Ossessione, dipendenza affettiva o amore?

Salve,
3 anni fa conosco su internet questo ragazzo che vive in un altro continente, 27 anni lui e 32 io. Iniziamo una bellissima amicizia online che diventa subito qualcosa in più, ma finisce dopo poco in quanto lui lamentava di avere le responsabilità di un rapporto senza le gioie fisiche dello stesso. Se ne va bloccandomi da qualsiasi social network, gesto che mi fa stare malissimo, purtroppo soffro tantissimo la separazione (ho perso mio padre a 10 anni). Dopo pochi mesi conosciamo i nostri attuali compagni e sviluppiamo delle solide relazioni, ma lui mi contatta ogni tot di mesi chiedendo di tornare ad essere amici, cosa che io respingo per rispetto verso il mio partner che non lo sopporta e presa dalla passione della mia relazione. Lui viene a sapere delle mie imminenti nozze e cerca di ostacolarmi, il suo punto di vista non e' poi troppo sbagliato e lo ascolto con curiosità, da li iniziano le lunghe chat quotidiane, dopo poco per un litigio tutto si interrompe e io mi sposo in tutta tranquillità.A pochi mesi dal matrimonio, sento il bisogno di contattarlo e lui felicissimo riprende le lunghe conversazioni quotidiane, dove non si flirta, ma si parla del senso della vita, delle relazioni, del lavoro, sempre criticando l'altro, infatti i litigi non mancano mai, ma sono molto costruttivi.Non riusciamo a fare a meno dell'altro, e' inspiegabile e il tutto in segreto dai ns compagni che non sono concordi, pero' viene sempre sottolineato da lui che la nostra e' solo amicizia. Lui mi confessa di soffrire lievemente di disturbo ossessivo compulsivo e di essere anche stato in terapia, mi sono anche accorta che spesso nega fatti evidenti e non vuole parlare di cio' che lo fa soffrire, è maniaco del controllo dei sentimenti, per quello trova sollievo in me, gli tiro fuori tutto e ama/odia questo in me. dopo 3 anni fa un lungo viaggio per venire a conoscermi di persona per un weekend dove abbiamo tradito i ns compagni senza pentircene. Al ritorno si e' scatenato di tutto,entrambi non vogliamo lasciare i ns partner, ma ammettiamo che e' stato bellissimo, ma lui mi chiede di dimenticare tutto perche' siamo solo amici. Io resisto 3 settimane ma poi onestamente gli dico che io sento di più dell'amicizia, lui ammette le stesse cose solo dopo che le ho detto io per prima, ma ripete che dobbiamo essere solo amici perche' e' giusto così. Nega di provare amore nei miei confronti perche' lui ama la sua ragazza perfetta e non perde occasione di rinfacciarmi di aver sposato un altro. Che amicizia puo' essere mai questa? Gli ho detto che non reggo più le sue bugie e che me ne voglio andare per sempre dalla sua vita e lui da 3 giorni sta facendo di tutto per impedirmelo e io soffro, soffro tanto. Entrambi non possiamo e non vogliamo separarci, ma cos'e' questo sentimento? Devo inziare una terapia? Quando l'ho detto a lui mi ha detto che sono pazza e che l'unico terapista di cui ho bisogno è lui perche' solo lui puo' farmi felice. L'assurdità è che è la verità.
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Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile Utente,
lei dice "non vogliamo separarci", ma le domando se siete mai stati legati realmente. E' chiaro che un legame è presente da molti anni, però tenga presente che il sentimento che prova per questa persona può essere fortemente alterato dalla lontananza e dalla sporadicità dei contatti che non sono certo quotidiani. E' più facile ritenere affascinanti e idealizzare oggetti e persone lontane, che sembrano irraggiungibili e con cui quando lo ritiene opportuno può tagliare i contatti.
Il rapporto con suo marito come va? Cosa prova per lui? Il mantenere in vita la relazione online può essere un modo per non affrontare le problematiche che ci sono tra voi?
Credo che possa iniziare a farsi queste domande e successivamente affidarsi ad uno psicologo per una consulenza, con cui può decidere assieme che percorso intraprendere.

Resto in ascolto.

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

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dopo
Utente
Utente
E' vero, per questo sono andata a conoscerlo, volevo capire se e quanto l'avevo idealizzato, ma i 3 giorni insieme sono stati identici a qualsiasi altro momento di chat. I toni erano uguali, i battibecchi gli stessi, ma tutto amplificato dalla passione vera e propria che in chat era completamente assente.
Mio marito è il marito che tutte le donne desiderano, non posso lamentarmi di niente, e' presente, amorevole, dolce, di bell'aspetto, perfetta intesa sessuale, abbiamo un rapporto che prima di questo era senza segreti. Il nostro piu' grande desiderio e' avere un figlio che non arriva e per questo abbiamo passato mesi difficili, specialmente io (per ovvi motivi ora il progetto e' in sospeso).
Sinceramente però non lo collego al fatto di parlare con quest'altra persona, perche' lui c'era prima di mio marito e c'e' sempre stato nella mia testa.
Oggi ho deciso di dirgli l'addio finale e l'ho bloccato contro la mia e la sua volontà. Sono tristissima e soffro come se mi stessero amputando un braccio senza anestesia, sento proprio dolore fisico al pensare di non parlare piu' con lui e piango senza sosta, ma penso sia la cosa giusta per il mio matrimonio.
Io mi sono confessata e gli ho detto i miei sentimenti, capisco la distanza, capisco gli impegni verso altre persone, capisco ogni difficoltà e ogni suo disturbo a negare ed accettare, ma penso che ogni persona umana abbia un limite di sopportazione.
La felicità che lui mi provoca e' in forte contrasto con la tristezza dei segreti e/o bugie che devo raccontare a mio marito, mi sento bipolare a volte.
Lui addirittura insiste che le donne debbano essere o amiche o mogli e non ci siano vie di mezzo e io sono stata classificata come amica, anzi no, migliore amica anima gemella. Cose da bambini dell'asilo, mentre la sua fidanzata che ha tradito già due volte, a cui preferisce mentire pur di avere me come (solo) amica, lei e' nell'elenco delle sposabili. Sono io a pensare che sia una follia ?
Allora perche' non vuole che me ne vada? Perche' non vuole chiudere con me?
Penso che nel suo stesso continente o anche negli altri, non sia poi difficile trovare altre amiche disponibili, lui e' molto bello e di un alto stato sociale, non dovrebbe avere problemi a lasciarmi andare, eppure insiste e mi complica il distacco.
Sono certa che non esista nella vita il "giusto" e "sbagliato", conosco qualcosa di psicanalisi, ma è giusto dover non fare una cosa che si desidera tanto per star bene mentalmente? E' tutta una contraddizione. Sono io che dico a lui che non esistono cose che si devono fare per controllare le emozioni (riferite all'amarci) e poi "devo" fare la stessa cosa controllando le mie emozioni per staccarmi da lui. La nostra relazione è tutta così, siamo lo specchio l'uno dell'altro per questo è un'altalena unica il nostro rapporto, per questo ci piacciamo, siamo compensatori l'uno dell'altro e cerchiamo sempre di bilanciare i fatti. La differenza e' che io soffro e lui nega.
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