Psicoterapie che non funzionano

Buongiorno, dall'età di 20 anni, ora ne ho 49, ho effettuato cicli di psicoterapia di vari indirizzi. La mia prima esperienza l'ho avuta con la psicoanalisi classica dove dopo otto mesi di sedute trisettimanali ho dovuto abbandonare per un'ansia, una grave insonnia e uno stato depressivo sempre crescente che mi ha portato ad un ricovero ospedaliero. Lo psicoanalista affermava che tali sintomi erano compatibili e normali con la terapia. Gli psichiatri del CSM che mi diagnosticavano una depressione ansiosa mi sconsigliavano di proseguire con tale esperienza poiché a loro avviso controproducente e in grado di aggravare i miei sintomi. Lo psicoanalista mi proibiva di rivolgermi ad un medico psichiatra per valutare se avessi bisogno di un supporto farmacologico. Questo terapeuta aveva atteggiamenti da guru.
A 32 anni altra terapia di durata di due ad indirizzo psicodinamico. Nessun risultato tangibile.
A 39 anni altra terapia psicodinamica di due anni. Altro fallimento.
A 42 anni terapia Cognitivo Comportamentale per circa tre anni. Un buon risultato nei primi mesi e poi una grave ricaduta.
A 48 anni psicoterapia di gruppo ad indirizzo Cognitivo Costruttivista. Dopo un iniziale miglioramento tutto è tornato come prima.
Ora la psicoterapeuta cognitivo costruttivista mi propone un ciclo di incontri con "giochi di ruolo" per alcune settimane e poi sedute individuali.
Al momento sono in trattamento farmacologico con Sereupin e la diagnosi dello psichiatra del CSM è distimia. Aggiungo che ho assunto durante tutti questi anni, a fasi alterne, farmaci ansiolitici e antidepressivi che comunque un discreto beneficio mi hanno sempre dato.
Dopo tutti questi trattamenti ed aver speso almeno 10-12.000 Euro, pensate che valga la pena provare questa nuova esperienza o sono un soggetto non-responder alle psicoterapie. Preciso che i professionisti ai quali mi sono affidato godono tutti di ottime referenze, tranne il primo che era conosciuto al CSM per aver provocato guai ai pazienti ed era noto per una ossessione antifarmacologica ed antipsichiatrica. Riteneva che i disturbi mentali devevano essere trattati solo con la psicoterapia e riteneva gli psichiatri inadeguadi alla cura dei suddetti disturbi.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente se tutti gli approcci che ha seguito hanno dato esisti sfavorevoli dovrebbe interrogarsi sul suo approccio alla sua psicopatologia. Lei si definisce NON responder, o per lo meno ipotizza questa possibilità Si è una possibilità che può essere contemplata ma la non risposta non dipende dalla gravità della malattia, questa lettura le chiarirà meglio il concetto
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4088-quando-il-paziente-si-allea-con-la-propria-malattia.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,

accolgo la riflessione del Collega e ritengo che, molto da questo punto di vista, possa essere addotto a diversi fattori, tra cui la motivazione al cambiamento.

Credo che ogni tipo di Psicoterapia abbia le sue potenzialità che, immancabilmente, dipendono dalla motivazione a mettersi in gioco da parte del cliente e dalla buona "alleanza terapeutica", che si instaura in un setting strutturato di ascolto, accettazione e di non giudizio.

Altro, comunque, da valutare...


Rimaniamo in ascolto per ulteriori informazioni e chiarimenti.


Un caro saluto
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Aggiungo un completamento alla riflessione, poiché mi si è bloccato il pc e la risposta è stata incompleta...

Dal mio punto di vista dipende anche da come il terapeuta "utilizza" i suoi strumenti e sono consapevole, sempre dalla mia personale esperienza, che avere una formazione in un paio di approcci diversi (nel mio caso mi completa), possa favorirne l'integrazione e il miglioramento del processo.... forse perché ogni Psicoterapia ha i suoi "limiti"!?

Tutto sempre in relazione, anche, alla Persona con cui mi relaziono!


Grazie, comunque, della riflessione... perché permette anche a noi professionisti di "ragionare" sui processi terapeutici in atto e quelli di cui siamo stati partecipi.



