Riconvertire un borderline

Salve,
da poco sono stato lasciato dalla mia compagna che soffre de DBP. Da gennaio, dopo una discussione animata che è sfociata con un mio insulto abbastanza grave, lei ha iniziato a vedermi come non più un suo compagno ma come un nemico. Mettendo in evidenza solo i miei difetti, e allontanandosi sempre più da me fino alla rottura definitiva avvenuta i primi di giugno. In 7 mesi ho provato di tutto per cercare di farla stare bene, ma qualsiasi cosa facessi lei era lontana, distante e impermeabile a qualsiasi tipo di riconversione. La domanda che vorrei porvi è la seguente: esiste un modo, anche se lungo e paziente che non preveda nessun tipo di terapia per lei (anche perchè se gliene parlo lei dice che dalla psicologa non ci va che non è matta) per annullare la scissione che c'è stata nel considerarmi dal su angelo custode al suo peggior nemico? Finora, mi è smbrato di combattere contro un muro di gomma, senza ottenere nessun effetto. Lei dice di essere convinta della scelta che ha fatto, e che noi non siamo fatti per stare insieme, quando fino a prima della prima rottura di gennaio si progettavano casa e famiglia insieme. Grazie in anticipo per le risposte.
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro utente,
la diagnosi di personalità borderline penso sia stata fatta da uno specialista giusto? e il seguito cosa prevedeva. Si è rifiutata di sottoporsi alle cure del caso?
Se fosse vera la diagnosi caro signore noi, come servizio on line, abbiamo sempre dei limiti e ancor più li avremmo in questo caso. Esattamente come li ha lei. Le sconsiglio di ergersi a guaritore della sua compagna. Un intervento, necessariamente dal vivo, deve partire dalla sua serena accettazione di sottoporsi ad una terapia per essere aiutata.
Può solo cercare di convincerla a sottoporsi a terapia presso un collega psicotarapeuta e, qualora venisse confermata la diagnosi, alle eventuali cure farmacologiche presso uno psichiatra.
Cordiali saluti.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa Spiezio per la celere risposta. Assolutamente, la diagnosi è stata fatta da una psicologa. Lungi da me dal volere ergermi come guaritore... La mia era solo una richiesta per cercare di non perderla, visto che ormai sono passato "dalla parte del nemico". Volevo solo sapere se esisteva un modo per passare di nuovo dalla parte del bene... Lei purtroppo è restia ad ogni terapia nonostante il suo comportamento sia deleterio anche per il figlio. E' convinta di non averne bisogno, e che la colpa del fallimento della storia sia solo colpa mia.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Può essere una modalità attraverso la quale si esprime patologia, quella di averLa prima idealizzata e poi denigrata.
Però, fermo restando quanto ha già detto la Collega, come mai Lei insiste nel voler stare con questa donna, sebbene la relazione sia diventata molto difficile?
Che cosa si aspetta da un rapporto altalenante?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Credo, come già espresso dalle colleghe, che per lei può essere più utile riflettere sui motivi che la spingono ad inseguire questa persona nel momento in cui la rifiuta. "Ripassare dalla parte dell'angelo" non sarebbe comunque una soluzione dato che una delle caratteristiche di questo tipo di personalità è l'oscillazione dell'umore assolutamente imprevedibile unita ad una tendenza ad idealizzare e svalutare nell'arco di brevi periodi. Il rischio che corre aspettando pazientemente questa persona è quello di annullare le sue esigenze senza capirne i reali motivi.

