32 anni che da troppo tempo convive con ansia e paura dell'ansia

Gentili Dottori.sono una donna di 32 anni che da troppo tempo convive con ansia e paura dell'ansia(paura che mi faccia perdere il controllo,di farneticare e impazzire).Il mio problema principale è che :non riesco ad affrontare la quotidianità in modo autonomo,che sia una spesa o restare sola in casa,e questo oltre ad essere difficile,è anche umiliante essendo una madre di due bambine..Premesso che sono consapevole di tutti gli eventi stressanti che generano queste mie frustrazioni (viviamo in una mansarda adibita ad un appartamento ,nella stessa casa dei miei suoceri con i quali condivido l'entrata,non ho una mia auto,il mio compagno (con quale sto da 17 anni)non è dei piu calorosi e dice che sono io a non voler reagire,non vedo mia sorella da 10 anni dopo essere scappata,mio padre non è stato mai un punto di riferimento con cui poter parlare di un mio disagio psicologico e mia madre,poco saggia ed anche essa ignorante in materia ma nel suo piccolo mi aiuta tantissimo. a quanto serve la consapevolezza di tutto ciò?: se sono a casa (intendo nella mia mansarda)e so che al piano di sotto c'è qualcuno,riesco a mantenere la calma,ma se mi rendo conto di essere sola vado in tilt (come se davanti avessi un leone dal quale fuggire).Vengono meno i miei punti di riferimento e se anche volessi chiamare mia madre per farla venire da me,penso che il tempo da attendere sarebbe insopportabile,troppo lungo e la paura sarebbe quella di uscire di matto,andare in strada e citofonare qualcuno.e .Stessa cosa quando devo ritirare mia figlia dalla scuola:mia madre aspetta in auto ed io mi dirigo fuori scuola perchè "so"che nell'eventualità di un attacco di panico c'è lei che puo venire in mio soccorso (però vivo con il senso di colpa perchè mi giro intorno e vedo tante madri che con naturalezza aspettano da sole le loro bambine;inoltre penso che "ok,se mi viene l'ansia,chiedo aiuto a chi conosco")
Nel 2013 ho fatto una psicoterapia cognitivo comportamentale che mi ha dato piccoli risultati (riuscivo a fare piccole cose come uscire da sola con l'auto anche se i pensieri distorsivi restavano,ma ci convivevo) che pero ho interrotto per una gravidanza inaspettata.Dopo il parto,lo stress di dover fare tutto da sola senza che mai nessuno mi aiutasse fisicamente,l'allattamento,il mio compagno che ha iniziato a lavorare fuori e mi ha lasciato senza auto mi ha generato un regresso.Voglio riprendere una psicoterapia non con la vecchia dottoressa perchè quando ci siamo riviste in tre appuntamenti mi ha detto tre cose diverse "non ci devi pensare""non hai niente""prendi l'encatc".Inoltre come esercizi,ho fatto solo quelle dell'Abc quindi mi chiedo effettivamente su cosa si basa una psicoterapia cognitivo comportamentale,quale esercizi pratici fare?Esistono anche letture che potrebbero aiutarmi a capire che si tratta solo di un inganno della mia mente?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

preciso che l'Entact non può essere prescritto da uno psicologo ma solo dal medico (psichiatra), quindi non so se era in terapia da una psichiatra o se erano due i professionisti a seguirla...

Per quanto riguarda la TCC non c'è solo l'abc, che serve per un'autoosservazione e per mettere a fuoco la sequenza critica intercettando il problema.

Tuttavia, le prescrizioni hanno senso solo all'interno di una psicoterapia "personalizzata" e da qui è impossibile dirle che cosa fare. La sua analisi mi sembra molto lucida e interesante ma, come ha sottolineato, la consapevolezza -per quanto utile- è insufficiente per stare bene.

Se non si trova più bene con la terapeuta, ne scelga un'altra.
E' importante che sia a proprio agio in terapia.
D'altra parte dire "non pensarci" non mi sembra proprio una buona idea! Soprattutto, non ha nessuna utilità...

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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