Il mio partner mi impedisce di conoscere i suoi amici

Salve,
scrivo per chiedere un consiglio sul comportamento da seguire con il mio partner.
È una relazione recente, di appena 4 mesi. Io 33 anni lui 40. Ci siamo conosciuti tramite due miei conoscenti che sono suoi colleghi di lavoro nonchè amici e soci in affari. Una storia nata in brevissimo tempo, e che se all'inizio si profilava come una passione non indirizzata al reciproco impegno, in breve ha visto sorgere un amore attento, complice, appassionato e tenero. Il tutto senza forzature, bensì in un crescendo spontaneo di reciproco coinvolgimento.

Da subito mi rendo conto che pur senza esplicitarlo lui faceva di tutto per tenermi lontana dal suo entourage amicale e lavorativo (che in parte coincidono). Mi ha sempre parlato nel dettaglio di tutti loro, del lavoro, ma era "scientifico" nel tenermi fisicamente e materialmente a distanza. Diverso l'approccio con la famiglia, tanto è vero che ha parlato di me alla madre e mi ha chiesto di conoscerla. Inizialmente tutto ciò mi ha portato a dubitare molto di lui, facendomi ipotizzare scenari di doppie vite, o di essere io l'inconsapevole amante di un uomo già impegnato. Alchè gli chiedo conto di questo comportamento. Mi dice che nessuna di queste persone è a conoscenza della relazione che ha con me e che tale esclusione è il suo modo di proteggere quanto di bello e di valore è nella sua vita da ingerenze esterne.Pare che in passato tali intromissioni siano state nefaste da più punti di vista: ex compagne mai realmente accettate e ostracizzate o peggio ancora tradimenti di una sua ex sorti proprio in seno alla sua compagnia. In modo molto perentorio ha anche aggiunto che non intende concedere deroghe su questo punto. Che con me è pronto a condividere la sua sfera emotiva e intellettuale ma non quella sociale. Sul momento ho deciso di rispettare la sua posizione senza porlo dfronte un aut-aut anche in virtù di una relazione comunque agli albori. Tuttavia sono profondamente convinta che sia una lacuna ingestibile sul medio e lungo periodo e che rischia sia di compromettere la reciproca conoscenza che il nostro stesso rapporto. Non so dunque se sia sufficiente lavorare sulla fiducia nei miei confronti o se sia meglio metterlo difronte alle conseguenze di questa sua scelta.
Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

consideri che, a suo - di lui - parere e in base alle sue esperienze, la "compagnia" ha il potere di distruggere le sue relazioni.
E dunque tale esclusione lui la pone come un atto di protezione.

Ci sarebbe da fare qualche riflessione però sulla "permeabilità" di questo "ragazzo", anzi uomo vista l'età, nei confronti delle prese in giro, commenti, giudizi dei colleghi relativi alla sue partners.
Per doversene difendere in questo modo significa che non sa fronteggiarle.
Cosa che non avviene nell'affettività della propria famiglia.

A fronte di questa riflessione, devo anche aggiungere però che poi la coppia, crescendo, si costruisce le proprie amicizie di coppia, che per lo più sono altre coppie.
E dunque nella frase
<<... con me è pronto a condividere la sua sfera emotiva e intellettuale ma non quella sociale.<<,
il termine "sociale" denota le "relazioni sociali individuali preesistenti alla coppia".

Credo che ora abbia modo di valutare Lei stessa dove far pendere l'ago della bilancia.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/