Violenze

Buonasera, sono una ragazza di 31 anni, ho un passato difficile con alle spalle una storia di abusi sessuali e violenze fisiche all'età di 16 anni per 4 anni. Ho avuto il vaginismo fino allo scorso anno poi sono guarita. Sto frequentando un ragazzo da 5 mesi ma ultimamente sono spaventata. Mi ha confidato che con la sua ex si sono lasciati e lei gli ha tirato uno schiaffo e lui l ha spinta, che in passato per due volte è arrivato alle mani con due ragazzi: un ubriaco che l ha preso per il collo e un bullo durante una partita di basket. Un altra volta mi ha detto che da piccolo si è spaccato una mano per rabbia, che ha praticato sport con l'idea di farsi male e fare male agli altri e poi ha smesso per questa sensazione. A me non ha mai aggredito fisicamente, sa del mio passato e ho fatto chiarezza che non voglio nè violenze psicologiche nè fisiche, non tollero neanche un piatto rotto e che tra di noi finirebbe. Lui mi ha detto non lo farà mai. Talvolta lo trovo molto sulla difensiva per piccolezze. Mi sommerge di sms, vorrebbe vedermi ogni giorno ma io mantengo le distanze. Come faccio a capire se è violento? Ho paura e sto rivivendo le violenze passate. Ma questo mi succede più o meno ogni volta che sto con una persona.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Non c'è un modo per capire se il suo partner sia violento o meno, credo sia importante invece dare un senso compiuto ai suoi timori, soprattutto se le capita di avere queste paure anche con altri.

Ha mai preso in considerazione l'ipotesi di un percorso psicologico?
Questo potrebbe aiutarla ad elaborare i traumi passati e a costruire relazioni affettive funzionali e soddisfacenti, elaborando appunto il timore dell'attualizzazione del trauma. Talvolta gli schemi relazionali si incistano e tendono a ripetersi, in maniera inconsapevole. Tutto questo chiaramente diventa più complesso quando si parla di personalità borderline, che trovano difficoltà ad organizzare le relazioni affettive e temono la perdita dell'altro.

Le è capitato in passato, dall'adolescenza in poi, di avere partner violenti, eccessivamente gelosi o controllanti?






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

il suo racconto si commenta da se'...

< ho un passato difficile con alle spalle una storia di abusi sessuali e violenze fisiche all'età di 16 anni per 4 anni >

Abuso, violenza... adolescenza, disturbi sessuali... tutto torna!


In uno dei periodi più significativi della sua vita, l'adolescenza, viene privata di quelle sperimentazioni e scoperte, affettive e sessuali, che caratterizzano il vissuto di una persona...

Ci si apre alla conoscenza di se' e dell'altro, perché lo si desidera, mentre lei ci si trova costretta!

Gli abusi e le violenze costituiscono un immaginario simbolico significativo, che ci mette di fronte a crudi realtà... realtà che vanno individuate, chiarificate ed elaborate, perché il vissuto traumatico " ci segna " come non mai...

Ci priva di desiderio, di attivazione e di condivisione ... mettendoci in allerta.

Il fatto che abbia sviluppato un vaginismo è sintomo significativo di timore dell'altro, che in modo irruento possa " entrare dentro di me "!

"Prendere" senza permesso, in modo invadente!!

Prendersi e non chiedere, come deve accadere abitualmente nel tempo...


Immagino che un percorso di Psicoterapia sia stato già avviato, proprio perché parla di guarigione dal disturbo sessuale... sintomo significativo di questo suo malessere!


Non a caso mi sono " focalizzata" su di lei e sul suo vissuto, senza mettere al centro la modalità per capire se il suo partner possa essere violento.

Un dare credito ad una sua paura, che, immancabilmente, riaffiora in fiducia, se ancora questa non è ben " salda "!

Tutto, quindi, parte dalla sua elaborazione e dalle sua capacità di " esserci " in una storia, oltre che per il desiderio personale di riconoscimento e di appagamento.

Provi a riflettere,

nel frattempo siamo in ascolto di altre sue notizie...


Di cuore
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Sto seguendo un percorso terapeutico da qualche mese. Spero la psicoterapeuta mi possa aiutare. Mi è stato diagnosticato inoltre il disturbo di personalità borderline e quindi passo dalla valutazione positiva alla svalutazione totale e all'abbandonare il partner molto repentinamente. Però ho seriamente paura che possa risuccedermi quello che è gia avvenuto e non credo riuscirei a sopportare una cosa del genere un'altra volta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

come avrà modo di capire e sperimentare in psicoterapia, siamo noi con i nostri modi che contribuiamo anche a fare in modo che l'altro si comporti in un certo modo.
Ad esempio il Suo atteggiamento timoroso può trasmettere determinati messaggi.
Ecco perchè è molto importante che Lei ne sia consapevole e che riesca ad imparare come relazionarsi.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

a prescindere dalla diagnosi, adesso ha bisogno di "prendersi cura" di lei .. del suo "corpo" e della sua "anima"..

.. e questo percorso sarà importantissimo: la farà sentire accolta e in ascolto; potrà, senza giudizio alcuno, essere se stessa!

Si fidi e si affidi,

di cuore
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>non credo riuscirei a sopportare una cosa del genere un'altra volta.<<
è anche per questo che sta facendo una psicoterapia, per modificare i suoi schemi e il suo modo di approcciarsi all'altro. Questi dubbi andrebbero affrontati all'interno del contesto di terapia che ha iniziato, evitando di cercare conferme altrove.

Il suo timore di sperimentare ancora la violenza potrebbe essere legato alla "scissione affettiva" che descrive: "..quindi passo dalla valutazione positiva alla svalutazione totale". Questo chiaramente non le permette di avere una visione integra e complessa della persona che ha accanto.