Depressione sempre più importante

Gentili medici,
sono una ragazza di 27 anni, e da qualche anno soffro di una depressione sempre più importante, che ultimamente ha mandato la mia vita alla deriva.
Sono sempre stata ambiziosa, ho sempre avuto ottimi voti all'università, ho sempre portato avanti le mie passioni; per tutta la vita sono stata definita una persona positiva, appassionata, sempre sorridente ma dentro di me nascondo un buco nero. Otto anni fa sono stata da una serie di lutti, mi sono allontanata dalla mia città per studiare, ho investito tanto in una relazione di sei anni che si è rivelata fumo. Ho girato senza pace per mesi trasferendomi periodicamente, e finalmente avevo trovato po' di serenità nella città dei miei studi, una relazione appena nata, tanti amici, un lavoro lontano dalla mia area di studi ma con delle colleghe fantastiche. Ma di nuovo il senso di inquietudine e di ansia si è ripresentato, con attacchi di panico e senso di disagio. Ho di nuovo rivoluzionato la mia vita cambiando città, ma non so cosa si sia scatenato: è stato un disastro. Non riesco più ad alzarmi dal letto, complice la solitudine (conosco poche persone), la nostalgia dal mio partner e tanta insicurezza per questa storia, la situazione economica terrificante (sto per finire tutto quello che ho ma non ho la forza di trovare un lavoro), e la delusione per non riuscire a trovare nulla che neanche lontanamente si avvicini alla mia area di studi (so che è un problema diffuso, e quasi mi sento in colpa a pensare di poter meritare un lavoro nel io campo, vengo colta dall'insicurezza). Sono vincolata a questa casa e non posso lasciarla con facilità, e non saprei comunque dove andare. Mi sono rifugiata dai miei genitori ma le cose sono peggiorate: mi sono ritrovata ad essere gravemente dipendente e bisognosa di attenzioni, così me ne sono andata.
In più negli ultimi mesi mi sono stati diagnosticati una serie di disturbi come gastrite, cisti alla ghiandola pineale, ovaie micropolicistiche, calcoli ai reni, emicrania, un problema alla vista. E' come se il mio corpo stesso mi stesse abbandonando, e io non ho più voglia di combattere.
Non ho più voglia di ridere, di uscire, di divertirmi, di avere una vita sessuale, non riesco a dormire, a volte non riesco a mangiare a volte mi sembra di avere lo stomaco sempre vuoto. Mi sento sempre stupida, e non riesco ad immaginare come qualcuno abbia voglia di stare in mia compagnia.
Ultimamente ho dei pensieri suicidi, perchè davvero, sono stanca, e ne sono spaventata. Vorrei tanto tornare ad essere la persona positiva che ero.
Cosa posso fare? Mi avvicinerei alla terapia ma non posso permettermelo purtroppo. Potrebbe essere causata dai miei problemi di salute? Perchè non riesco ad uscirne?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"
Cosa posso fare? Mi avvicinerei alla terapia ma non posso permettermelo purtroppo. Potrebbe essere causata dai miei problemi di salute? Perchè non riesco ad uscirne"

Perché non può?
I clinici, psichiatri e psicologi, può trovarli anche in convenzione, quindi la problematica costo è risolta.
Rimane la problematica "costo" psichico e resistenze al cambiamento.
Ci sono tanti elementi da analizzare, affrontare e curare...si faccia aiutare.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

se un disturbo psicopatologico quale quello da Lei lamentato viene affrontato in tempi stretti, la prognosi è probabilmente migliore. Ma mi pare di capire che Lei già da anni sta male e sta affrontando tanti pesi e situazioni difficili da sola.

Forse tutto ciò deriva proprio dal fatto di incontrare difficoltà a chiedere aiuto, senza sentirsi dipendenti dagli altri, come è accaduto quando è tornata dai Suoi genitori. Oppure, quando ha necessità di chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta o ad uno psichiatra. Mi domando se Lei ne ha mai parlato, in tutti questi anni, anche col medico di base...

Questa lettura potrebbe esserLe utile: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
perché la depressione non deve essere sottovalutata.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Ragazza, mi sembra che Lei si sia avvitata in una spirale depressiva da cui non puo' uscire da sola.
Si rivolga al Suo medico di base e chieda di essere indirizzata presso una struttura che possa prenderla in carico a livello terapeutico integrato (farmaci e psicoterapia).
Una volta superata la fase iniziale ci aggiorniamo se crede.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
dopo
Utente
Utente
In primis, grazie davvero a tutti per la risposta celerissima!
Ne ho parlato col medico di famiglia, ma mi ha suggerito una serie di rimedi naturali che aimè non hanno apportato nessun giovamento. La depressione è stata la causa del fallimento della mia ultima relazione, e mina quella corrente.
Ho provato a parlarne ai miei, ma hanno sottovalutato i sintomi, e sostengono che dovrei trasferirmi di nuovo da loro, che il mio stato sia scatenato dal mio stile di vita precario (facendomi sentire senza volerlo in colpa; mi consola pensare che come me, molti ragazzi della mia generazione vivono una situazione analoga alla mia).
Quando ne parlo (e sempre in termini vaghi), le persone pensano che sia una cosa stupida, passeggera, e quando provo a descrivere l'intensità dei miei sentimenti nessuno mi prende sul serio, probabilmente perchè da fuori appaio sorridente. Più volte sono stata tacciata di non avere forza di volontà. di essere ingrata.
Il motivo per cui ho paura a rivolgermi ad un consultorio è che in passato, in preda ad un attacco che non mi permetteva neanche di alzarmi dal letto, mi sono rivolta a quello universitario. E' stata forse l'unica volta che ne ho parlato con franchezza, e la risposta che mi sono sentita dare è stata "poverina! la sua situazione non si può affrontare in cinque sedute. Si rivolga ad uno psicologo a pagamento!"
Penso sempre alla parola "poverina"; non mi ritengo sfortunata, me la sono sempre cavata, ho amici ed una grande famiglia. Semmai mi ha fatto sentire ancora più in colpa, come se fossi ingrata.
Proverò a trovare il coraggio di rivolgermi ad un consultorio in questa nuova città. La cosa che mi preoccupa è che per la prima volta il mio disagio sta diventando evidente: stasera il mio coinquilino mi ha detto che è preoccupato perchè mi vede triste.
L'articolo che mi avete linkato è davvero interessante, e capisco molto bene quello di cui si parla.
Grazie ancora, cercherò in qualche maniera la forza di chiedere aiuto.