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

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Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa Pileci,
sono giorni e notti che penso a questa domanda. E la risposta che mi sono dato fino a questo momento, è che nonostante i miei 35 anni, ed un matrimonio fallito alle spalle, in lei avevo visto la mamma dei miei figli. Nella mia vita ho avuto, non molte, ma diverse storie importanti, e tra tutte queste, quella finita con la mia ex è stata la più forte, la più intensa, la più vera. In paese lei è considerata da parecchi, un tipo molto volubile, che cambia idea in continuazione... E questo secondo me è tutto dovuto al suo "problema". Ma nonostante questo, la mia parte non razionale mi spinge ancora a sperare. Grazie per la risposta.
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Utente
Utente
Gent.mo Dott.Basile, credo che la sua ultima frase non sia proprio corretta. Lei ha parlato di rischio di annullare le mie esigenze. Beh, le posso dire che questo rischio non esiste, è ormai una certezza che abbia annullato le mie esigenze, sia negli ultimi mesi che sono stato insieme a lei, sia in questo mese e mezzo ormai dalla separazione. In realtà, il motivo reale lo conosco, sento la sua mancanza, sento la nostalgia dei momenti vissuti con lei, sento il peso del vuoto dovuto all'impossibilità di realizzare i progetti fatti insieme. Tutti mi dicono di continuo "la vita va avanti", "sei ancora giovane", "troverai quella giusta per te", e altre frasi di circostanza del genere. Tutte vere per carità... Ma se il sentimento che provo per questa ragazza è più forte del bene che posso volere a me stesso. Ho sempre messo lei davanti a tutto, davanti alle mie necessità, perfino anche al mio lavoro a volte. E al momento non riesco ad accettare che la nostra storia possa essere finita non per i milioni di motivi che potevano esistere come in tutte le storie, ma per un qualcosa di ingestibile, incontrollabile, inimmaginabile che è racchiuso nella sua testa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
" il sentimento che provo per questa ragazza è più forte del bene che posso volere a me stesso. Ho sempre messo lei davanti a tutto, davanti alle mie necessità, perfino anche al mio lavoro a volte."

Gentile Utente,

è vero che ciascuno vede l'amore a modo suo, e questo sembra un ideale romantico, ma è certo che sia anche sano annullarsi così?
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro ragazzo,
" non riesco ad accettare che la nostra storia possa essere finita non per i milioni di motivi che potevano esistere come in tutte le storie, ma per un qualcosa di ingestibile, incontrollabile, inimmaginabile che è racchiuso nella sua testa"
Sarà racchiuso nella sua testa ma c'è.
Forse è il momento di mettere sè stesso in primo piano. Inoltre dare la responsabilità della vostra separazione solamente al presunto disturbo della sua ex probabilmente non è del tutto corretto. Anche in quel caso è prudente comunque non dimenticare che il rapporto è fatto di co-costruzione di dinamiche
" dopo una discussione animata che è sfociata con un mio insulto abbastanza grave, lei ha iniziato a vedermi come non più un suo compagno ma come un nemico"
Lei, giustificatamente, non ha i mezzi per gestire tale situazione perchè sembra essersi reso oggetto della sua distruttività. Se ne faccia una ragione. Ritengo che ora sia più opportuno rispettare il volere della signora. Non è detto che qualcosa prima o poi non le faccia cambiare idea e non decida, spontaneamente, di recarsi presso un aiuto specialistico.
La saluto.
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Gent.ma Dott.ssa Pileci,
assolutamente credo che sia tutto fuorchè sano annullarmi così. Ma, sicuramente sbagliando, mi piace pensare, come Lei suggerisce, vedere l'Amore come un ideale romantico. Le posso assicurare che con lei, dopo tanta "gavetta" ho potuto toccare con mano la parola TI AMO. In entrambe le direzioni, intendo... Sono, forse, un banale sognatore... Uno di quelli che crede ancora alle canzoni, e che forse non si vergogna di dimostrare quello che prova. Sono conscio che tutto questo è andato, va ed andrà contro di me... Ma per quei pochi istanti in cui questo si realizza, come è successo con la mia ex, le assicuro Dottoressa, che vale la pena di provare, lottare, sperare, e perchè no... pregare...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ha calcolato il costo di una eventuale delusione?
Perchè l'amore romantico di cui Lei parla ha costi notevoli e poca stabilità.
Basta saperlo prima di avventurarsi...
Cordiali saluti,
[#11]
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Gent.ma Dott.ssa Speizio,
lo so che c'è... Io sono figlio di due medici di base, e sono sempre cresciuto con l'idea che gli altri vengano sempre prima di noi stessi. Forse, in questo caso, è la prima volta dove non sto rispettando questa regola. Se pensassi alla mia ex prima che a me, come Lei dice, dovrei rispettare la sua volontà, perchè so che è serena, spensierata e sicura della scelta che ha fatto. Dare la colpa solo al suo disturbo, ha ragione, mi sono espresso male. Le mie colpe le ho riconosciute, forse anche più del dovuto pur di assecondarla, ma il fatto è che lei si è chiusa più che a riccio dopo quella discussione. Ed è proprio lei ad ammettere che è cambiata da quel giorno. Quindi si rende conto che tutto sia partito da un "troia" detto in un momento d'ira, e forse, quasi giustificato dai fatti. Io spero vivamente che lei possa capire e presentarsi da qualche vostro collega, soprattutto per il bene di suo figlio, che sta crescendo quasi da solo.
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Utente
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Gent.ma Dott.ssa Pileci,
oh si e l'ho calcolato... Le dirò di più, l'ho pure provato sulla mie pelle. Le sue parole sono sagge, l'amore romantico ha costi notevoli e poca stabilità. Il costo di un amore del genere in realtà è nullo, se non fosse per la poca stabilità. Finchè una storia va secondo copione, niente è un sacrificio, niente rappresenta una rinuncia, niente è un costo. Il conto si presenta salato, però, alla fine del pranzo. Quando tutto deve essere sparecchiato. Ed è vero, il costo a questo punto è esagerato... Ma non lo cambierei per nulla al mondo con una storia fatta di assurdi compromessi, di falsi sorrisi, di menzogne subdole, di freddi rapporti, di quello che si può chiamare un accontentarsi. Ho avuto storie del genere, anche lunghe, una anche arrivata al matrimonio... Ma cos'erano in confronto?? Sì, per carità, nel momento in cui sono finite ognuno ha ripreso i suoi stracci ed ha dovuto faticare un po' per rimettersi in carreggiata... Ma cos'è rimasto di quelle storie? Foto, regali, qualche mobile... e niente di più.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Forse il problema è qui, cioè nella Sua idea di amore.
Non è necessario struggersi per amare qualcuno e stare bene con qualcuno.

