Congelamento, problema neurologico o ansia ?

Gentili dottori sono un ragazzo di 21 anni, normo peso e con uno stile di vita normale che fa sport ,premetto che gli ultimi mesi sono stati devastanti perché a ogni minimo segnale del mio corpo avevo paura di avere qualche malattia neurologica di quelle gravi che ho anche solo paura di nominare. Adesso ultimamente ero uscito dal circolo vizioso distranedomi e le cose stavano andando bene, oggi peró sono rientrato nel circolo vizioso e cerco quindi conferme ovunque che non ho niente. C'erano 4 gradi a Genova poco fa e tirava un vento fortissimo e gelido, sono uscito con i miei amici, parcheggiamo la macchina e ci facciamo un giro tra i banconi del luna park e poi entriamo in un bar perché tutti stavamo congelando. Avevo le mani senza guanti ed ero molto distratto, non pensavo al freddo, quando siamo entrati nel bar ho avvertito delle strane sensazioni alle dita delle mani, erano come bloccate ma non del tutto, i movimenti erano rallentanti e la sensibilità alterata, e mi è venuta la classica sensazione in gola dell'ansia e sono incominciati i pensieri sul fatto che potevi avere qualcosa di grave. Non ho detto niente e sono andato in bagno a fare delle ''prove'', e a bagnare le mani con l'acqua calda, l'acqua la sentivo strana, non capivo se era calda o fredda bho non la sentivo, ma quello che mi preoccupava di più erano i movimenti rallentati, ho incominciato a muovere le dita in modo compulsivo per provare a capire cosa avevo.Dopo 5 minuti che ero al bar i movimenti sono tornati normali però mi hanno incominciato a bruciare le mani. E poi dopo 10 minuti la situazione si è stabilizzata però ho incominciato ad avere sonno e voglia di dormire, prima stavo bene ed é come se questo fatto mi abbia prosciugato tutta l'energia.Questi sono sintomi di congelamento oppure il freddo può aver rivelato qualche malattia neurologia che in assenza di uno stimolo come questo resta latente ?

I sintomi erano : 1) movimenti rallentanti di alcune dita ( solo quelle dove posavo l'attenzione, tipo se passavo l'attenzione a un'altro dito non so come ma quello di prima tornava normale, o almeno sembrava ), questa storia mi ha fatto partire il panico.
2 ) sensibilità alterata

Non ho avuto i sintomi tipici del congelamento, tipo dita di colore diverso, prima sbazzicavo su internet e ho trovato una roba che si chiamava malattia di Ryanud ma le mie dita non hanno cambiato colore
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(...)ogni minimo segnale del mio corpo avevo paura di avere qualche malattia neurologica di quelle gravi (..)
visti i precedenti le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore, ho letto l'articolo, io ero riuscito ad uscire da questo loop, però questo episodio ha fatto ripartire i pensieri ossessivi e le ricerche, del tipo : il freddo può innescare qualche malattia neruologica che altrimenti sarebbe rimasta latente ? Non capiso questa sensazione di dita lente nei movimenti, dopo l'esposizione al freddo e vento forte, pur non avendo sintomi del congelamento come le dita di colore diverso.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,
In accordo con l'ottima lettura che le ha suggerito il collega, e da cui potrà acquisire utili informazioni,

è bene chiarire alcuni aspetti che lei ci propone:
1)<< Adesso ultimamente ero uscito dal circolo vizioso distranedomi>>.Lei ha utilizzato una strategia (la distrazione) per non pensare ergo non sentire il vissuto emotivo dei suoi timori. Ma le emozioni non si coprono o ci si mette una pietra sopra come in un certo senso lei ha fatto utilizzando la strategia suddetta. Alle emozioni va dato un nome, un significato, una storia, vanno elaborate e riformulate in modo funzionale. Se non si segue questo percorso, anche a distanza di tempo, rischiano di ritornare più debilitanti di prima. << però questo episodio ha fatto ripartire i pensieri ossessivi e le ricerche>>
Sará tornata prepotente l'ansia ossessiva di avere qualche tremenda malattia neurologica?

2) il secondo aspetto che lei ci descrive è quella che si chiama "attenzione selettiva" << movimenti rallentanti di alcune dita ( solo quelle dove posavo l'attenzione, tipo se passavo l'attenzione a un'altro dito non so come ma quello di prima tornava normale>>. L'attenzione selettiva, come la parola stessa ci dice, è un prestare continua attenzione ad alcune parti del nostro corpo sulle quali nutriamo dubbi e questo meccanismo non fa altro che farci avvertire veramente la sensazione che temiamo...
<<sensibilità alterata>>(?). Esempio: se ho una paura costante di avere un infarto, trascorrerò molto tempo della mia quotidianità ad ascoltare la ritmicitá del battito cardiaco e ad ogni minima e fisiologica alterazione, la mia mente tornerà a pensare che veramente sto per avere un infarto.

3) << poi dopo 10 minuti la situazione si è stabilizzata però ho incominciato ad avere sonno e voglia di dormire, prima stavo bene ed é come se questo fatto mi abbia prosciugato tutta l'energia>>. Questo è quello che accade. La mente si stanca ad essere piena di dubbi e sottoposta a prove continue per cercare conferme e risposte alle quali non può rispondere.

Ps: non girovaghi sul web alla ricerca di chissà quale malattia che vagamente corrisponde ai sintomi da lei avvertiti. Google non è un medico e oltretutto le mantiene i timori.

Cordialmente. A disposizione

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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