Attacchi di panico e ansia

Buongiorno a tutti! Sono una studentessa dell'università di Bologna e da poco ( circa due settimane) mi sono trasferita in appartamento con la mia coinquilina per affrontare al meglio gli studi. Il problema è che dopo neanche una giornata passata lontana da casa ho iniziato subito a sentirmi tesa, giù di morale e spesso, dal nulla, scoppiavo a piangere col desiderio di tornare a casa, dalla mia famiglia, per aiutare mia nonna e mia mamma che per me, stanno facendo grandi sacrifici. Tralasciando il fatto che la mia coinquilina è molto viziata e maleducata, mi sono accorta di avere addosso molto ansia e spesso, oltre ad attacchi di pianti e nostalgia, non riesco a dormire la notte, seppur molto stanca. Durante quelle che io chiamo "crisi" mi sembra di aver sbagliato tutto, divento insicura e ho notato che tutto questo succede principalmente di sera, mai di mattina. Devo anche segnalare che io ho sembro avuto una forte sindrome premestruale, caratterizzata da continua stanchezza e tono dell'umore incostante e spesso basso. Io vorrei poter vivere al meglio questa nuova avventura che è l'università ma questa nostalgia, ansia e panico di essere lontana da casa mi sta veramente condizionando tanto. Spero di essere stata chiara e spero tantissimo nel vostro aiuto! Grazie in anticipo
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(...)dopo neanche una giornata passata lontana da casa (..)
gentile ragazza, deve darsi il tempo di adattarsi alla nuova situazione. NON corra subito ai ripari con il rischio di cronicizzare un problema che potrebbe anche rientrare dopo un periodo di rodaggio.
Se è una esperienza nuova la sua reazione è quasi fisiologica.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
La Sua ansia mi sembra normalissima.
L'ansia e' un segnale positivo che ci comunica che stiamo affrontando una situazione nuova, importante, e che siamo concentrati sulla sua riuscita.
Avrei trovato molto meno "normale" se Lei non si fosse trovata a disagio e non avesse desiderato tornare in famiglia.
In bocca al lupo per tutto e se lo desidera ci scriva ancora.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
dopo
Utente
Utente
Cara Dottori,
Vi ringrazio per le risposte. Vi comunico che durante la settimana ho scelto di recarmi da una psicologa la quale, forse un pò troppo semplicisticamente, mi ha consigliato di lasciare l'appartamento ed affrontare il " distacco" in maniera graduale. Dico semplicisticamente perchè comunque per disdire l'appartamento devo dare un preavviso di tre mesi e sicuramente metterei in difficoltà la mia coinquilina. Tutto ciò non fa alto che aggiungere ansia ad altra ansia, e sempre durante il colloquio è saltato fuori che io sono una ragazza molto ansiosa con veri e propri attacchi di panico. Ora che sono a casa non me la sto godendo per niente, anzi, sto facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancano prima di ripartire. Ovviamente la difficoltà a concentrarmi e a fare ciò per cui sono lì, cioè studiare, è grande e spesso diventa l'ultimo dei miei pensieri. Sperando che questa sia solo una fase legata al fatto che mi devo abituare, continuo comunque ad andare dalla psicologa. Mi sento più tranquilla a fare così. Grazie per il tempo dedicatomi.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Certamente in questa fase della Sua vita molti fattori contribuiscono a destabilizzarLa.
Il consiglio della psicologa mi sembra sensato: a parte il "lasciare l'appartamento" che e' un suggerimento "pratico" e che dovra' valutare Lei nella fattibilita', penso che il consapevolizzare che dovra' "affrontare il distacco in modo graduale" sia la base su cui dovra' lavorare in terapia.
Il "distacco" dalla famiglia e' un passo importantissimo nell'evoluzione della personalita' verso l'autonomia.
E' davvero una "svolta" nella vita: lasciare cio' che si conosce, che si ama e da cui ci sentiamo amati "a prescindere da tutto" e' uno strep importante.
Solo dopo avere compiuto questo passo che non a caso viene chiamato "separazione/individuazione" potra' trovare se' stessa: Una persona adulta, capace di essere autonoma, in grado di incontrare l'Altro..
Spero di avere risposto ai Suoi dubbi.
Le porgo i migliori auguri per questo percorso che sta iniziando!
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