Disturbo di personalità borderline

Gent.le Dott.re,le scrivo in quanto, dopo due anni di terapia, presso uno Psicologo, mi è stato diagnosticato un "Disturbo di personalità borderline". Ho iniziato il precorso psicologico due anni fa, in quanto ho avuto un episodio riconducibile a stati ansiosi, che qui vado sinteticamente a riassumere: Nell'estate di due anni fa, dopo una settimana di vacanza, passata con mia moglie e i miei due figli, dovendo ritornare al lavoro, mi sono ritrovato a stare da solo a casa.In più nessuno dei miei parenti era presente in città. Inoltre non le nascondo, ma questo da sempre, faccio fatica a dormire da solo e al buio a causa di un mio stato di suggestionabilità ( maledetti film d'orrore trangugiati da ragazzino), Tra 'altro anche da ragazzino, a casa con i miei genitori ero un fifone quando si trattava di stare al buio. Insomma , in questi giorni in cui, durante il lavoro, le cose andavano divinamente, la sera, al ritorno a casa, con la prospettiva di dover passare la notte da solo accusavo uno stato d'ansia. Ho fatto rientrare mia moglie prima e la cosa si è risolta. Basta ansia paura etc. Ho comunque, voluto chiedere un consulto psicologico, anche perchè anni addietro, e per 5/6 anni ho sofferto di DAP. Cosa che comunque si era risolto grazie ad un gruppo di autoaiuto. Successivamente ho dovuto interrompere gli incontri a causa di un intenso periodo lavorativo, stancante e stressante. Quest'estate però si è ripresentato lo stesso problema. Da solo a casa, dopo aver accompagnato i miei cari in ferie, dopo la prima notte in cui ho dormito tre ore ( luce accesa), alle cinque del mattino mi sono svegliato con tutti i sintomi di un attacco di panico molto forte evidenziato dal fatto che ero da solo. Un esperienza scioccante dolorosa e mortificante che mi ha fatto prendere l'immediata decisione di raggiungere i mie in vacanza. Nelle tre settimane di ferie ho cercato di ritrovare la tranquillità con buon risultati specialmente sul lungo periodo. Al ritorno a casa però l'ansia si è rifatta viva e con essa la demoralizzazione di una situazione altamente demotivante. Ho chiamato la mia Psicologa e dopo averla incontrata , mi viene fatta la diagnosi di cui sopra.
Ho cercato, a cosa si riferisse tale disturbo, ma Le assicuro che, a differenza dei disturbi d'ansia,in cui pensavo di averle tutte (fino alla pazzia), in questo fatico a riconoscerne i sintomi: depressione ( magari un po' demoralizzato visto il periodo di intensa ansia), oscillazioni dell’umore (mi descrivono come un' simpaticone) , uso e abuso di farmaci,( faccio fatica a prendere un'aspirina) alcol (non so cos'è una sbronza), abbuffate o digiuni ( peso forma perfetto) ossessioni, fobie, sentimenti di vuoto e incapacità a tollerare la solitudine. Grande difficoltà nel controllare la rabbia( mai alzato le mani su alcuno), sono insolitamente impulsivi, si innamorano e disamorano repentinamente.(Ho avuto due grandi amori nella mia vita). Insomma faccio fatica a riconoscermi in questi disturbi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile utente,
Dopo la diagnosi è seguita una terapia?
Se si di che tipo e per quanto tempo?
Solitamente l' approccio migliore e che garantisce ottimi risultati è quello combinato:
Farmaco terapia e psicoterapia

Sarebbe utile che tornasse dal clinico che si è occupato di lei, affiancando una valutazione spieghi artica, per la terapia farmacologica

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
mi sembra che più che altro le sue perplessità vertano sulla diagnosi che ha recentemente ricevuto nella quale non si riconosce.

Da qui non abbiamo ogni elemento utile rilevabile solo in presenza per poterle rispondere in modo compiuto.

Ha parlato dei suoi dubbi circa la diagnosi che avrebbe ricevuto con la sua curante?,
Che tipo di percorso ha svolto finora, di quale approccio/orientamento, la sua curante è anche psicoterapeuta?
Quali benefici?

Le suggerirei di condividere le sue perplessità con la specialista poi se ancora sussistessero dubbi può anche rivolgersi ad altro professionista per una valutazione.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Gent.le Dott.ssa, lo psicologo mi ha rimandato ad un altro professionista più " esperto del " problema".
Non considera necessaria una terapia farmacologica ad eccezione del Delorazepan, ma solo al bisogno ( durante gli stati d'ansia acuta) e di un sonnifero per prendere sonno.

Grazie

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dopo
Utente
Utente
Gent.le dott.ssa Rinella,
ha individuato il problema. Vede, in queste settimane in cui l'ansia l'ha fatta da padrona, ho avuto la sensazione di avere disturbi relative a molte patologie. In questo, riconosco l'errore dell'ignorante che impaurito si fa suggestionare da ciò che legge su internet e relativi blog.
Ma proprio i disturbi così precisi del Disturbo di personalità borderline, proprio no.
Non mi riconosco ne nei sintomi ne nella personalità che dovrei avere.

Si, certo, ho l'umore a terra. Soffro d'ansia e come ben sa, la cosa può esasperare. Tra l'altro la tachicardia somatica si fa sentire specialmente di notte aggiungendo ansia all'ansia. Mi rendo che la cosa si ripercuote sulla mia famiglia e sulla mia sfera professionale. L'appetito non è quello di una volta. Ma considero questi disturbi legati alla mia attuale condizione ansiogena. Tutto qui

Grazie
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Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta 146 4 20
Caro utente,

nel disturbo borderline è presente la paura dell'abbandono. Il paziente borderline, tra l'altro, si sforza in modo disperato di evitare un reale o immaginario abbandono.

Non vorrei che la collega si sia basato solo su questo tratto caratteriale per farle la diagnosi.

Forse le ha detto soltanto che lei ha questo tratto di personalità e lei lo ha confuso con la dizione disturbo?

Le do un consiglio. Per una accurata valutazione diagnostica.si rivolga ad uno psicologo/psichiatra/psicoterapeuta che utilizza dei test personogici come MMPI o il Millon.

Saluti,

Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/

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dopo
Utente
Utente
Gent.le dott.Iacucci,
Di primo acchito ho avuto anch'io l'impressione che il parere del mio psicologo si fosse oriento in tal senso spinto dall' idea dell' abbandono. A tal proposito però non mi è chiaro se questa ossessione, nel disturbo di personalità borderline è sempre presente o si presenta solo in particolari occasioni. Voglio dire, nel mio specifico caso, non ho mai questo timore. Anche quando sono rimasto da solo a casa, non ce l'avevo. O almeno non era così palese.
Grazie
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Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta 146 4 20
Gentile utente,
la paura abbandonica che vive il paziente Border si attiva in diverse situazioni che il paziente ricorduce subito al timore di essere rifiutato. Il paziente border prova Intensi timori di abbandono e rabbia inappropriata anche quando si trova ad affrontare separazioni reali limitate nel tempo o quando intervengono cambiamenti di progetti inevitabili.
Però le ripeto, non si può basare solo su questo tratto di personalità una diagnosi di disturbo borderline di personalità.
Per esempio la paura di rimanere solo è tipica della agorafobia, ma anche del disturbo dipendente di personalità.
Per questo le raccomando una valutazione diagnostica più approfondita.
Saluti
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