C.a. Dott.ssa Massaro Flavia - Articolo Minforma

Gent.ma Dott.ssa Massaro,
ho avuto modo di leggere un articolo a Sua firma, di cui allego il link...

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Mi vorrei soffermare su due punti:

1. Il malessere fisico dell’ansioso
Noto che tra i sintomi elencati, non sono riportati disturbi sessuali (scarso desiderio sessuale, deficit di erezione).
Eppure, so che esiste una correlazione tra il disturbo d'ansia e la sfera sessuale.
Non è così? Potrebbe chiarirmi questo punto?

2. Riporto testualmente: "L’ansia si può combattere e vincere, ma questo è possibile solo se si sa (e si vuole) riconoscerla e se non si lascia che trascorra troppo tempo prima di cercare un soluzione adeguata ed efficace al problema".
Nel mio caso, visto che è trascorso molto tempo dalle prime avvisaglie ed è stato sùbito individuato il disturbo (10 anni), quali conseguenze si potranno subire?

RingraziandoLa in anticipo, porgo cordiali saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

l'articolo si incentra sui sintomi che possono dipendere dall'ansia invece che da cause mediche e che non sono immediatamente riconoscibili come psicogeni, se non si sa che uno stato ansioso e di tensione protratto nel tempo può provocarli.

Non ho quindi incluso nell'articolo i disturbi sessuali (la cui natura anche o solo psicogena è facilmente riconoscibile anche da chi non possiede particolari nozioni in materia), ma sintomi come mal di stomaco, asma e orticaria, per i quali si cercano a volte cause fisiche inesistenti e si procede con terapie mediche/farmacologiche invece di istituire anche o solo un trattamento psicologico adeguato.

Per quanto riguarda la necessità di intervenire tempestivamente quando compare ansia immotivata, con sintomi mentali e/o fisici, confermo quanto scritto: lasciar passare del tempo invece di rivolgersi ad un professionista può portare a uno stato di ansia cronica e al peggioramento dei sintomi, che possono inoltre moltiplicarsi nel tempo.
A volte si verifica una temporanea remissione della sintomatologia, ma se non si individuano e risolvono le cause dell'ansia patologica queste rimangono attive e daranno luogo successivamente ad una sintomatologia uguale o più intensa rispetto a quella presente in precedenza.

Non posso esprimermi sul suo caso, non conoscendolo, ma se non ha mai effettuato alcuna terapia in 10 anni è possibile che il suo problema si sia cronicizzato e che si sia radicato, diventando quindi più difficile da trattare rispetto ai primi tempi.
Questo non significa che non possa effettuare anche ora una psicoterapia, ma che sarebbe stato meglio intervenire quando il problema era solo ai suoi esordi.

Vuole raccontarci qualcosa di più preciso sul suo caso?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Salve Dott.ssa,
La ringrazio per la celere risposta.
Sono ben disposto a farLe una sintesi di 10 anni.

Conseguito il diploma nel 2002, mi sono da subito interfacciato con il mondo del lavoro, trovando occupazione stabile da sùbito e che è tutt'ora in essere.
Fino al 2005 mi sentivo un leone, toccavo il cielo con un dito, una voglia di vivere intensa, ed ero "eccitato" e positivo, pensando a ciò che mi regalava forti emozioni (calcio, calcetto, videogames, amici, fidanzata, sesso). Ero molto spensierato.
Poi il primo disturbo (senso di soffocamento al cinema), dà inizio ad una serie di altri sintomi psico-fisici (risvegli notturni con panico, nodo alla gola, fobia sociale, agorafobia, calo desiderio sessuale, e tutti quelli elencati nel Suo articolo), e il mio interesse per le cose anche belle e divertenti precipita ((lieve) depressione???)
Sotto consiglio medico di base intraprendo terapia di tipo cognitivo comportamentale per 6 mesi, ma poi ho ricevetti pressione esterne e non sono in grado di far valere le mie intenzioni. Quello che mi spaventò e diede inizio ad una nuova spirale di paura, fu proprio gli effetti collaterali che subii con l'assunzione del farmaco Elopram (pensavo stessi morendo!).
Da qui inizia il mio rifiuto alle terapie farmacologiche e la sospensione "forzata" alla terapia psicologica.
Sopravvivo così con questo disturbo d'ansia e stravolgo la mia vita, le mie abitudini, per evitare situazioni che attivavano agitazione e panico, fino al 2009.
Da qui qualche segnale incoraggiante, sembra affacciarsi in me una positività, un ritorno a una maggiore rilassatezza, tanto che porto a termine qualche progetto di vita.
Ma poi nuovamente il vecchio corso, con dubbi, incertezze, fobie, paure.
Fine 2013 nuovo potente campanello d'allarme con sintomi mai provati, tanto da non riuscire ad uscire di casa, a rifiutare qualsiasi cosa anche bella e divertente. Giunge l'ora di rivolgersi concretamente a dei professionisti, e tutt'ora sostengo colloqui psicologici di " libera espressione" e una Psichiatra mi segue per la cura farmacologica.
Nonostante la maggior tranquillità acquisita, permangono sintomi anche se meno invasivi, fra cui quelli legati alla sfera sessuale che mi crea pensiero da 10 anni a questa parte.

La mia personalità è sensibile, permalosa anche, ingenua.
Mi attacco a proverbi, credenze, che mi condizionano e a comportamenti ossessivi di controllo per evitare impresvisti che poi mi generano ansia.
Con il terapeuta stiamo lavorando soprattutto su questo, anche se è dura e sembra un tunnell infinito che alla fine porta anche a sconforto.

Potrei scriverci un libro...
Frettolosamente ho provato a riassumere il mio quadro generale.
Posso implementare in maniera più dettagliata se lo riterrà opportuno.

RingraziandoLa, saluto cordialmente.