Psicologia clinica

Buongiorno a tutti... spero potrete rispondermi, perché ho bisogno di un parere. Finalmente mi sono decisa a rivolgermi a uno psicoterapeuta, dopo 5 anni dall'ultima psicoterapia (di orientamento cognitivo-comportamentale)... ma sto facendo molta difficoltà a decidermi su quale terapeuta contattare, informandomi tra i vari orientamenti; non mi aiuta la mancanza di fiducia con cui parto, che è motivata dalla complessità della mia situazione e dal mio meccanismo distruttivo che mi impedisce di mantenere qualsiasi piccolo miglioramento che posso avere... inoltre l'ossessività, che mi caratterizza, rende ancor più difficoltosa la scelta dello psicoterapeuta: vorrei essere certa di rivolgermi a una persona competente e così perdo tempo ad informarmi senza riuscire a decidermi. Molti dicono che non conta tanto l'orientamento psicoterapeutico, quanto la capacità del singolo terapeuta, tuttavia ho sentito diverse testimonianze di persone che non hanno ottenuto miglioramenti in anni di una determinata psicoterapia, e provandone un'altra hanno avuto risultati migliori.
Mi è stato consigliato uno psicoterapeuta specialista in psicologia clinica. Io soffro da 12 anni (ne ho 24) di un disturbo di personalità borderline, più disturbo ossessivo; vorrei chiedervi se secondo voi uno psicoterapeuta specialista in psicologia clinica potrebbe andar bene nel mio caso, o è consigliabile una psicoterapia di approccio diverso. Per i borderline la strategia migliore è la Terapia dialettico-comportamentale, ma non esistono terapeuti nella mia zona che la pratichino.
Non so come lavori uno psicoterapeuta clinico... Nel mio caso sarebbe meglio un approccio pragmatico, ma nel contempo è molto difficile lavorare con me sull'immediato perché ho tantissime difese e resistenze che impediscono una buona collaborazione. Ho un meccanismo di razionalizzazione molto forte, che mi porta a scindere tra mente e corpo, pensiero e emozioni, per cui un lavoro meno cognitivo, ma più sulle emozioni e sensazioni fisiche, potrebbe aiutarmi... un altro aspetto su cui penso sarebbe utile lavorare sono le mie relazioni e il modo insano o non equilibrato di relazionarmi agli altri.
Vorrei avere, se possibile, maggiori informazioni, magari da qualcuno di voi che sia specializzato in questa branca della psicologia...per capire che genere di "metodo" viene usato, se il lavoro è maggiormente puntato al pensiero (cognitivo) o se si lavora anche su aspetti legati all'inconscio; altra cosa che mi interesserebbe sapere è se lo psicologo clinico lavora anche sul trauma o se preferisce solo concentrarsi sul presente tralasciando le cause radicate nel passato.
Mi sono state consigliate anche altre forme di psicoterapia, come la psicoterapia dinamica o l'analisi transazionale... lo psicologo clinico ha studiato anche queste cose?
Vi ringrazio se potrete risolvere alcuni miei dubbi.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente la specializzazione in psicologica clinica non rappresenta un orientamento in sè, uno psicologo clinico può avere un orientamento psicoanalitico, cognitivo comportamentale o altro. quindi si assicuri chiedendo quale sia il modello teorico al quale si ispira.
Per i disturbi di personalità ogni orientamento va bene ma se parliamo di sintomatologia ossessiva un orientamento attivo come quello cognitivo-comportamentale o strategico sarebbe più elettivo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Mi è stato consigliato uno psicoterapeuta specialista in psicologia clinica"

Gentile Utente,

la "psicologia clinica" di per sè è una branca della psicologia e non un approccio psicoterapeutico.
Il professionista che le è stato consigliato è uno psicologo (o un medico) specializzato in psicologica clinica e con tale specializzazione universitaria ha acquisito il titolo di psicoterapeuta, ma sulla sua specifica preparazione non è possibile desumere altro solo a partire dal titolo.
La preparazione acquisita nel corso di quella specializzazione è solitamente piuttosto varia e cambia anche in base all'università presso la quale il professionista si è specializzato.
Di conseguenza non le possiamo dire quale orientamento o metodo utilizzi il nostro collega.

In ogni caso quanto lei afferma:

"Per i borderline la strategia migliore è la Terapia dialettico-comportamentale"

non mi risulta, e mi risulta anzi che per il trattamento dei disturbi di personalità il trattamento più indicato è la psicoterapia psicodinamica.

Penso che informarsi sul curriculum e sui titoli non possa aiutarla di per sè a superare i problemi di (s)fiducia e che solo incontrando di persona un certo psicoterapeuta potrà scoprire se si sente a suo agio e costruire un rapporto terapeutico con lui (o lei) basato anche sulla fiducia.

