Bisessualità

Buonasera gentili dottori, sono Andrea un ragazzo di 24 anni e scrivo per qualche parere da parte di persone esperte in materia.

Sono sempre stato chiaramente eterosessuale, ho avuto due lunghe relazioni di sesso e amore ma un bel giorno, nel pieno della solitudine post-laurea triennale in scienze cognitive, in un momento di totale smarrimento verso il futuro e dove facevo abituale uso di marijuana ho visionato per sbaglio un porno trans.

Preciso l'accidentalità della cosa: avevo scaricato una compilation di materiale pornografico e uno di questi, che sembrava essere un normale porno etero, verso la fine mostrava che ciò che sembrava essere la donna aveva in realtà il pene.

Ciò mi diede un forte shock e mi fece ricordare in maniera associativa due eventi che avevo rimosso:

-un bacio ad un bambino quando avevo 5 anni (mentre lo davo mi ricordo che gli dicevo "facciamo finta che sei la femmina")

-una masturbazione "schiena-contro-schiena" con il mio migliore amico avvenuta in piena esplosione ormonale adolescenziale (12 anni) che mi provocò molto piacere.

Questo evento mi ha portato a mettermi in totale discussione e in seguito ad un periodo di ossessioni, ansia e paure ciò che penso è questo:

riesco ad eccitarmi e ad eiaculare visionando porno omosessuali ma quando sono solo nelle mie fantasie riesco solo a pensare al corpo femminile.

Ciò che mi piace del porno omosessuale è l'ipercaratterizzazione dell'uomo virile, muscoloso e con un grande pene (simbolo di forza, fertilità e vita), non credo che vorrei farlo nella realtà nè tantomeno lo desidero, così come non sono allettato dall'idea di una relazione con un uomo.

In definitiva, nella realtà fisica e mentale io propendo alle donne, ma in certe circostanze, ossia la masturbazione solitaria e compulsiva che pratico da quando avevo circa 9 anni, posso eccitarmi anche con materiale omosessuale.

Per motivi di onestà con me stesso mi definisco bisessuale (azzardiamo un 80% etero-20% omo) anche se non ho mai avuto rapporti.

Cosa ne pensate dottori?
Ho scoperto che la sessualità non è mai polarizzata al 100% da una parte nè dall'altra?

Nello scrivervi sono sereno e curioso (mia caratteristica fondamentale) di sapere cosa pensate.
Vi prego di astenervi da elucubrazioni teoriche se non per dare una base a fatti reali.


Vi ringrazio.


Un abbraccio,



Andrea
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Cosa ne pensate dottori?<<
la sessualità prende diverse forme, a volte definirla omo o etero è un po' riduttivo. Se lei sta bene con se stesso non si comprende dove sta il problema.

In merito all'ansia invece potrebbe essere utile una consulenza con un Collega di persona.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottor Del Signore, anche per utilizzare la sua domenica per rispondere.
Forse non sono stato chiaro, il periodo di ansia e connessi è ormai finito, o comunque gestito.

Credo che il mio problema fosse quello di far rientrare con rigidità ogni componente umana in categorie e ho provato con la mia esperienza che non è così.

Sono già all'interno di un percorso psicoanalitico Lacaniano nel quale mi trovo molto a mio agio.


Le auguro buona domenica.
[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>il periodo di ansia e connessi è ormai finito, o comunque gestito.<<
non sembra, perché l'ansia può prendere diverse forme e il dubbio è una di queste. Ne dovrebbe parlare con il Collega che la segue. Lo ha già fatto?






[#4]
dopo
Utente
Utente
Certo che l'ho fatto, ma la prego di non individuare problemi quando non sono stati espressi.
Non ho parlato di dubbi nè di ansia bensì della mia esperienza in merito alla sessualità sulla quale desideravo un commento neutro da un professionista.

Ho avuto ciò che cercavo e la ringrazio nuovamente, e volesse aggiungere qualcosa lo leggerò con piacere.
[#5]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>ma la prego di non individuare problemi quando non sono stati espressi.<<
mi limito a fare delle riflessioni in base a ciò che lei scrive, ma è ovvio che la mente non funziona a compartimenti stagni e chiaramente il tema del consulto andrebbe ampliato. I problemi continuano ad esistere anche quando non sono espressi.

A mio avviso dovrebbe riflettere su questa cosa: "come mai pur essendo in terapia sente il bisogno di un confronto con un altro professionista?"







[#6]
dopo
Utente
Utente
Per me non era assolutamente ovvio invece vista la mia mente rigida.

E se me lo permette la sua visione lascia permeare del pessimismo, perchè dovrebbero sempre esserci problemi?

Sento il bisogno del confronto di un altro specialista per due motivi:

lo psicoanalista non si esprime ma lascia che sia il paziente a parlare.
la cosa mi piace ma talvolta sento il bisogno di un parere perchè tra noi non c'è scambio.
Anche se è faticoso non avere qualcuno che mi dice cosa fare, dall'altro lato ogni cosa che ho capito su di me l'ho capita per un vero lavoro interiore e non suggestionato da una teoria o da un consiglio.
Ma tutto sommato sono più i benefici che i costi, quindi mi sta bene.

L'altro motivo è per la mia mente scientifica, più pareri=più informazioni, più validità.
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazzo,

credo, accogliendo la riflessione sopra, che il focus sia proprio il "pensiero" ossessivo ed intrusivo, che le impedisce un sereno quotidiano, ma non l'esperire di una "forma" di sessualità.

