Alcolismo

Salve, mi rivolgo a voi in quanto non so con chi rivolgermi. Ho mio suocero che per 30 anni fino al 2011 è stato un alcolista, in più devo preannunciare che soffre di epilessia e prende ogni sera una compressa di gardenale da 100. Nel marzo 2011 dopo una crisi è caduto battendo con la testa ed è stato in ospedale. Dal marzo 2011 non ha più bevuto, ora da un 20 giorni a sta parte ha ricominciato ma cerca di nascondersi da tutti noi, tra l'altro con l'assunzione di barbiturici diventa pericolosa la situazione, in più non è un soggetto gestibile perchè già ha un carattere brutto e non accetterebbe di farsi vedere nemmeno da qualche dottore. Come potrei fare? mi aiuti gentilmente.
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Come potrei fare? >>

Gentile Utente,
come mai si pone Lei il problema di cercare di essere d'aiuto a suo suocero?
Suo marito cosa ne dice? Altri famigliari?
Con chi vive suo suocero? Quanti anni ha? Secondo Lei è accaduto qualcosa di particolare che lo ha indotto a riprendere a bere?
C'è uno specialista che monitora periodicamente la terapia farmacologica assunta da suo suocero? Se sì, quando avrà il prossimo controllo?

Saluti cordiali.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Se suo suocero non desidera curarsi, non è possibile fare nulla al posto di qualcun altro.

Bisognerebbe sapere inoltre, visto che non trattasi di un paziente giovanissimo, se in passato ha sofferto di altre dipendenze: cibo, internet, droghe, gioco d'azzardo...

Solitamente trattasi di una "personalità dipendente", la cura, sempre dopo una scrupolosa diagnosi clinica su più livelli, è spesso combinata: farmacologica e psicoterapica, o se il paziente è anziano, si opterà per un sostegno psicologico.

Sempre se il paziente ha consapevolezza del suo disagio, in modo che ci sia una spaccatura tra il suo fare ed il suo volere, cioè quando il disturbo è " ego/distonico" cioè non è in sintonia con il suo io.

In questi casi la possibilità di cura è maggiore.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa Scalco, mi pongo io il problema in quando genero, mio suocero ha 3 figli ma sono uniti tutti e tre per cercare di risolvere il problema. Vive da solo da 10 anni in quanto prima beveva e poi era aggressivo con sua moglie che dopo 20 anni di matrimonio e di sopportazioni l'ha mollato anche se vive in una casa a fianco a lui. Lui ha 60 anni e sinceramente non so perché sia ricaduto anche perché parlandone dice che non vuole più fare la vita di quando beveva perché negli ultimi 5 anni ha ritrovato i valori, solo che poi beve ugualmente di nascosto a noi! C'è uno specialista che lo segue per quanto riguarda l'epilessia ma credo che è da un bel po' che non lo vede e non ha fissato appuntamenti per il prossimo controllo, ma diciamo che se lui non prova l alcol sta benissimo!
[#4]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<C'è uno specialista che lo segue per quanto riguarda l'epilessia ma credo che è da un bel po' che non lo vede e non ha fissato appuntamenti per il prossimo controllo>>

Beh, questo potrebbe essere un ottimo "aggancio".
Non è corretto né salutare continuare ad assumere farmaci senza effettuare di tanto in tanto una valutazione.
Con questa motivazione (che non è affatto una scusa, ma una necessità), potreste prenotargli una visita dal neurologo, contattando anche solo per telefono preventivamente il professionista per spiegargli la situazione che vi preoccupa.

Cordialità.