Lei scrive: "storia fatta di assurdi compromessi, di falsi sorrisi, di menzogne subdole, di freddi rapporti, di quello che si può chiamare un accontentarsi..."

Perchè mai un amore vero dovrebbe essere così?
Le relazioni autentiche NON sono affatto così.
Forse Lei ha maturato questa convinzione nel Suo passato e nelle storie che ha avuto, ma ritengo che questa convinzione dovrebbe rivederla.
Altrimenti rischia di fare moltissima fatica nelle Sue relazioni e di pensare che potrà essere felice e meritare l'amore di qualcuno solo passando attraverso grandi sofferenze e sacrifici.

Cordiali saluti,
[#14]
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La ringrazio Dott.ssa Pileci... Le sue parole mi fanno pensare molto... Forse ho un'idea un po troppo retrò dell'amore... Ma non per questo deve essere sofferto o sacrificante... Tutt'altro...Dovrebbe essere vissuto come un dono, come un qualcosa di magico e di reciproco donarsi... E così è stato per un po', forse per troppo poco... E forse, se sono ancora qui, a sperare, a chiedere aiuto, è per poter rivivere quei momenti dove la sofferenza, e il sacrificio erano lontani come la tristezza! Quei momenti dove più volte mi sono chiesto dove fosse la fregatura... Dove fosse il regista di quello che sembrava un film scritto per noi... Anzi, forse, solo per me!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
L'essere umano talvolta predilige le situazioni difficili e in cui si deve un po' lottare e fare fatica per raggiungere un obiettivo; tuttavia davanti ad una relazione che non funziona forse conviene riflettere e calcolare se ne vale la pena, meglio con l'aiuto di un professionista in modo tale da riuscire a decentrare il proprio punto di vista.

Cordiali saluti,
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro ragazzo,
d'accordissimo con la collega.
Come le dicevo: adesso metta sè stesso in primo piano. Con maggiore lucidità sarà in grado di vedere le cose con più chiarezza, obiettività e con una pizzico di consapevolezza in più sui suoi limiti.
Intendo dire con quest'ultima che è bella cosa aiutare gli altri ma non fino a distruggerci: questo è un'aspetto che le consiglio di approfondire con lo psicoterapeuta al quale eventualmente si rivolgerà.
La saluto e le faccio tanti auguri.
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Io sono già in cura da una terapeuta congnitivo-comportamentale da un mese, dopo già altri due mesi e mezzo di terapia seguita tra fine gennaio e aprile. Ringrazio tutti voi per i preziosi consigli. Sarà dura venirne fuori... Sto seguendo la terapia perchè so di averne bisogno, ma non è una volontà quella di dimenticare la mia storia, è solo una necessità. E credo che questo abbia una sua importanza. Perchè voi psicologi non inventate un modo per comandare sui sentimenti? Battute a parte, so che finchè al di là di una visione oggettiva della storia e della mia ex compagna, non riuscirò a smettere di provare il sentimento che ho nei suoi confronti, ogni consiglio, ogni terapia, ogni forma di resurrezione sarà poco efficace.
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