Dal nostro punto di vista e per gli strumenti che abbiamo on line, non possiamo approfondire la tematica, che in un setting terapeutico avrebbe il suo logico "agito"!

Si confronti, senza dubbi, con colui che la segue e che bene la conosce e la osserva nel quotidiano.


Rimaniamo in ascolto...


Un caro saluto
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< Anche se è faticoso non avere qualcuno che mi dice cosa fare, dall'altro lato ogni cosa che ho capito su di me l'ho capita per un vero lavoro interiore e non suggestionato da una teoria o da un consiglio >

Ecco, questo è l'aspetto più importante del percorso terapeutico. Condivido appieno!

Si concentri su questo e non stia a ricercare continue informazioni sul web, le creerebbero solo turbamento e confusione.


Di cuore
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa Albano, mi concentrerò su questo aspetto.
[#10]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>E se me lo permette la sua visione lascia permeare del pessimismo, perchè dovrebbero sempre esserci problemi?<<
nessun pessimismo, ma se va in terapia significa che ha intenzione di migliorare il suo senso di benessere, quindi se non ha dei "problemi" in senso stretto, avrà o avrà avuto dei disagi immagino.

>>L'altro motivo è per la mia mente scientifica, più pareri=più informazioni, più validità.<<
questo è quello che intendevo, perché tendenzialmente le persone ansiose cercano conferme.






[#11]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Per motivi di onestà con me stesso mi definisco bisessuale (azzardiamo un 80% etero-20% omo) anche se non ho mai avuto rapporti.>>

Gentile Andrea,
a mio avviso la riflessione andrebbe ampliata anche ai motivi per cui a 24 anni non abbia ancora avuto rapporti (per scelta? per quali timori? a causa di quali impedimenti?), ma si sia limitato ad una intensa attività autoerotica, dove l'Altro è relegato in un restrittivo ruolo di oggetto e non si concretizza invece come soggetto con cui confrontarsi e con cui entrare in una reale intimità fisica ed emozionale.

Cordialità.


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Alle riflessioni già ricevute, la invito a leggere questa lettura , ma una consulenza individuale che possa fare chiarezza, potrebbe esserle utile

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/129-bisessualita-esiste-davvero.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#13]
dopo
Utente
Utente
per il dottor Del Signore:

ritengo invece che se da un lato il consulto psicologico inizi per un chiaro disagio, una volta imparato a gestire i primi ostacoli e quindi a stare fondamentalmente meglio possa proseguire con il fine di mantenere un benessere interiore e approfondire la conoscenza di sè spostando l'attenzione su altri aspetti della propria identità.

Preferirei inoltre non utilizzare etichette ("tendenzialmente le persone ansiose cercano conferme") ma vedere una possibile "ansia" come una risorsa, ossia quella di mettersi sempre in discussione e di non dare nulla per scontato.
Un atteggiamento troppo radicale può però portare alla confusione più totale non avendo conferme di nessun tipo, ne sono consapevole.
Ritengo fondamentale avere almeno un qualche tipo di certezza su sè stessi.


per la dottoressa Scalco:

mea culpa, ho dato per scontato di aver fatto l'amore con le due ragazze sopracitate (e anche altre).
Quando ho scritto di non aver avuto rapporti intendevo quelli omosessuali.
Ho apprezzato "l'Altro" di rimando lacaniano.

per la dottoressa Randone:

ho trovato degli spunti interessanti nel suo articolo, mi è garbata la seguente espressione "rappresenta un nuovo gioco erotico, un afrodisiaco transitorio per vivificare talami un po’sopiti ed annoiati".
D'altro canto devo constatare che l' affermazione "La bisessualità è determinata dalla non coincidenza tra sesso biologico ed identità di genere; in questi casi la libido, percorre altri sentieri" non è corretta.
La non coincidenza tra sesso biologico e identità di genere descrive il transessualismo ossia sentirsi un uomo nel corpo di una donna o viceversa.


per tutti:

vi ringrazio per l'attenzione datami
[#14]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Preferirei inoltre non utilizzare etichette..<<
nessuno sta etichettando il suo disagio, se per etichetta intende "psicodiagnosi". Il termine "ansia" non definisce una patologia in se, ma semplicemente un'emozione innata che appartiene ogni essere umano. L'ansia a volte può diventare "disagio", altre volte prende la forma di una vera e propria psicopatologia tutto qua.

>>..una volta imparato a gestire i primi ostacoli e quindi a stare fondamentalmente meglio possa proseguire con il fine di mantenere un benessere interiore e approfondire la conoscenza di sè spostando l'attenzione su altri aspetti della propria identità.<<
posso anche concordare con questo, ma il suo messaggio sembra paradossale. Allora come mai sente il bisogno di avere un ulteriore confronto on-line nonostante il percorso intrapreso?






[#15]
dopo
Utente
Utente
Qualche post fa ho già risposto alla sua domanda dottor Del Signore, me l'ha posta nuovamente.
è un po' come se Mozart ai suoi tempi avesse avuto modo di far sentire le sue prime composizioni a musicisti con più esperienza di lui chiedendogli un commento.
A mio modo propongo la mia analisi personale a voi esperti e inoltre la mia storia può essere utile per altri che si sono trovati in situazioni simili.

Diciamo pure che la mia richiesta e le vostre risposte possono fungere da esperimento psicologico/sociologico.
è stato molto interessante per me sapere come avete interpretato la mia richiesta.
Sono curioso, cosa ci posso fare