Stanchezza e apatia

Buonasera, oramai da tempo soffro di una grande stanchezza e apatia, senso di svuotamento, fiacchezza, facilità al pianto, ultimamente si sono aggiunti attacchi di panico ed un costante senso di oppressione al petto a volte con forti bruciori, e terribili vuoti di memoria, faccio fatica a concentrarmi e dimentico le cose. A volte ho l'impressione di avere la nebbia in testa, le cose sono giocate e svaniscono subito. Fatico a prendere sonno e mi alzo a volte anche due o tre volte per urinare senza riuscire poi a riprendere sonno. Da ultimo ho avuto un forte attacco di orticaria factitia. Capisco da sola che sono sintomi legati a disagi psicologici e di difficoltà negli ultimi anni ne ho affrontate parecchie, ma fino a un paio di anni fa riuscivo a "tenere tutto sotto controllo". Solo che ultimamente ho l'impressione che gli eventi prendano il sopravvento. A volte quando guido da sola ho la tentazione di cambiare strada, spegnere il telefono e "sparire", a volte sento crescere dentro una rabbia furiosa e il desiderio di rompere tutto, altre volte desidero farmi del male. Ciò che mi ferma è il pensiero delle mie figlie. Non lo meritano. Sembra incredibile (almeno a me) ma con loro riesco a controllare tutto questo è sono due ragazze serene (per quanto un adolescente possa esserlo). Mi sono separata una decina di anni fa. È stato difficile. Amavo molto mio marito,ma è stata una decisione necessaria. Ho due figlie oggi sedicenni, un compagno. Poi due anni fa un cancro si è portato via il papà delle mie ragazze. Ne sono derivati una lunga serie di problemi, sia legali, che successori. La sorella di lui ha fatto di tutto per fare del male a me e alle ragazze al punto che ho dovuto interpellare un legale. Purtroppo a causa della successione devo condividere con lei alcuni interessi economici. Ho un lavoro sicuro, ma l 'ambiente di lavoro è fonte di forti tensioni, soprattutto con il mio superiore. La situazione è peggiorata nell 'ultimo anno, sia di riflesso per la mia situazione, sia per un nuovo ruolo che mi è stato affidato,ma che non mi sento in grado di affrontare, non ho l 'energia per farlo. Sono diventata astiosa e pessimista e non mi piace. A seguito di una forte colica biliare questa estate ho subito un ricovero ed un intervento d 'urgenza, dagli esami sono emersi problemi minori, che però non ho la forza di affrontare, ma che sono fonte di ulteriori preoccupazioni. Sono troppe cose tutte insieme, e sono tutte importanti. Sono sempre stata brava a prendere rapide decisioni anche in situazioni critiche (il mio lavoro lo richiede) ma adesso mi sento sopraffatta e basta un niente a farmi piangere. Da dove comincio?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
ha fatto fronte a dolori e carichi pesanti probabilmente tenendo duro e contando solo su se stessa, un lungo periodo complicato e stressante che sembra non terminare con il sopraggiungere delle battaglie legali con la cognata, il nuovo e impegnativo ruolo lavorativo, i problemi di salute...troppe cose tutte insieme da affrontare, come dice lei stessa...

E' necessario che si prenda cura della sua salute, del suo benessere psicofisico per se stessa e anche per le sue figlie.
Ora è stanca e provata, ma non trascuri le cure mediche e si rivolga a un nostro collega direttamente, il suo stato emotivo e la connessa sintomatologia lo richiedono.

Ora è seguita da qualche specialista?
Ha qualche affetto vicino?
E' libera di accettare o meno il nuovo incarico di lavoro?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Signora,

< ...fino a un paio di anni fa riuscivo a "tenere tutto sotto controllo"....>

"tenere tutto sotto controllo" è un comportamento, che ci impedisce di vivere serenamente e di esprimerci, realmente, per come siamo.

I meccanismi inconsci, che sottendono questo tipo di comportamento possono essere molteplici e, in modo particolare, quella sorta di ansia, che tutto debba andare in un certo modo.


