Sopravvivere all'isolamento per cause non dipendenti dalla propria volontà

Medicitalia
Gentilissimi Dottori,
abito in una zona fortemente corrotta, in cui legge praticamente non esiste.
Sono stata molestata e infastidita per anni dai vicini di casa che godono, per così dire, di appoggi e protezione da alcune istituzioni (una realtà come tante presenti purtroppo nel nostro amato-odiato Sud).
Molte persone, per paura o ipocrisia e complicità nei confronti di questi “personaggi”, mi hanno isolata, nel vero senso della parola.
Provo un forte senso di abbandono di tanto in tanto, sento un vuoto pensando a tutto ciò. In alcuni giorni è più forte, in altri meno. A ciò si intrecciano altre vicende personali, che contribuiscono ulteriormente a farmi stare male, anche se non hanno nulla a che vedere con questi eventi. Diciamo che, anch’esse possono appesantire la già difficile situazione, perché non ho trovato nessuno in grado di sostenermi ed essermi vicino nel momento del bisogno e me la devo cavare sempre da sola (cosa che già sto facendo).
Per ora mi distraggo come posso con i miei passatempi, ho allacciato qualche amicizia in Rete per chiacchierare e condividere interessi, ma per il resto posso dire di essere stata completamente isolata dal mondo.
Il mio intento è, in futuro, andare via il più presto possibile da dove mi trovo e ricostruirmi una vita tranquilla altrove, cosa che per ora non posso fare per vari motivi (tra cui, ad esempio, una causa in atto tra i miei genitori divorziati per la separazione dei beni come la casa in cui abitiamo e che non possiamo lasciare al momento).
Quello che mi chiedo è: posso continuare a vivere così senza impazzire del tutto? Ho letto in un articolo di una cosiddetta zona-cuscinetto, nella quale potersi rifugiare per superare i momenti stressanti. Forse anch’io ho creato una specie di zona-cuscinetto, con le mie attività, per sopravvivere allo stress e alla tristezza, ecc.?
E’ già sufficiente distrarmi, accudire il cane, tenere vive delle amicizie online e passare il tempo con i miei interessi (musica, film, letture, ecc.) per sentire meno tristezza, fino a quando non troverò il modo di andarmene via da qui e ricominciare a vivere?
Tuttavia, non so ancora come attenuare il senso di abbandono che mi coglie ogni tanto…
Grazie mille in anticipo, e cordiali saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Per ora mi distraggo come posso con i miei passatempi, ho allacciato qualche amicizia in Rete per chiacchierare e condividere interessi, ma per il resto posso dire di essere stata completamente isolata dal mondo."

La rete, gentile utente, è la strategia migliore per rimanere da soli.

Spesso andare via non è una soluzione, rinforzarsi e comprendere le proprie fragilità, è l'unica cosa da poter fare
Gli psicologi può trovarli anche in convenzione, per fare il punto della sua vita.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it