Ansia, bassa autostima e università

Salve sono una ragazza di 24 anni iscritta alla facoltà di chimica da ottobre 2010. Ho sempre avuto una carriera brillante in ambito scolastico e ho scelto questa facoltà perché, informandomi, ho appreso che le possibilità di lavoro sono maggiori rispetto alle altre facoltà scientifiche. La chimica mi è anche sempre piaciuta. Non sono mancate però le difficoltà, professori molto severi e esami molto complicati...il mio impegno non è mai mancato..mi son sempre concessa solo le sere del weekend per svagarmi. Più sono andata avanti più le difficoltà sono aumentate fino a quando a quelle si sono aggiunti anche problemi familiari che mi hanno preso del tempo (una lunga malattia di una parente a me vicina) e questo mi ha tenuta lontana dai libri per un anno. Ho ripreso sempre con tanto impegno, ma con premi sempre troppo sudati...bocciature continue che hanno abbassato sempre di più la stima di me. Dopo due anni e mezzo ho fatto presente questo problema ai miei genitori, perché avevo paura di non farcela e quindi la scelta di abbandonare...dopo offese gratuite e umiliazione...mi hanno detto che per loro era una vergogna grande, e quindi dato che loro ad ogni bocciatura mi facevano sentire male perché provavano vergogna ad avere una figlia così... facemmo un incontro con una signora che mi ha aiutato in qualche materia e ha spiegato loro la difficoltà della facoltà spiegando che non è semplice ed è inutile farmi sentire male. La tranquillità ee durata poco....e alla prima bocciatura siamo arrivati al punto di partenza... anche se sapevo che ciò mi dicevano non eRa vero ho sempre incassato le offese fino a sentirle mie. Adesso su 18 esami devo farne altri sette...sono fuori corso e mi vergogno.. mi sto allontando dalla mia vita sociale, dal mio attivismo ambientale agli incontri di preghiera... non appena sono in compagnia e si parla di università vorrei sparire... prima degli esami l'ansia sale e penso sempre al peggio, al giudizio dei miei genitori...e mi vergogno di me stessa. Mi sento buia e in una gabbia. Io non ero così..sono sempre stata solare e positiva... ora no! Chiedo consiglio....grazie
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, sembra proprio che i suoi genitori non si rendano conto,.. le consiglio intanto di rivolgersi al medico di base per verificare la sua situazione di salute, prima di infilarsi del tutto in questo tunnel dove tutto le sembra insormontabile.. si faccia anche consigliare un Collega con cui parlare de visu, per sentirsi compresa, supportata..
Questo difficile rapporto con i genitori aumenta la paura e l'ansia nei confronti dei professori, vissuti come genitori duri e giudicanti e l'Università diventa ancor più difficile..
Sarà anche il caso , secondo me , di assumere un leggero , aiuto farmacologico scelto oculatamente dal medico , per aiutarla a velocizzare la ripresa..
Non si vergogni così , mia cara, la vita è lunga, fa a tempo a far tutto , non bisogna drammatizzare gli insuccessi , capitano , ma poi si superano.. Abbia fiducia nelle sue risorse e nel suo futuro .
Auguri per tutto, ci riscriva se crede !

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Lei sembra essere entrata in una spirale di autocompatimento da cui non riesce a uscire.
Piu' si compatisce e si annulla piu' fa in modo che la "profezia si avveri".
Fara' inconsapevolmente di tutto per non studiare e farsi bocciare, perche' la rappresentazione che ha di se' stessa (incompresa, incapace, inefficiente) si confermi.
Nel modello psicodinamico a cui faccio riferimento tali pervicaci tentativi di mantenersi in una auto-distruttivita' hanno sempre un obiettivo inconscio. Che Lei persegue a qualunque prezzo. Perche' per Lei e' vitale.
Per uscire da tale spirale cio' che Le consiglio vivamente di fare e' rivolgersi ad uno psicoterapeuta dinamico che l'aiuti a riprendere il controllo della situazione.
Con lui elaborera' le cause che stanno determinando questo atteggiamento che Lei sta riservando a se' stessa.
Da li decidera' Lei, solo Lei, cosa fare: se cambiarlo o mantenerlo.
La scelta a quel punto sara' consapevole e la potra' fare con tranquillita'.
I migliori auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti per avermi dedicato del tempo, considerando soprattutto che siamo nel week end. Vorrei specificare che io faccio di tutto per non essere bocciata, cioè perdo le mie giornate sui libri...e questo i miei genitori lo vedono, non sono una ragazza che il sabato sera esce e arriva la domenica all alba, io massimo l'una sto a casa perché la domenica mi sveglio presto per studiare. Mi privo di molte cose... ed è proprio per questo che le offese ricevute inizio ad assorbirle perché mi sento incapace perché nonostante tanti sforzi..per ottenere un risultato devo ripetere un esame tipo 3 volte. Durante gli orali cambia che le orecchiè mi fischiano tanto dall'ansia e inizio a non capire più nulla...perché quando sto li e c è una domanda che non capisco il mio primo pensiero è "ora questo mi boccia e come la prendono a casa, come faccio". Non ho mai voluto considerare il consulto psicologico perché mi dicevo " è una cosa mia, poi mi passa e forse hanno ragione i miei perché i risultati tardano ad arrivare" ma nell' ultimo periodo, al mattino mi sveglio sempre con mal di testa, e a metà pomeriggio inizio con i crampi allo stomaco che riesco a gestire con rimedi naturali e mi vergogno a dirlo ma ultimamente faccio anche gesti che non riesco a controllare, scatti o respiri profondi. Parlando con una persona a me cara mi è stato consigliato di prendere in mano la situazione e di non sottovalutare l aspetto psicologico che può avere ricadute sul fisico e quindi di prendere le cose con la giusta leggerezza perché ciò che conta è avere la coscienza pulita sul fatto che uno sa di impegnarsi. Nel momento che mi dicono queste cose, ascolto ma non riesco mai a sentirle mie.
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