Non faccio che voler risolvere l'insonnia nel corso del giorno

Buongiorno, vi ringrazio dello spazio e vi chiedo spiegazioni per un problema


A febbraio è insorta dell'insonnia(con risvegli alle 3,30/4,00) poco dopo aver deciso di troncare una amicizia che era nata a lavoro e che mi faceva stare bene.
La situazione iniziò come una amicizia dove questa donna più grande di me di 20 anni smontava le mie ansie ed io la aiutavo a razionalizzare una situazione vissuta (male) da figlio, quella di un divorzio, in modo che decidesse autonomamente cosa le giovava.
Pochi mesi dopo ci scappa una serata di sesso(bravo cog....e, ora lo so), nulla cambia, ma dopo un paio di mesi mi rendo conto che non eravamo più come amici, ma come pseudo fidanzati. quindi sento l'esigenza di doverla chiudere, a malincuore.

A spingermi maggiormente in questa direzione c'era il giudizio altrui sul posto di lavoro, si chiedevano come mai stessimo tanto a contatto e questa cosa mi imbarazzava da morire e mi faceva sentire in perenne difetto.


Inizio quindi un periodo veramente nero di 7/10 giorni (direi di profonda tristezza e incapacità di reagire), a cui ho comunque saputo reagire nelle settimane seguenti riprendendo interessi e abitudini pure quando non mi davano soddisfazione.

Per il mio psicologo dovevo allontanare una persona che all'interno dell'ambiente di lavoro(che potevo ben evitare) era causa del disagio/stress. Tuttavia si è rifatta viva per altri due mesi, quando alla fine sono stato duro e intransigente nella mia richiesta..

avevo da poco avuto due congestioni da stress e da lì in poi ho lavorato per ridurre il mio meccanismo di ansia e di stress dall'interno.

Tra le cause riconosco delle mie debolezze: la paura del giudizio altrui e il voler essere al massimo delle aspettative altrui(quindi evitare di generare pettegolezzo o disprezzo(due immensi errori che mi trascino da tanto e che sto iniziando ad affrontare).


Ad oggi, Settembre il mio doc dice che sto benissimo, che non ho motivi per stare in ansia e di non preoccuparmi per il sonno e che possiamo rivederci tra un mese.

Mi fido di lui, ma non riesco a non preoccuparmi. Non faccio che voler risolvere l'insonnia nel corso del giorno: analizzo ogni settore, partendo dalla situazione di cui poco sopra, fino a famiglia, amicizia, ecc ecc.. voglio conoscere il mio profondo e capire che messaggi porta questa situazione per risolverla...partendo da là sono per sino arrivato a leggere di filosofia e cronicità junghiana!....

tutto sto periodo mi è servito a fare pulizia e ordine, per carità. ma non ottengo niente, nemmeno di migliorare il sonno così facendo, nonostante stia seguendo l'agopuntura.


Che questo atto mi porti a non dormire? come posso interrompere questo meccanismo perverso?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Analizzare ogni dettaglio certamente non risolve il problema e se comunque lei è così preoccupato, non comprendo come mai il curante le dice che sta benissimo.
Posso chiedere per quale problematica ha iniziato ad andare da uno psicologo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie infinite della sua risposta!!!!

Lo psicologo da cui vado lo dice perché mi sono rimesso in piedi e ho ripreso la mia vita di prima in hobbies, amici, famiglia e lavoro*.
Tuttavia il sonno nonostante la ripresa delle abitudini non ritorna.

* una tranquillità quella del lavoro che svanisce quando passo davanti al potso di lavoro di questa donna, ma mi rendo conto che è una ansia dipesa dalla paura del giudizio dei suoi collegi, piuttosto che da cosa può arrecarmi lei, perché quando ci ho riparlato casualmente dopo mesi una settimana fa mi ha lasciato molto contento il breve scambio di parole: a parte il velo di imbarazzo comprensibile, era come se non fossero passati così tanti mesi.
Tuttavia ho provato ansia nel sapere che non sapevo se ci fosse gente ad origliarci(imbarazzante ammetterlo), perché ho paura di essere additato proprio da chi non vedo accanto alla sua postazione, anche perché lei non è che dicesse chissà cosa, anzi, ma cercava sempre di parlare nelle pause di lavoro e la cosa non passava inosservata, soprattutto per i 20 anni di età che ci separano.


ho iniziato a frequentare uno psicologo nel 2012/2013 per disturbi di ansia e panico. La terapia cognitivo comportamentale mi ha portato a una risoluzione nel primo anno.
Ho sempre fatto qualche visita sporadica dopo, perché l'ansia mutava sempre e diventavo a tratti ipocondriaco secondo la psicologa.
Su pressioni di mia madre ho cambiato terapeuta con quello che attualmente frequento in concomitanza con questo evento difficile(verso marzo).