Ci dice di aver effettuato in precedenza una Terapia Cognitivo-Comportamentale, immagino per le ossessioni: per quanto è stata seguita e con che risultati? E' cambiato qualcosa nel corso di quel trattamento per quanto riguarda la sua difficoltà a fidarsi degli altri?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
Vi ringrazio...ho un po' di confusione... quello che so è che lo specialista in psicologia clinica è uno psicologo che, dopo la laurea, ha conseguito una specializzazione ulteriore di 4 o 5 anni... dunque se non appartiene a un "orientamento" psicoterapeutico specifico, potrebbe praticare un metodo come un altro?... ma che voi sappiate, nel suo percorso di studi ha studiato le varie forme di psicoterapia, o dal punto di vista prettamente psicoterapeutico, è meno "preparato" di altri?
comunque va bene, chiederò a lui...
Riguardo alla Dialettico-comportamentale (per due anni circa), da quel che avevo letto è stata studiata da una dottoressa apposta per il disturbo borderline...e alcuni borderline me l'hanno consigliata, ma è dispendiosa e non ci sono molti terapeuti. Comunque conosco anche un'altra psicoterapeuta, a me vicina, che applica la psicodinamica, eventualmente deciderò se rivolgermi a lei.
Vi chiedo scusa per le mie perplessità, ma mi sento proprio "bloccata", ho paura di sbagliare terapeuta e buttare via soldi.
Anni fa feci la Cognitivo-comportamentale, non specificatamente per le ossessioni ma per tutti i miei problemi in generale...la psicoterapeuta era in gamba ma non ho ottenuto risultati concreti, al di là del conoscere meglio alcune mie dinamiche... finché si tratta di acquisire consapevolezza sono collaborativa, ma per qualunque cambiamento pratico mi scattano resistenze e difese in automatico, è come se avessi una parte di me che mi vuole distruggere e non riesco a controllare.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Per i borderline la strategia migliore è la Terapia dialettico-comportamentale, ma non esistono terapeuti nella mia zona che la pratichino."

La terapia dialettico-comportamentale messa a punto da Marsha Linehan va benissimo per questo tipo di disturbi psicopatologici: qui può trovare ulteriori informazioni https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/440-il-disturbo-borderline-di-personalita-piccola-guida-per-pazienti-e-familiari.html
e conferme a quanto già sa.
Per quanto riguarda la ricerca del professionista, può provare a cercare per regione un professionista visionando questi siti

www.sitcc.it
www.aiamc.it

Le è stata suggerita da un medico o dallo psichiatra?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(...) finché si tratta di acquisire consapevolezza sono collaborativa, ma per qualunque cambiamento pratico mi scattano resistenze e difese in automatico, (...)

le consiglio alcune letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4088-quando-il-paziente-si-allea-con-la-propria-malattia.html

per la scelta dell'orientamento legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
Lo specialista in psicologia clinica mi è stato consigliato dallo psichiatra che mi segue; me lo ha consigliato perché lo conosce, poiché una volta a settimana va anche al CSM, e gli sembra un terapeuta in gamba.
Riguardo alla Dialettico-Comportamentale, non ci sono terapeuti a me vicini che la pratichino.
Per rispondere meglio alla dottoressa Massaro, feci la Cognitivo-Comportamentale per più di due anni, la mancanza di fiducia è peggiorata perché vedo che anche con terapeuti in gamba non riesco a migliorare, per colpa di resistenze mie (come spiegato nell'articolo del dottor De Vincentiis).
Grazie per i vari link
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ma se il professionista è stato direttamente suggerito dallo psichiatra che La conosce, direi di affidarsi, consapevole della Sua difficoltà, magari esplicitandola al terapeuta che saprà che fare.
Se ha già un nome, non impazzisca a cercare un altro specialista :-)

Cordiali saluti,
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
ok, proverò...
grazie ancora
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Bene!
Se vuole, poi ci aggiorni sulla situazione.
Cordiali saluti,
[#10]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"la mancanza di fiducia è peggiorata perché vedo che anche con terapeuti in gamba non riesco a migliorare"

Penso che la responsabilità per l'insuccesso terapeutico (nel suo caso della TCC, ma il discorso vale per qualsiasi terapia) debba essere ripartita quanto meno equamente fra il paziente e lo psicoterapeuta che, tanto più in casi complessi, deve essere in grado di modulare il proprio approccio perchè sia utile a quello specifico paziente (e/o di rendersi conto di quale sia il limite del proprio intervento).
Se reputa che chi l'ha seguita per 2 anni sia una professionista in gamba è poi semplicemente possibile che la TCC non facesse per lei, dato che non esiste nessun tipo di terapia che vada bene indiscriminatamente per tutti.
Forse cambiando orientamento scoprirà banalmente che quel tipo di lavoro non era adatto a lei e che averlo protratto per 2 anni può aver purtroppo contribuito ad alimentare in lei la sensazione di essere "un fallimento" come paziente.

Si informi più nello specifico sul professionista che le è stato consigliato e tenga comunque in considerazione l'idea di rivolgersi alla psicoterapeuta psicodinamica che ci ha detto lavora nella sua zona, che penso potrebbe aiutarla significativamente a risolvere questo aspetto che con la precedente terapia non è stato risolto:

"per qualunque cambiamento pratico mi scattano resistenze e difese in automatico, è come se avessi una parte di me che mi vuole distruggere e non riesco a controllare".
[#11]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
Gentile dottoressa Massaro, credo sia veramente difficile aver a che fare con una paziente come me, lo psicoterapeuta può essere anche molto in gamba, ma se io non riesco a mettere la mia parte è inutile.
Comunque proverò ad andare dallo specialista in psicologia clinica, poi se non mi convince dopo un po' di sedute proverò da quella che pratica psicodinamica.
Grazie ancora a tutti dei consigli
[#12]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Esistono sicuramente i pazienti difficili, più complessi di altri, ma non si fossilizzi su questo pensiero perchè può essere molto controproducente.

Ci aggiorni quanto vuole, le faccio tanti auguri
[#13]
dopo
Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
Grazie
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