Un caro saluto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi psicoterapeuti, in conclusione quindi la colpa sarebbe del sottoscritto che non sarebbe stato motivato al cambiamento. Nessuna autocritica da parte vostra.
Ma secondo voi, dopo aver speso tutti quei soldi, (ripeto circa 12.000 euro) avere eseguito i "compliti a casa", aver portato per quanto possibile l'esperienza psicoterapeutica nella vita di tutti i giorni, l'aver provato con vari approcci psicoterapeutici, le cure avrebbero fallito per una mia scarsa motivazione ?
E che dire del primo psicoterapeuta che mi fece finire al CSM perché riteneva strumentale al processo terapeutico un'ansia e una depressione fortissime sulle quali lui diceva si doveva lavorare e che invece mi ha spinto sull'orlo del suicidio?
In tutta sincerità io credo che andare da uno psicoterapeuta, almeno nel mio caso, sia stata una grande perdita di tempo e di denaro.
Aggiungo inoltre che all'inizio di ogni psicoterapia esponevo i miei problemi e chiedevo se potevano essere risolti. Tutti i professionisti affermavano che i miei disagi psicologici potevano essere ben curati e avrei trovato la serenità perduta. Poi nel proseguo della terapia esternavano frasi come: è strano ma un caso come il suo è difficile da curare o potrebbe essere un soggetto che non risponde alla psicoterapia, forse un supporto farmacologico (di cui fortunatamente ho usufruito) potrebbe aiutarla.
Perdonatemi lo sfogo ma se fossi andato a Lourdes (come diceva Woody Allen) avrei ottenuto risultati migliori.
Con rispetto, vi mando i miei saluti.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Dal mio punto di vista, come esplicitato, le motivazioni potrebbero essere molteplici...

Noi, da questa postazione, possiamo solo orientarla !


Sua è, invece, la responsabilità di "prendersi cura" in modo altro e non demordere... visto i suoi percepiti fallimenti!


Nb se ci chiede confronto, forse qualche dubbio le sovviene..?!


Siamo in ascolto,

un caro saluto
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le Vs. cordiali e celeri risposte.
Da parte mia, purtroppo, dopo le numerose esperienze negative, non riesco più ad avere fiducia nelle psicoterapie.
Saluti.
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Dr. Andrea Epifani Psicoterapeuta 123 2
Gentile Utente,
è probabile che il primo collega che ha consultato, visto l'atteggiamento assai discutibile che ha avuto (giustificazione dell'aggravamento dei sintomi come "normale effetto della psicoanalisi", posizione ottusamente anti-psichiatrica) non abbia svolto un ruolo positivo nei suoi confronti. Non vado al di là di questo, visto il contesto "on line" che obbliga cautela, ma gli stessi colleghi del CSM non hanno una buona impressione.

Quando ha iniziato il secondo ciclo di psicoterapia, all'età di 32, come si è approcciato a questo secondo collega? Era sfiduciato o in qualche modo aveva ritrovato la fiducia nella possibilità di un concreto cambiamento?

Onestamente la sua sfiducia la capisco benissimo, probabilmente anch'io al posto suo sarei così pessimista nei riguardi di un'eventuale efficacia delle psicoterapie. Di questi aspetti dovrebbe però parlarne con la collega cognitivo-costruttivista che le ha proposto degli incontri di gruppo. Se lei non ha più fiducia in questo tipo di lavoro, ha poco senso continuare.

Le aggiungo inoltre che occorre sempre valutare l'esito di un percorso psicoterapeutico sulla base degli obiettivi prefissati all'inizio del trattamento. Cerchi, per quanto difficile sia, di identificare anche gli aspetti positivi che questi percorsi di cura le hanno apportato, e faccia anche in base a questi le sue valutazioni. La psicoterapia, come tutti i metodi di cura, ha esiti che vanno dal totale successo al completo fallimento, con tutti i gradi intermedi.

Cordiali saluti,

Dr. Andrea Epifani - Bologna
http://BolognaPsicologo.net

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dopo
Utente
Utente
Dott. Epifani, la ringrazio per la sua risposta chiarissima.