Oggi pomeriggio ipotizzavo che per superare questa insonnia dovrei dare spiegazioni razionali all'ansia, quando si presenta e dimostrare a me stesso l'insensatezza di tale paura e l'assenza di pericolo, non allontanandomi quando provo ansia e riavvicinarmi forse a questa persona chiarendo il ruolo di amico e un atteggiamento sul lavoro per evitare di alimentare comunque un mio punto per adesso debole.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Dopo questo periodo onoltre, anche se mia sorella ritiene accada una volta ogni due/tre mesi da quando i miei sono separati, nonostante io non ricordi eventi così forti da quei tempi del divorzio 5/7 anni fa, ma soprattutto dopo aver "disinnescato" molti pensieri che generavano ansie, soprattutto dopo aver recentemente deciso un riavvicinamento con mio padre dopo 7 anni l'ho voluto vedere il meno possibile, vista l'insofferenza che provavo dopo la grande rabbia(di cui ricordo poco e nulla, se non per i racconti) dei tempi del divorzio dei miei genitori.


episodi di rabbia ad esempio, come questo:
Stasera ho chiesto per esempio a mia sorella se mi lasciava il divano del salotto perché ero stanco.
lei ha detto di no,

ho provato a spiegarle che ero stanco e che lei è spesso a casa(io faccio turni giorno-notte da 12h, a volte lavoro anche sul giorno libero) e poteva farmi questo favore. (per la verità lo dicevo così, ma sentivo che me lo dovesse come un obbligo per il tanto tempo libero che nonostante l'università ha e a volte passa a casa)

Ha fatto un sorriso che ho letto come una forte mancanza di rispetto e cercavo di ripetere solo che ero stanco, e le chiedevo di smetterla di sorridermi così, lei non ha accennato a modificare l'atteggiamento che mi urtava e sono letteralmente esploso, incalzato da non ricordo nemmeno quali altre parole, ma che leggevo come mancanze di rispetto a cui non riuscivo a non rispondere, fino a che non mi sono arrabbiato e ho alzato il tono e lei teneva testa e ho iniziato ad offenderla pesantemente fino a tirare calci ai cuscini messi per terra e mamma ci ha allontanati..

riferendo che avevo reagito eccessivamente. non che non ci arrivassi da me..


non le avrei mai fatto male, ma era una rabbia davvero profonda..
sono seriamente svilito stasera....non vorrei esser così, non capisco cosa mi succeda..
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Questo episodio dello "scontro" con Sua sorella sarebbe importante da analizzare in una terapia psicodinamica e da elaborare da parte Sua perche' Lei possa comprendere a fondo cosa possa avere significato per Lei questo "non colludere" con le sue richieste da parte di Sua sorella.
Cosa ha provato davvero? E perche'.
Questa elaborazione potrebbe aprirle delle importanti aree su cui riflettere su come Lei si percepisce. In relazione alle Sue esigenze intendo.
Ci pensi un po'.. questo episodio potrebbe avere avuto il pregio di averLe indicato una strada da seguire.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
dopo
Utente
Utente
la ringrazio davvero per la risposta!

Quando ha disatteso la mia richiesta mi sentivo non capito o inascoltato e la cosa mi dava rabbia. Forse me ne dava perché capita frequentemente, ma anche perché penso che io lo avrei fatto al posto suo in una medesima condizione(se lei fosse tornata stanca per il lavoro o l'università).
Quando mi diceva, accennando dei sorrisi, che avrei dovuto aspettare che andasse a dormire lei, mi sono sentito preso fortemente in giro e quasi in imbarazzo e non sono riuscito a trattenermi.




Forse può essere il caso di ricorrere a questa tecnica terapeutica...in effetti non ho mai saputo e voluto gestire o affrontare fino a non molto tempo fa certi dolori, gelosie e imbarazzi, soprattutto quelli vissuti in famiglia. Non so se questo è di ostacolo alla mia tranquillità(la felicità a 360° è chiaro che sia utopistca, ma parlo proprio di calma interiore, intesa come sapere chi si è e cosa si vuole) e forse alla mia completa maturazione(che intendo come indipendenza e sicurezza personale, non so se siano tutti concettipiù o meno corretti)


Con internet non sono riuscito a trovare uno psicoterapeuta ad orientamento dinamico, a quali strutture potrei rivolgermi? io sono di Firenze. Le asl per esempio?
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Puo' chiedere alla Asl oppure al Suo medico curante o a un medico di Sua fiducia.
Poi chiedere un appuntamento per conoscersi.
La scelta di uno psicoterapeuta specialmente dinamico deve essere fatta con cura sulla base di un sentimento di fiducia.
Le faccio i migliori auguri
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