Pressione psicologica familiare

sono Marta ed ho 18 anni. Mia madre ha da poco preso la decisione di cambiare casa, idea che evidentemente aveva in mente già da un po ma di cui io non ero assolutamente a conoscenza e che non avrei mai saputo se non mi fossi informata per altre vie; il fatto è che dopo numerosi traslochi questa è la casa nella quale vivo da 4 anni, ho qui i miei amici la mia scuola,e le mie abitudini e, dopo una litigata in cui la informavo che ero venuta a sapere della sua decisione, per mostrare il mio dissenso per qualche mese le ho parlato il meno possibile (riconosco che il silenzio è purtroppo l'unico modo in cui riesco ad ottenere qualcosa con mia madre, dato che il dialogo è impossibile e unilaterale). A seguito di altri problemi i miei genitori, separati da 15 anni, stanno inoltre da tempo pianificando il divorzio tra litigi e scenate varie delle quali sono stata spesso testimone e, come se non bastasse, mio padre mi ha da poco presentato la sua compagna, che frequenta da anni ma con la quale non c'è mai stato nessun rapporto per via della gelosia che manifestavo quando ero ancora piccola nei suoi confronti (pur non conoscendola, diciamo che non mi è mai andata a genio la presenza di un'altra donna nella sua vita). Mi trovo adesso in questa situazione e da qualche giorno ho scoperto che mia madre ha già trovato una sistemazione definitiva per noi della quale sono stata informata solamente da mio padre e lei, senza dire nulla, mi ha fatto trovare alcuni scatoloni già pronti per il trasloco al mio rientro a casa. La mia reazione è stata ovviamente forte, abbiamo litigato come mai e per la prima volta credo ci siamo davvero affrontate (nonostante abbia piu volte sviato l'argomento), ma le sue ragioni erano ovviamente infondate e ha solo mostrato come non le sia interessato minimamente informarsi del mio stato d'animo in questo periodo nè di aiutarmi a migliorarlo in alcun modo. Sento di essere pressata psicologicamente di continuo da lei, di non riuscire a distaccarmi dalla sua volontà e, in un modo o nell'altro, riesce sempre ad ottenere ciò che vuole facendo leva sulle mie debolezze: ho deciso allora di dormire per una notte con mio padre e la compagna, giusto per mostrarle che ho il coraggio di allontanarmi e sarei disposta a farlo se non capisse realmente quale delusione mi abbia dato questa sua decisione, ma le sue pressioni continuano fino a causarmi ansia e tristezza. A questo punto cosa dovrei fare? Continuare con questa linea decisa o lasciarmi ancora una volta persuadere? E soprattutto riconosco di essere soltanto l'oggetto di cui entrambi i miei genitori si servono per continuare la lotta tra loro, e non credo di avere la forza per superare tutto questo
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Partirei dalla sua ultima frase che, credo, dia la misura della sua sofferenza.

"Riconosco di essere l'oggetto di cui i miei genitori si servono..."


Una separazione ed un divorzio postumo non è mai immune da odio, acredine, manipolazioni e ricatti.

L'amore lascia il posto all'odio ed alla sofferenza, soprattutto - come nel vostro caso - se uno dei due coniugi ha già un altro partner..

Solitamente la bravura dei genitori sta nel non manipolare i figli, nel non creare loro ancora sofferenza, destabilizzandoli.

Dietro la sua richiesta di consulto c'è la richiesta di " stabilità"

La casaè metafora di contenimento, di stabilità, di certezze...

Parli, se riesce, con sua madre del suo smentire più profondo, del suo volere ...il silenzio, in questo casi, non è comunicativo..

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<ho deciso allora di dormire per una notte con mio padre e la compagna, giusto per mostrarle che ho il coraggio di allontanarmi e sarei disposta a farlo>>

Gentile Ragazza,
ha veramente preso in considerazione la possibilità di andare a vivere con suo padre, valutandone i pro e i contro?
Pensa che con lui le cose andrebbero meglio? Che sarebbe maggiormente ascoltata e compresa?
In quel modo eviterebbe di allontanarsi da amicizie e scuola?

Quali sono le sue debolezze su cui sostiene che sua madre faccia leva?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile ragazza,

è durissimo sentirsi <<soltanto l'oggetto di cui entrambi i miei genitori si servono per continuare la lotta tra loro<<. E questo fin dalla tenera età.

Probabilmente il "pianificare il divorzio" porta ad acuire ulteriormente tanti risentimenti mai sopiti tra i Suoi genitori, a fronteggiarsi sul piano economico, a decidere definitivamente (vedi la casa per Sua madre, la compagna divenuta ora ufficiale per Suo padre).

Non ci dice come sia trascorsa la notte a casa di Suo padre; è stata solo una dimostrazione? E' stata una prova per Lei? O altro?

Lei si chiede:
<<Continuare con questa linea decisa o lasciarmi ancora una volta persuadere?<<
Quando si è nella sofferenza sembra che sia per sempre. Ma Le proporrei di considerare che la Sua situazione è transitoria; ha già 18 anni, e la fase della Sua autonomia si sta avvicinando. Occorre lavorare per giungere ad una età più avanzata mantenendo fiducia nella vita e nella affettività.

Alla luce di questa considerazione, sul breve c'è da decidere cosa fare della casa; ma sul medio termine ci sarebbe da allentare la tensione interiore che tale situazione Le provoca.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/