante uno di questi seminari si parlò di masturbazione. In questa sede fu detto che chiunque praticasse la masturbazione, le ragazze in particolare, dovesse sentirsi sporco perchè aveva praticato un atto di stupro nei confronti di se stesso e non avrebbe potuto toccare più nulla con le sue mani in quanti impure. Dopo un atto del genere oltre i normali riti di purificazione religiosi per es la confessione, bisognava lavarsi accuratamente le mani,lavare tutti i vestiti, le lenzuola, i cuscini e disinfettare accuratamente tutto ciò che, insomma, si fosse trovato a contatto con il sudore della persona che aveva praticato l'atto in quanto sudore altamente impuro e contaminante. Il problema è che avendo circa 13 anni quando iniziai questa frequentazione e avendo un pò di vergogna nell'affrontare il tema con mia madre mi adeguai a questa routine. Soltanto dopo altri eventi e comportamenti simili nei confronti di altri problemi, sviluppando una coscienza e diventando più grande, capii che in realtà si trattava di comportamenti fuorvianti che non fecero altro che compromettere il mio rapporto con la sessualità. Quindi uscii dal gruppo. Dopo qualche tempo riuscii a parlarne con mia madre, con il mio ragazzo con cui tra l'altro ho una vita sessuale normale.Il problema però che ancora persiste è che ogni volta che mi capita di masturbarmi ho dei seri problemi. Devo ancora lavare tutto,disifnettare tutto, eseguire rituali per essere sicura di aver pulito tutto bene nonostante io mi renda conto che questi atti siano infondati.Sono andata da uno psicologo per curare quelli che sono stati definiti atti compulsivi da retaggi culturali non gravi,sono stata bene ma quando sono sottoposta a stress questi comportamenti ritornano e mi impediscono di vivere bene la mia vita normale perchè ogni volta che scopro di aver dimenticato per es di lavare un vestito che indossavo quando praticavo la masturbazione e di reindossarlo o cose simili, inizio a sentirmi sporca , e dovrei ricominciare tutti i rituali da capo. il problema è però che io non ho problemi con la pulizia in generale,il problema insorge solo dopo la masturbazione. Ora mi chiedo è normale masturbarmi solo di tanto in tanto anche se la vita sessuale con il mio ragazzo è soddisfacente?Evidentemente mi porto dietro sensi di colpa sulla masturbazione da quell'esperienza adolescenziale negativa e vorrei tanto essere una persona normale che non abbia necessità di disinfettare tutto dopo la masturbazione. Grazie per l'attenzione.cordiali saluti.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>vorrei tanto essere una persona normale che non abbia necessità di disinfettare tutto dopo la masturbazione.

E se lo fosse già?

Quello che descrive sembra un esperimento psicologico perverso, della serie "come indurre una problematica ossessivo-compulsiva in poche, semplici mosse".

Attualmente, mi sembra abbastanza lucida da comprendere che i rituali che esegue sono molto probabilmente di natura sintomatica, per quanto appresi.

Secondo una prospettiva cognitivo.-comportamentale, i rituali compulsivi sono comportamenti (a volte manifesti, altre volte solo immaginati) che hanno lo scopo di "neutralizzare" dei pensieri disturbanti. Il loro effetto, nell'immediato, è quello di abbassare velocemente l'ansia connessa ai pensieri, ma con il costo di renderci "dipendenti" dal rituale stesso.

In altri termini, sembra che si sia strutturato una sorta di "circolo vizioso" del tipo:

- masturbazione
- idea conseguente (come ad esempio "ora sono contaminata, devo pulire tutto!")
- ansia
- comportamento rituale (ad es., lavaggio delle mani e di tutti i vestiti, lenzuola, etc.)
- rapido abbassamento dell'ansia
- l'idea di "dover pulire tutto" e "essere sporca" prende ulteriore forza, e la prossima volta sarà più difficile non lavare tutto

Se le capita qualcosa del genere, allora probabilmente potrebbe trarre beneficio da una accurata valutazione psicologica, e da un'eventuale psicoterapia. Ce ne sono alcune che si focalizzano sull'eliminazione del problema con prove di efficacia abbastanza solide, come ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale.

Dopo aver letto questo consulto, la invito a rileggere la prima frase che lo ho scritto. Che ne pensa?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la risposta innanzitutto e per l'attenzione rivoltami.
In realtà so di essere una persona normale; tra l'altro a questa consapevolezza sono arrivata dopo una terapia piuttosto lunga che ho seguito e che mi ha fatta stare bene per molto tempo. Devo dire che questo è un problema che non si manifestava più da tre anni abbondanti e mi sono ritrovata spiazzata perchè provare quest'ansia dopo tutto questo tempo non è stato facile; è un'ansia che sento che non mi appartiene, purtroppo non riesco a capire per quale motivo ci sia stata questa ricaduta dopo così tanto tempo. Suppongo sia per un fortissimo stress che purtroppo ho vissuto. Insomma credo debba convicermi nuovamente che non c 'è nulla di male nella masturbazione e che debba cercare semplicemente di affrontare queste ansie controllando il bisogno della pulizia. Una delle ultime cose che mi furono dette verso la fine della terapia a cui mi sottoposi fu che se non decido io per prima di voler 'guarire' e se non ci metto volontà , non basteranno tutte le terapie di questo mondo. La ringrazio per questo confronto.
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Che l'impegno e la collaborazione siano assolutamente imprescindibili per poter "guarire" è un'acquisizione della maggior parte dei modelli psicoterapeutici. Che tipo di terapia ha seguito? In cosa consisteva?

La invito per un attimo a ritornare con la mente a come stava prima di intraprendere quel percorso: si sente ed agisce come in quel periodo? E' proprio la stessa cosa?

A volte, in periodi di forte stress tendono a far capolino le vecchie modalità di gestione delle nostre emozioni. Se è così, potrebbe essere utile una piccola "messa a punto", non una vera e propria "nuova terapia". E' chiaro che, se continuerà a lavare tutto ogni volta, allora starà "fertilizzando le erbacce" di quel vecchio modo di pensare ed agire, che torneranno ad invadere le aiuole che, con tanta fatica, aveva ripulito e curato in quel periodo.

Che ne pensa? Quale suo comportamento contribuisce per ora al problema?