Perdente in amore

Buonasera
ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a comprendere i miei sentimenti..racconto la mia storia. Fidanzata da 21 anni (ora ne ho 38), cinque anni fa ho cominciato a percepire delle anomalie nel rapporto... Io ho cominciato a cambiare, come anche lui m ha rinfacciato, mentre lui restava quello di sempre (per lui era un sinotomo di normalità questo, mentre il mio cambiare lo era di anomalia). Avevo desideri nuovi, famiglia figli aspirazioni. Lui diceva sempre che era presta era presto....nel frattempo ha perso il lavoro. Si è cominciata una dura lottaper il raggiungimento di questa utopia umana dell'occupazione che on ha portato frutti...ma quella che si muoveva sempre ero io...mail, colloqui, lettere al presidente e al sindaco. Dovevo pregarlo per prendere iniziative che cambiassero la situazione e questa inerzia ha suscitato in me un disamore enorme. Ha rifiutato alcuni lavori che gli avevo trovato....ne ha trovato altri di suo piacimento per i quali guadagnava solo 100 euro al mese e nel frattempo io ho dovuto sobbrarcami spese enormi a volte anche per la sua famiglia. Mi sono innamorata di un altro....una storia di un anno non andata a buon fine e che poi ho confessato a lui. Lui mi ha riaccolto perdonandomi. Ma mi accorgo che non sento piu nulla di fisico per lui,nemmeno voglia di baciarlo.Dopo cinque anni la situazione non cambia..niente lavoro, niente iniziative ma sempre la solita risposta: le cose prima o poi cambieranno vedrai. Nel frattempo la madre di lui muore, il padre si ammala e lui, in quanto disoccupato, è strumentalizzato dalla famiglia per fare il badante al padre...i fratelli ne approfittano per scaricarsi del peso del genitorie e non inviano nemmeno soldi per aiutare..allora io prego il mio compagno di prendere una posizione, di farsi rispettare, chiamare i carabinieri..per tutta risposta mi sento dire che la sua famiglia è cosi non c'è nulla da fare. Diventa il colf del padre, lo vedo una volta a settimana e mi rinfaccia anche di non andare mai a casa sua mentre io torno dal lavoro stanca tutti i giorni e lavoro per due con un mutuo di una casa che avevo avquistato sperando di cambiare le nostre vite. Dopo mesi sono stata chiamata fuori per lavoro, gli chiedo si seguirmi ma mi viene detto che al momento non puo. Sono sola e arrabbiata...mi lego ad una altra persona e decido di lasciarlo per telefono. Gli spoego che sonostanca, delusa che deve darsi una mossa. Lui piange mi implora, io sono irremovibile perchè arrabbiata. L'latro mi propone una vita a due, una famiglia, tutto. Ma sto male...mi manca il compagno che ho lasciato e ho un enorme senso di colpa per averlo abbandonato in un momento di dfficolta. Lo immagino solo che piange e si sente tradito e io mi sento un animale. vorrei chiamarlo ma tutti mi fermano..non ho desiderio fisico di lui eppure mi manca. Perchè?E' amore questo? come faccio a capire se sono innamorata di lui o mi manca solo l'abitudine di 21 anni di conoscenza? non dormo da mesi sono a pezzi.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,
dopo 21 anni di fidanzamento (!) è molto comprensibile il Suo desiderio di turare le fila di un rapporto così lungo, e che sta logorandosi.
Ne sono la testimonianza le altre storie che ha avuto nel frattempo; segno di impoverimento della relazione, si potrebbe supporre.

Nel frattempo la vita va avanti, si muove, cambia. E così Lei va via per lavoro e lui accudisce l'anziano genitore. Il tutto su un terreno affettivamente ormai traballante e incerto.

<<mi manca il compagno che ho lasciato<<
anche le abitudini affettive hanno il loro peso, talvolta di zavorra, nell'impedire di camminare avanti.

<<ho un enorme senso di colpa per averlo abbandonato in un momento di dfficolta<<
Chi abbandona frequentemente si sente in colpa, e si accolla "colpe" che in realtà non ha. L'impoverimento e la sfilacciatura del rapporto sono responsabilità di ambedue anche se in misura differente; c'è solo da prenderne dolorosamente atto e non lasciarsi avviluppare ulteriormente in una storia ormai consunta perdendo altre cocrete possibilità di auto realizzazione. Allora diventerebbe "veramente" perdente in amore, come dice il suo titolo.

E tuttavia, considerata l'importanza esistenziale di questa scelta, Le consiglierei di non affidarsi unicamente ai nostri pareri online, peraltro affidabili, ma di accompagnarli con un/alcuni incontri di persona con una/o Psicologo del luogo dove ora si trova.
Se a questo proposito Le occorrono chiarimenti, ci siamo.





Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
grazie per la risposta!! nonstante le mia età sono acerba e inesperta...quello che non comprendo è perchè io senta tanto la nostalgia di una persona che credo di non amare piu..l'affetto che provo per lui è tanto ma quando penso ai rapporti fisici, ai baci, alle carezze, non provo emozioni e inevitabilmente li cerco altrove. questo significa che l'amore è finito vero?Io pensavo di farmi una vita con lui..anche se la passione era finita...in fondo, mi dicevo, la passione finisce sempre. Tanto vale stare con una persona che ci conosce e di cui ci fidiamo e a cui comunque vogliamo bene. E' un ragionamento errato? Perchè l'ho lasciato e sto male? La nostalgia è fisiologica va bene.......ma il senspo di colpa per il male che gli ho fatto non mi passa. Ricordo le sue parole....che ho buttato tanti anni, che si fida di me e sa che tornerò, che lui mi aspetta pazientemente...mi uccidono e non riesco nemmeno ad andare avanti con l'altra storia. vorrei poter parlare con qualcuno ma al momento non ho le possibilità economiche, sono andata fuori dalla mia città per poter guadagnare qualcosa.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Si chiama abitudine, paura, incognita, rassegnazione, l'amore è ben altra cosa!

Si cresce in una coppia con tempi differenti ed esigenze diverse, solitamente quando si è non troppo giovani e si ha la capacità di mettersi in discussione e di tagliandare e manutenzionare il legame si va avanti e ci si reincontra, ma quando il rapporto è usurato,guardare avanti e, soprattutto, guardarsi dentro con coraggio ed onesta', diventa l'unica soluzione possibile.

Le promesse di stabilità pensa davvero, che possano bastare?

Sembra una promessa di risarcimento affettivo, non crede?

Si faccia aiutare, i nostri collegi li trova anche in convenzione

Auguri per tutto

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
<<..anche se la passione era finita...in fondo, mi dicevo, la passione finisce sempre<<

Beh, non è proprio così! Se c'è manutenzione, attenzione, cura intimità.. perchè la passione deve finire?
Se vogliamo paragonare - con tutti i distinguo - la Vostra lunga frequentazione a un quasi matrimonio, nemmeno il matrimonio è la tomba del sesso a certe condizioni, come trova in
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5309-il-matrimonio-non-e-la-tomba-del-sesso.html

Mentre all'opposto una cattiva relazione può causare malattie fisiche anche gravi:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5209-matrimonio-infelice-il-cuore-si-ammala.html

Ma se lei ha ancora tutti questi dubbi, palle al piede nel camminare speditamente nelle scelte mentre la vita e l'età si fanno più veloci, si faccia aiutare - come già raccomandato.
Presso il Consultorio lo/la Psicologo/a è gratuito/a!