Apatia e cambio dell umore

Buongiorno dottori,
Sono una ragazza di 22 anni e sono fidanzata da 6 anni con un ragazzo..
Cercando di essere breve mi sento di avere un problema.. Prima vorrei spiegare in breve il mio carattere e il mio modo di essere, sono una ragazza molto moltoriflessiva, facilmente irritabile, una persona che ingrandisce più del dovuto i problemi e sono molto insicura..Io ovviamente nn sono stata sempre così.. Ho avuto un esperienza che mi ha segnato molto e penso sia stata questa a "cambiarmi" così.. Con il mio ragazzo ho avuto molti problemi, tantissime litigate per tanti motivi al punto tante volte di tentare di lasciarci (lui non mi ha mai dato sicurezze, gelosie e problemi di comprensione su tante cose) adesso lui è cambiato, la base è sempre quella cioè un po freddo nelle parole però si è reso conto di tante cose e adesso sto moltomeglio con lui.. abbiamo vissuto 3 anni a Roma in cui lui era all Universita e io ho cercato di lavorare un po.ci siamo trovati in una situazione nuova,lui si è dovuto ambientare nell Universita Che per la mia gelosia mi ha creato tantissimi problemi dovuti all mia insicurezza aumentata dal"la sua freddezza di certe cose.Litigata dopo litigata sono stata molto male, ansia e tristezza infinita.. Adesso siamo ritornati nel nostro paese è le cose vanno meglio.il problema Adesso è Che questa bolla negativa che ho passato mi ha talmente traumatizzato che rido molto molto meno, non mi va di fare niente.. La mattina mi alzo tardi anche se odio farlo, ma se mi alzo presto mi demoralizzo xke non so che devo fare.. Se ho un impegno sono contenta ma appena finisce sto di nuovo male xke subito mi chiedo che fare e vado in crisi.. Ieri guardando i video con il mio ragazzo mi sono emozionata xke mi sono vista diversa spensierata ridevo e scherzavo e sembravo una ragazza innamorata della vita è del mio ragazzo. la cosa più che mi preoccupa è che cambio umore molto spesso.. Momenti rido e scherzo anche se nn come prima, momenti ho bisogno di piangere e stare per i fatti miei, qst cosa mi da problemi anche con il mio ragazzo che invece è molto allegro e simpatico. Io nella mia ignoranza sulla psicologia penso che qst "bolla" mi ha traumatizzata molto avendo un carattere debolissimo e adesso anche se cn il mio ragazzo le cose vanno meglio io comunque è come se nn avessi mai dimenticato in fondo a me tutti qst problemi.. mi sento quindi di aver bisogno di qualcuno professionale che mi sappia capire e far vedere le cose in altro modo.. Anche la mancanza di lavoro mi demoralizza essendo sempre stata una ragazza che è molto attiva e fa tante cose.Dopo questo papiro cosa mi consigliate voi dottori? Datemi qualche parere.. Avrei tanto da dire ma il posto è questo.. Grazie!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"penso che qst "bolla" mi ha traumatizzata molto avendo un carattere debolissimo e adesso anche se cn il mio ragazzo le cose vanno meglio io comunque è come se nn avessi mai dimenticato in fondo a me tutti qst problemi.. "

