Situazione insostenibile

Salve, vi ringrazio gia anticipatamente per le risposte che riceverò.
All'incirca un mese fa avevo già chiesto un consulto in riferimento alla situazione che avevo con una persona che presenta una personalità borderline, e mi avevate consigliato di rivolgermi ai carabinieri visto gli estremi di stalking.
Ecco a un mese di dostanza, é stata fatta una denuncia contro ignoti e pensavo che la situazione si fosse calmata, se non fosse che l'altra persona coinvolta con me in questa situazione, un mio caro amico, mi ha informato di aver ricevuto lettere di minacce in posta con me sempre come oggetto "Lasciala stare sta con me o qualcuno si farà male" e cose simili, sino ad arrivare a una lettera dove gli si chiede di non vedermi in tal giorno.
Da questo siamo arrivata a capire che qualcuno controlla o il mio o il suo telefono visto che tale appuntamento era stato preso solo tramite messaggio.
La situazione é al limite del surreale e me ne rendo conto, sono ritornata dai carabinieri e mi e stato detto di vedere in queste settimane cosa succede..
Ora vi ho esposto la situazione perché la mia richiesta di consulto parte da questo: So che a Milano ci sono molti centri antiviolenza però non saprei da che parte iniziare, e credo che a questo punto forse rivolgermi a uno di questi piu che ai carabinieri sia il caso, sapreste indicarmene qualcuno? Perché ormai ogni giorno mi aspetto sempre che ci sia qualche cosa di nuovo, e se prima non avevo paura di questa situazione, viste anche le lettere direttamente nella casella della posta, inizio ad essere in ansia..soprattutto nei confronti del mio caro amico. Mi sento in colpa visto che e stato preso di mira a "causa mia", ovviamente per lui la situazione e diventata piu che insostenibile e non perde occasione per farmelo notare. Io non so piu come comportarmi con lui, perché ha tutti i motivi per esserne esasperato, però il suo continuare a farmi notare questi problemi e l'analizzare la situazione mi "blocca",qual'é l'atteggiamento giusto da tenere nei suoi confronti?( visti i sensi di colpa che provo e la tensione dovuta all'ansia che si crea.)
Grazie per l'attenzione, spero di essere stata abbastanza chiara.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile ragazza,

<<Mi sento in colpa visto che e stato preso di mira a "causa mia", ovviamente per lui la situazione e diventata piu che insostenibile e non perde occasione per farmelo notare.<<

non confondiamo vittima e carnefice!

Rivolgersi ad un centro antiviolenza può essere una ottima decisione al fine di centrarsi su di sè, anzichè nel provare empatia per l'altro (accade frequentemente in queste situazioni).

Attendiamo qualche indicazione cncreta dal colleghi della Sua città.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

i Centri Antiviolenza, come ad esempio quello all'interno della Mangiagalli si occupano di precise problematiche, cioè di MALTRATTAMENTO.
Per maltrattamento s'intende la violenza fisica o psicologica sulla donna da parte del partner o del figlio, comunque all'interno della famiglia.

Chi accede ad un Centro del genere? Tutte quelle donne che hanno subito uno stupro e quindi accedono dal Pronto Soccorso della Clinica Mangiagalli, oppure quelle donne che vivono in casa con il maltrattante e che hanno bisogno del referto (oltre alle psicologhe, ci sono ginecologhe e medici legali), di accompagnamento per uscire e allontanarsi da casa, reinserirsi nel mondo del lavoro, nel sociale, tutelare se stesse e i propri figli, se ne hanno.

Nei Centri Antioviolenza è prevista anche la tutela legale, sia penale per la violenza sessuale e per lesioni, sia civile, ad esempio per le separazioni dal maltrattante,

A Milano ci sono certamente altri Centri Antioviolanza, anche se il più noto e strutturato è quello della Mangiagalli, con al suo interno l'associazione SVSeD che si occupa di tutto ciò che Le ho descritto. Ad esempio, Cerchi d'Acqua. Quello che Lei ha descritto nel precedente consulto fa pensare al cosiddetto "ciclo della violenza", cioè a quel sistema preciso di azioni da parte del maltrattante che prevede un periodo di corteggiamento e poi di svalutazione, violenza, succedssivamente di promesse di cambiare per poi tornare alla svalutazione più pesante e alla violenza più grave. Ho letto nel consulto precedente di minacce di morte, ecc. ,ma se non ho capito male Lei non è certa di chi sia il mittente, dico bene?

Quando si è recata dai Carabinieri per sporgere denuncia non Le hanno consigliato un Centro specifico per lo Stalking?
In ogni caso potrebbe essere utile lavorare su di Lei per sottrarsi a tutto ciò.

Che cosa può fare Lei? Certamente farsi aiutare da uno psicologo psicoterapeuta a togliersi da dinamiche come quelle che descrive: come mai permette a questo Suo amico di accusarLa? Ma Lei che c'entra se qualcuno invia a qualcun altro lettere o altro? Come mai Lei è sempre in mezzo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica