sono un dipendente affettivo

buongiorno, sono un dipendente affettivo. vivo la mia relazione (come tutte le precedenti "fotocopie") in uno stato di ossessività 24/24, paura di perderla, attaccamento moroboso, annullamento delle mia vita e della mia giornata, non ho interessi ne amici, ne tantomeno obiettivi se non quello di rendere felice solo lei. Le altre relazioni sono state concluse da me stesso, come quasi a togliermi questa ossessione ansiosam questa lama conficcata nel plesso solare che mi tortura, anche ora, costantenmente. Ma non è servito a nulla, dopo un qualche giorno ero già a cercare una nuova compagna sulla quale scaricare ogni tipo di (a mio dire) positività, annullandomi sempre e sempre di più fino ad arrivare a perdere il lavoro.
Oggi ho una nuova compagna e vedo le stesse dinamiche, gli stessi miei comportamenti, le stesse paure di essere tradito o comunque di vederla andare via, non dico mai di no e non ho vita (intesa come mia vita). Ma questa volta voglio fermarmi, con lei, voglio superare il problema, voglio guarire.
Voglio viveve un rapporto bello e sano ed avere, io stesso, una mia vita fatta di qualcosa che non sia lei.
Anche questo stesso messaggio, che come obiettivo ha quello di non perderla, presumo sia dettato dalla dipendenza stessa, ma almeno è un buon inizio, un'intenzione, che non voglio bloccare.
Putroppo i professionisti costano caro, e non mi posso permettere consulti settimanali. Mi sento con le mani legate, vorrei tanto cominciare un percorso per stare meglio, ma non posso farlo per via dei soldi.
Vorrei tanto vivere una giornata consapevole che la mia compagna non faccia nulla di male durante la mia assenza (abitiamo ognuno a casa propria) e vorrei avere anche pensieri più leggeri, magari di qualcosa per me, cosa che non ricordo nemmeno più... Come allo stesso tempo non voglio che questo rapporto finisca per merito delle mie ossessioni nei suoi confronti. Vi prego, aiutatemi.
Grazie.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Come ha già capito da solo, se i problemi non si affrontano, con il passare del tempo tendono ad essere più gravosi. Lei ha già una buona consapevolezza rispetto ai pensieri e ai comportamenti che di volta in volta mette in atto e questo è già un inizio. Ma da solo non può di certo aiutarsi perché è coinvolto e inoltre potrebbe soltanto creare ulteriori errori di pensiero e falsi convincimenti. In questo contesto non possiamo fare terapia ma possiamo consigliarle possibili strade da percorrere.
Dal momento che non può, per problemi economici, rivolgersi ad un collega privatamente, le consiglio di rivolgersi al suo medico curante per iniziare un percorso psicoterapico presso la sua asl di appartenenza.
Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Mi consenta di dissentire: i professionisti non sono tutti costosi, può trovarli anche in convenzione presso una struttura pubblica.

Le dipendenze, anche quelle la sesso di cui si lamentava recentemente, si devono accuratamente curare, non online.

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http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it