Gent.le Ragazza,
aver affrontato un'esperienza di convivenza e di svincolo dalla famiglia di origine oltre al trasferimento da un piccolo centro ad una metropoli è possibile che si sia rivelata particolarmente stressogena per te e abbia contribuito ad alimentare un'insicurezza, forse preesistente, che poi ha contribuito ad acuire la conflittualità nella relazione di coppia.
Tuttavia parlare di "trauma" mi sembra piuttosto azzardato oltre che fuorviante, come spesso lo sono tutti i tentativi di autodiagnosi.
Anziché cercare nel tuo passato, anche se recente, le cause del tuo malessere attuale, mi sembra piuttosto evidente che l'assenza di una progettualità lavorativa stia alimentando la tua demotivazione e tale insoddisfazione si riflette inevitabilmente nella qualità del tuo vissuto quotidiano.
Quali erano le tue aspettative al rientro da Roma? Avete preso insieme questa decisione? Quali sono le tue aspirazioni in ambito lavorativo?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua riaposta, tengo a precisare che in effetti la mia è stata un auto diagnosi, immagino che a tutti può succedere un periodico come il mio, vorrei solo affrontarlo con un parere esperto e non da sola xke a quanto pare nn riesco. Io sono partita con il mio ragazzo contentissima, poi per problemi che già avevamo, il luogo nuovo e altri problemi che sono usciti stando la abbiamo litigato sempre di più fino a "odiarci" a vicenda, xo grazie a lui devo dire, non ci siamo mai lasciati perché lui ha sempre sostenuto in poche parole che nn è che eravamo noi a nn andare bene ma il contesto è il vissuto. Poi si è reso conto di tante cose fatte in passato e quindi adesso stiamo meglio. Io sono scesa al mio paese diversi mesi prima che scendesse lui, in quel momento lavoravo in uno studio che purtroppo non mi ha neanche portato a conoscere nessuno xke era frequentato da persone grandi, siccome al mio paese un mio cugino mi aveva proposto un posto di lavoro nel suo negozio sono scesa soprattutto xke stavo troppo male moralmente che nn riuscivo a sostenere la
Situazione, avevo troppa nostalgia di casa e di tranquillità, e poi xke ho approfittato del fatto del lavoro di mio cugino, in più sapevo che il mio ragazzo pochi mesi dopo avrebbe finito l unoversita definitivamente e quindi ne ho approfittato. Quando sono ritornata a casa mio cugino si è reso conto che non aveva più bisogno di me in negozio e quindi ho perso qst opportunità. Da febbraio quindi non lavoro, mi sono arrangiata facendo pulizie ogni tanto o assiatenza ad una anziana ma pochissimo. Questo per me è un grande problema xke ho la passione dello shopping però non posso. Io non voglio un lavoro in particolare, mi piace fare la ragioniera ma in questo momento voglio solo un lavoro e permettermi il minimo che una ragazza come me può volere. Anche il mio ragazzo cerca lavoro ma non si abbatte come me, lo cerca ma non se ne fa un problema.Ecco xke mi rendo conto che sono un po fragile in tutto ciò che mi succede.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Certamente la Sua situazione di vita pratica la rende vulnerabile e molto "richiedente" sicurezze almeno dal Suo rapporto sentimentale.
Questa e' una premessa che vorrei Lei tenesse in considerazione.
La parte centrale della Sua domanda pero' sembra essere il costo che la gelosia le comporta nella relazione con il Suo ragazzo.
La gelosia, a meno che non sia davvero patologica, indica insicurezza nel rapporto.
Certamente se Lei avesse una solida vita professionale e sociale "investirebbe" meno nella sfera sentimentale. Farebbe parte di Lei ma non sarebbe "totalizzante".
Ecco, forse e' su questo che dovrebbe riflettere.
E anche fare una scelta.
Se Lei desidera "aprirsi" alla Sua vita e cercare in se' stessa soddisfazioni e sicurezze dovra' scegliere se' come obiettivo e non il Suo ragazzo.
Se invece Le sorgesse questa tentazione un po' passiva di "investire" solo sul ragazzo sottostimando se'.. be' a questo punto la "gelosia" diverrebbe strutturale per Lei. In quanto non avrebbe altro che lui..
Questa, a mio parere, e' una scelta un po' azzardata.. per Lei intendo! E vorrei invitarla a considerarne i pro e i contro.
Spero davvero di avere contribuito a farla riflettere sul senso di questa gelosia.. pericolosa per Lei.. piu' che per chiunque altro.
I migliori saluti e auguri per tutto!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa, forse mi sono spiegata male ma in questo momento il mio problema non e la gelosia tra me e il mio ragazzo. Quando parlavo di gelosia intendevo che quando io e il mio ragazzo siamo stati a Roma UNO DEI PROBLEMI che avevamo era la gelosia da parte mia nei suoi confronti in quanto essendo sempre stata comunque una ragazza gelosa in quel contesto è aumentata per il fatto che lui andava all Universita e doveva parlare e stare con altre ragazze e x il fatto che questo lato del mio ragazzo un po freddo mi aumentava l insicurezza che già avevo di mio. È da sei anni che abbiamo questo tipo di rapporto, lui non ha amiche femmine e non ne ha bisogno e io non ho amici maschi e non ne ho bisogno. Quando inizierò a lavorare avrò sicuramente occasione a conoscere finalmente qualche amica e persone nuove. Io sono orgogliosa del tipo di rapporto con lui, è sano e maturo e in questo periodo della mia vita il rapporto del mio ragazzo non è per niente un problema.
Ho fatto questa domanda x il disagio che provo in questo periodo, sbalzi improvvisi di umore, sono spesso triste, non ho voglia di fare niente. Volevo solo un vostro parere per sapere se è utile che io andassi da uno paicologo per affrontare questi problemi che a quanto pare sono ancora vivi dentro di me e xke vorrei in generale un vostro parere su questa situazione.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Se i suoi problemi non sono "reali" ma percepisce in se' strani sbalzi di umore o tristezza allora si. Dovrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta psicodinamico per capire cosa stia accadendo nel Suo inconscio. Cosa stia inviando segnali che Lei percepisce solo nella loro espressione "censurata". La censura andra' eliminata tramite analisi dei sogni ed associazioni con i temi emersi.
Le formulo i migliori auguri!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Quando inizierò a lavorare avrò sicuramente occasione a conoscere finalmente qualche amica e persone nuove"

Gent.le Ragazza,
iniziare una nuova attività lavorativa non è l'unica opportunità per ampliare la propria rete relazionale, ci sono anche altre alternative: la partecipazione ad eventi culturali e/o sportivi, la frequenza di un corso di formazione, l'attività di volontariato solo per citare qualche .
Inoltre per rispondere alla sua domanda la demotivazione e gli sbalzi d'umore che sta vivendo non vanno considerati le cause di un problema ma, al contrario, non sono altro che gli effetti o meglio, le reazioni psicologiche che lei sta manifestando nel tentativo di individuare una strategia di adattamento ad una condizione insoddisfacente in quanto priva di una progettualità in ambito lavorativo.
A tal proposito il colloquio con lo psicologo può rappresentare una preziosa opportunità per fare chiarezza dentro di sé ed individuare le strategie adeguare per uscire da questa condizione "stagnante".