Crisi di ansia per non riuscire a lasciarlo

Tutte le mattine mi sveglio con l'ansia, dicendomi "devo lasciarlo", mi collego su internet e cerco storie simili alla mia, consigli, incoraggiamenti. Ho 25 anni, una storia di due anni con un ragazzo poco più grande di me, che mi sta logorando dentro. Quando é iniziata avevo già avuto dei "sentori" e lo avevo lasciato, ma poi é prevalso il sentimento e ci sono stata assieme fino ad ora. La nostra storia é una montagna russa, un giorno sono felice e il giorno dopo litighiamo pesantemente. Litigi, litigi, litigi per ogni cosa. Due caratteri totalmente diversi, eppure qualcosa ci ha tenuti assieme fino ad ora, ed io non riesco a capire se è mai stato amore da parte mia o se è stato solo affetto utile a colmare delle lacune avute nella mia vita. A volte mi chiedo se la mia autostima é talmente tanto bassa da riuscire a sopportare insulti, litigi piantati senza motivo, mentre io dentro di me mi sento chissà chi, tendo ad apparire come una donna che si fa valere, una che si è appena laureata e che ha tanti progetti in testa... mi chiedo se con lui ho cercato di compensare i problemi tra i miei genitori, nati quando ero bambina e che mi hanno accompagnata per tutti questi anni. Mi chiedo anche se vorrei lasciarlo solo per divertirmi un pó e pentirmene amaramente dopo. Non riesco ad immaginare un futuro con lui, eppure non riesco nemmeno a lasciarlo, e ciò scatena in me crisi di ansia continue. Adesso mi sono buttata nuovamente nello sport agonistico e nello studio per la scuola di specializzazione, sento così di fare qualcosa per me stessa e ciò mi dà sollievo. Vorrei essere la donna che solo a tratti nella mia vita sono potuta essere, sicura, determinata, che agisce senza pensare se ci potrebbero essere ripensamenti dopo. Non so se me la sento di andare da uno psicologo, per il semplice fatto che vorrei essere IO a trovare la soluzione dentro me stessa e darmi forza, come ho sempre fatto. Vorrei proporre una pausa di riflessione, ma lui non accetterebbe e si scatenerebbe un litigio alla fine del quale, ne sono sicura, tornerei da lui. Capire se è amore o altro, capire se non ho abbastanza autostima, capire se mi porto strascichi del mio passato dietro. Ho sentito parlare di "dipendenza affettiva" e a volte mi sembra di rientrarci totalmente...d'altra parte ho sempre avuto dipendenze, l'essere ossessionata dallo sport e dal cibo, che mi hanno portata qualche anno fa a soffrire di bulimia nervosa e crisi di panico che poi ho risolto da sola, con solo la mia forza di volontà.
Ringrazio per l'attenzione
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Sgombriamo il campo da definizioni troppo pesanti quasi la "dipendenza affettiva"!
Probabilmente Lei e' solo una ragazza innamorata. Molto innamorata. Al punto tale da mettere in discussione se' stessa pur di non dovere accettare che forse e' il RAPPORTO con il ragazzo a non andare e non Lei, ma i rapporti sono costruiti in due e la responsabilita' e' di entrambi. Lei ne ha un 50%. Non di piu'.
Cominci a riflettere su questo è non si faccia abbattere.
Per quanto riguarda le dipendenze di cui ha sofferto esse possono essere indice di una caratterialita' a fare DIPENDERE la Sua opinione di se' dal contesto.
Forse e' su questo che dovrebbe cercare di lavorare. Non mettere su alcun piedistallo niente altro/ nessun altro che Lei.
Forse questo non Le risulta congeniale per ora ma dovrebbe essere l'obiettivo da raggiungere.
Non facile da sola, Le devo dire. Se Le fosse possibile un aiuto professionale sarebbe utilissimo!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 129
gentile ragazza provi a guardare il problema da un'altra prospettiva.
perchè litigate sempre? se si potesse risolvere questo aspetto invece?
parlate di caratteri differenti, e se in vece non è una questione di carattere ma di "pretese" reciproche? nelle coppia il conflitto nasce spesso dal fatto che un membro della coppia ha una idea radicata di come questa dovrebbe essere e quando la realtà va a cozzare con l'ideale nascono i conflitti. i litigi nascono con la Pretesa "nevrotica" di riportare il tutto secondo il proprio modello mentale. Pianti e risentimenti nascono quindi da pensieri del tipo "ma perchè non è come io penso debba essere"? e spesso modificando tale percezione e o smettendo di pretendere i conflitti si appianano.
è solo una ipotesi ma da prendere in considerazione.
se poi il sentimento è venuto meno allora e altra storia, ma lo stesso sentimento viene messo in discussione quando vengono meno certi ideali, ma sono ideali ossia costruzioni della nostra mente .

legga queste trappole della coppia (almeno può escludere delle cose)

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6479-te-l-ho-chiesto-io-la-pretesa-nevrotica-un-gioco-di-potere.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6509-la-lettura-del-pensiero-nelle-coppie.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1726-risarcimento-emotivo-quando-nella-coppia-chiedere-scusa-non-basta.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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