Psicoterapia

Buon giorno, scrivo per chiedere un consiglio riguardante il rapporto con la mia psicoterapeuta, dalla quale mi reco per problemi d'ansia connessi alla mia attività lavorativa. Non so se riveralgli di essere omosessuale, perchè da un lato la cosa non c'entra con il lavoro che stiamo facendo (ho fatto un percorso con uno psicoterapeuta da adolescente per l'accettazione della cosa), ma dall'altro lato non dirlo mi sembra una mancanza di onestà (o di fiducia) verso la dottoressa.
Voi cosa mi consigliate?
Grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
le rovescio la domanda: perché mai non parlarne (e non "rivelarglielo")?
Non si deve preoccupare per la dottoressa, ma pensare a se stesso e al suo benessere: non è forse questo lo scopo che aveva in mente quando ha intrapreso questo percorso?
Inoltre, magari parlare del precedente percorso psicoterapeutico effettuato potrebbe essere molto utile.
Non siamo a compartimenti stagni e, a mio avviso, anche questa sua caratteristica ha inevitabilmente a che fare con il lavoro che state facendo, perché può riflettersi in modo importante nell'immagine che Lei ha di se stesso e parimenti nel suo modo di relazionarsi con il prossimo.
Mi pare perciò evidente che da parte mia il consiglio è senza alcun dubbio quello di esprimersi liberamente in seduta (su questo e su altri eventuali aspetti), anche perché altrimenti il rischio è quello di non essere onesto principalmente con se stesso.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Si, Lei ha ragione, sarebbe come nascondere una parte dell'origine dei miei attuali problemi, anche perchè essi si sono acutizzati da quando mi sono lasciato col mio ultimo ragazzo.
La ringrazio molto Dr.ssa.
Le auguro una buona giornata.
Cordiali saluti.