Peggioramento ansia e università

Buonasera,
Avevo già richiesto un consulto a proposito della mia situazione, ma purtroppo è peggiorata e sinceramente non so più cosa fare della mia vita. Ho già perso un anno di università, sprecato senza fare neanche un esame e lasciato a gennaio. Quest'anno sono entrata a medicina e all'inizio ero entusiasta, ma adesso frequentando le lezioni, nonostante riesca a comprendere bene tutti gli argomenti, mi rendo conto che la prospettiva di studiare per 6 anni + specializzazione non mi alletta molto. Inoltre non ho una gran voglia di studiare (le prime materie sono quelle di base, noiosette) e mi ritrovo sul letto a guardare il soffitto alla ricerca di qualcosa che mi sproni a prendere un libro in mano o, peggio, a piangere per la mia incapacità di vivere serenamente l'università come molti dei miei coetanei. Questo mi spaventa poiché sono sempre stata una brava studentessa. Adesso però sono addirittura arrivata a cercare offerte di lavoro nella mia zona, corsi professionalizzanti o altri corsi di laurea più brevi che potrebbero piacermi.
All'inizio ero indecisa sullo studiare lingue o medicina, poiché ho una naturale predisposizione ad imparare lingue nuove tanto che i professori mi hanno sempre spronata a scegliere tale indirizzo, ma ho desistito in quanto mi è stata sconsigliata per le poche possibilità di lavoro che offre.
I miei genitori non sarebbero contenti se lasciassi per il secondo anno consecutivo, e nonostante le mie crisi di ansia e pianto intense non ne vogliono sapere nulla, anzi si arrabbiano con me non appena accenno a questa mia sofferenza. Ma come faccio a sapere già cosa farò e sarò per tutto il resto della mia vita?
Passo da pochi momenti di entusiasmo per quello che faccio ad altri più frequenti momenti di sconforto massimo, durante i quali piango a dirotto e non respiro, non vedo via d'uscita e l'unica soluzione mi sembra la morte. Non sto neanche tanto volentieri nella nuova città, e non vado molto d'accordo con una delle coinquiline. Tutto ciò mi spinge a correre a casa dai miei il prima possibile, rifuggendo il pensiero delle lezioni e di una vita qui.
Non sono mai stata serena, specialmente dai 16 anni, ho avuto forti stress per lo studio tali da farmi perdere i capelli e farmi arrivare a 20 kg di sovrappeso (che ho perso con una lunga dieta). Adesso mi sento come allora, sto cadendo nel vuoto e nessuno mi capisce quando tento di spiegare le mie sensazioni, tutti mi prendono per esagerata e capricciosa. Non me la sento più di continuare a soffrire per questa mia insicurezza, però capisco che coi tempi che corrono fare qualcosa per migliorare la propria vita sia d'obbligo. I miei sono entrambi disoccupati e non voglio gravare su di loro, ma vorrei capire cosa fare. Non vorrei pentirmi in futuro di aver rinunciato ad un'opportunità come quella che ho adesso, ma non vorrei neanche ritrovarmi frustrata e fuori corso, con il dubbio di poter essere riuscita a fare meglio in altro.
Grazie per l'aiuto.
Cordiali saluti.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
il suo malessere potrebbe non essere solo circoscritto all'università, ma forse abbracciare un raggio più ampio.
Quanto ci riferisce rispetto a ora e in particolare al suo passato scolastico farebbe pensare a difficoltà non recenti, forse quelle di una brava studentessa tesa a soddisfare aspettative altrui...ipotizzo.
Anche la lontananza da casa, le difficoltà a integrarsi nel nuovo contesto, oltre alla prospettiva di studi lunghi e impegnativi, il timore di deludere i suoi, il non sentire la sua sofferenza accolta e compresa, potrebbero concorrere al suo stato di disagio.
<Non vorrei pentirmi in futuro di aver rinunciato ad un'opportunità come quella che ho adesso, ma non vorrei neanche ritrovarmi frustrata e fuori corso,>

Di fronte alle sue condsiderazione e al malessere che esprime le suggerisco di incontrare direttamente un nostro collega, può anche rivolgersi allo sportello di ascolto universitario e al Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani, non occorre prescrizione medica e l'accesso è gratuito.

E' necessariio che faccia chiarezza in sé e recuperi migliore benessere e serenità anche per giungere a una scelta consapevole sul suo percorso di studio o professionale.

Restiamo in ascolto


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

evidente una sofferenza disarmante: non mi posso nemmeno permettere di stare male!

Probabilmente ha sempre "dovuto essere" e mai "potuto essere"!

Mettiamoci in ascolto dei nostri bisogni e proviamo a fare chiarezza su quello che, realmente, ci può donare un po' di serenità.

Una crisi che, evidentemente, confina con l'intero spazio vitale e che, immancabilmente, andrebbe chiarificata ed elaborata attraverso l'incontro con l'altro... quell'altro che non può esimersi dall'ascolto, dall'empatia e dal non giudizio.

Un luogo protetto, dove poter essere finalmente se stessa!

Si fidi e si affidi!