Apparentemente può trattarsi di una sorta di sindrome ansioso-depressiva, che le fa sentire la " resa " di fronte a tutti gli ostacoli e alle sofferenze, che ha dovuto far fronte.

Mi chiedo se riesce ad avere il sostegno del suo compagno o se rifiuta lei, a priori, un conforto...


Comprende, bene, che la sua condizione non può che essere posta all'attenzione di un Collega, per iniziare a districare questa "matassa" contorta e complessa!

Inizi ad ascoltare i suoi bisogni e a prendersi cura di se'!



Un caro saluto,

di cuore.
[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
Ringrazio entrambe per i consigli e la comprensione. E rispondo con ordine.
Ho individuato una psicologa alla quale avevo chiesto un consiglio riguardo una delle mie figlie. Circa un anno fa, oggi ha 16 anni, le era venuta l'idea di essere troppo grassa e aveva iniziato a pasticciare col cibo, privandosi di alimenti necessari. La figlia di una conoscente ha avuto grossi problemi di anoressia ed ho avuto paura di trovarmi nella stessa situazione, di non riconoscere per tempo i segnali di quel disturbo. Dopo avermi ascoltato la psicologa mi disse che a suo parere il problema non era di mia figlia, ma mio. Che stavo ingigantendo una cosa che in un'adolescente è abbastanza frequente. Mi suggerì di approfondire le ragioni vere della mia apprensione.
Al momento ero parecchio scocciata, ho pensato che non avevo bisogno di un consiglio ma di una soluzione, del parere di un'esperta che mi aiutasse a proteggere mia figlia, era lei ad essere "in pericolo" non io.. Però le sue parole mi hanno fatto riflettere. Tanto che a distanza di tempo tornerò al suo studio questa volta per me. Sta di fatto che dopo avere perso otto chili in sette mesi (da 56 a 48 per 1,62 di altezza) mia figlia ha deciso da sola che era ora di smettere. Adesso come tutte noi osserva i suoi difetti allo specchio. Ed è bellissima.
Il mio compagno mi è vicino, ma non abbiamo lo stesso modo di affrontare i problemi, lui tende a darmi conforto e ad avere un approccio consolatorio, io affronto le cose in modo razionale ho bisogno di soluzioni, risposte. E non sono abituata ad appoggiarmi ad altri. Non l'ho mai fatto.
Ho genitori anziani, due sorelle: una con gravi disturbi mentali, con l 'altra ho un ottimo rapporto è fa praticamente parte della famiglia (è single)
Il lavoro non posso rifiutarlo, ciò implicherebbe probabilmente un trasferimento in altra sede a parecchia distanza e questo complicherebbe ancora di più le cose. In qualche modo dovrò arrivare in fondo. Spero che recuperando un po' di serenità, avrò la forza di affrontare l 'incarico.
Tra qualche giorno incontrerò la psicologa con qualche timore. La paura di aprire un vaso di Pandora e di iniziare un periodo di travaglio che in questo momento aggiungerebbe difficoltà alle difficoltà. Ma da qualche parte devo cominciare. Ho paura che questo precario equilibrio si rompa e devo intervenire prima che succeda.
Grazie per i suggerimenti. "Inizi ad ascoltare i suoi bisogni e a prendersi cura di se'" sono bravissima a prendermi cura degli altri, non so se ne sono capace.
Devo imparare... Grazie.
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

< Tra qualche giorno incontrerò la psicologa con qualche timore.

La paura di aprire un vaso di Pandora e di iniziare un periodo di travaglio che in questo momento aggiungerebbe difficoltà alle difficoltà.

Ma da qualche parte devo cominciare. Ho paura che questo precario equilibrio si rompa e devo intervenire prima che succeda..>


Brava... con coraggio e determinazione ci sarà la svolta al cambiamento.

Certo con difficoltà e probabile sofferenza, ma questo è il rischio che ci permettere di vivere come più desideriamo!

Un augurio,

di cuore.
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