Di cuore
[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dott.sse,
vi ringrazio molto per le risposte. Neanche al liceo le cose sono state molto semplici, lo studio era diventato veramente pesante e non facevo altro che starmene chiusa in casa a studiare. Purtroppo ho un grosso difetto: non riesco a lasciare le cose incompiute. Questo mi spingeva, almeno in precedenza, a strafare. Adesso invece sta avendo l'effetto contrario, ovvero piuttosto che lasciare a metà preferisco rimandare; e non è affatto da me, perché io voglio davvero riuscire bene in quello che faccio! Forse lo faccio anche per soddisfare gli altri e non essere da meno rispetto ai miei colleghi, certo, ho sempre avuto un certo spirito di competizione, ma in una facoltà come quella che sto facendo ci vuole un'ottima preparazione in ogni caso.
Forse il problema è proprio questo: dopo il tanto snervante studio al liceo, ho considerato la maturità come un traguardo, e lì mi sono "arenata". Ma sono figlia unica, e questo blocco che sto incontrando e che mi sta rovinando le giornate da più di un mese e mezzo ormai sta intaccando anche i rapporti con i miei, i quali continuano a ripetermi che hanno riposto tutte le loro speranze e tutti i loro sacrifici in me. Come potrei dare loro una delusione simile? In fondo le capacità penso di averle, è la mia volontà che ha preso il largo. Vorrei recuperarla, insieme magari anche all'autostima che non ho mai avuto.
Intanto domani ho un esame e spero tanto di passarlo, poiché se non dovessi farcela credo che sarebbe troppo da sopportare in questo momento.
Non ce la faccio più a passare le mie giornate con il terrore che possa venirmi un attacco d'ansia da un momento all'altro, buttando all'aria tutta la positività che ero riuscita a ritrovare per un po' e facendomi anche desistere dallo stringere amicizie.
Ma soprattutto sono stanca di sentirmi inferiore ad altri e "anormale". Vorrei essere una persona serena, che vive la sua vita con una buona dose di leggerezza. E invece...
Cordiali saluti.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Intanto in bocca al lupo per l'esame di domani...

sarà una vittoria anche per noi!

Nel caso dovesse avvertire un po' di panico, si concentri sul respiro e provi a rilassare la mente allontanando il pensiero negativo... nel frattempo alimentando il pensiero della buona riuscita dell'esame.

Ci aggiorni...

Un caro saluto
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott.ssa Albano,
la ringrazio per il sostegno, l'esame penso sia andato bene ma ancora non ho i risultati e sono piuttosto nervosa.
Appena penso al fatto di dover tornare a lezione e di dovermi mettere a studiare vengo assalita dall'ansia. Ho appena finito di studiare dopo 2 ore e mezza, e la fatica che ho fatto non è stata di poco conto. Inizio a sentirmi esausta solo dopo un'ora e mezza, e in confronto a quello che mi aspetta ciò mi allarma molto. Non so se sarò in grado di andare avanti così, tra l'angoscia continua, la stanchezza e la voglia di piangere. I miei non mi sopportano più, ieri sono scoppiata a piangere davanti a loro appena tornata a casa (ho avuto anche delle incomprensioni con le mie coinquiline ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso). Non capiscono come mi sento adesso, non sopporto nemmeno che mi si parli di università quando sono qui a casa perché subito sento una fitta allo stomaco e mi viene voglia di lasciare tutto.
Lo so che sbaglio, me lo sento dire spesso, ma per ora non trovo via d'uscita.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

intanto dei "passaggi" sono stati fatti...

Attendiamo l'esito esame...

il crollo avuto dopo la prova è fisiologicamente normale!



Ricordi, però, che prendersi cura di se' rappresenta il primo traguardo.


Un saluto affettuoso
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott.ssa,
l'esito dell'esame è stato pubblicato, ho preso 30!
Pensavo che questo mi avrebbe sbloccata, ma ieri ho avuto un attacco di panico mentre ero in biblioteca a studiare. Sono uscita fuori con le lacrime agli occhi e mi vergognavo da morire a farmi vedere in quello stato da tutti. Una mia amica, che era con me, mi ha accompagnata a casa di una mia cara amica che ha avuto le mie stesse problematiche e lei mi ha tranquillizzata molto. Però so che questo non basta... Magari a breve termine mi fa stare meglio, ma il giorno dopo si ripete tutto da capo! Mio padre quando ha saputo del mio attacco mi ha detto che non sa più cosa fare con me. Per lui sono un fardello, una preoccupazione costante. Non capisce che sto male davvero e non sto fingendo.
È una tortura avere sempre paura di perdere il controllo e di non farcela a finire quello che ho iniziato. Questa continua ansia non vuole andarsene e mi impedisce di fare le cose che dovrei fare. Sono stanca, tanto stanca.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

questo suo vissuto può essere legato, principalmente, alla tensione che si è "scaricata" dopo l'esame... capita e spesso!

Questo, però, le deve far comprendere la necessità di iniziare a prendersi cura di se' e recuperare un po' di autonomia!

Individuare l'origine di questo disagio e iniziare a trovare il giusto equilibrio!


Di cuore, un augurio affettuoso.
[#9]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Questa continua ansia non vuole andarsene e mi impedisce di fare le cose che dovrei fare. Sono stanca, tanto stanca.>

Intanto complimenti per il brillante risultato ottenuto all'esame.

Ma come lei ha ben capito le tranquillizzazioni di un'amica possono solo darle un sollievo temporaneo, non risolvere.

Si prenda cura di sé nel modo più opportuno, non tardi a rivolgersi a un nostro collega come suggerito; perché trascinare questo disagio quando può essere affrontato efficacemente?

Si rivolga al Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani, non occorre prescrizione medica e l'accesso è gratuito.

Cari auguri
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