L'ansia mi sta logorando..

Salve, sono Federica ed ho 22 anni, da quando ho 17 anni soffro di ansia e attacchi di panico. Da circa due anni, l'ansia è diminuita anche se continuavo ad averla a volte, ma era gestibile. E' da circa un mese, che non vivo più. Tutto iniziò, i primi di novembre, ho avuto la febbre ed era la sesta volta ed io mi ero fissata che avevo qualche brutta malattia, tanto da piangere sempre e immaginare scene di me in ospedale. Una sera dopo aver rimesso e pianto, sentii brividi di freddo, mi misi a letto ed ad un certo punto non sentii la mano sinistra, non avevo formicolii, sentivo il tatto ma la sentivo intorpidita e le vene dei polsi erano diventate sottilissime e non si vedevano, quando le mie sono ben visibili, non sentivo i battiti del cuore e mi sentivo svenire. Mia madre chiamò il 118, mi misurarono la febbre, pressione e battiti, mi dissero che era solo ansia e di star tranquilla perché non c'era niente. Non mi feci influenzare da quell'episodio, e mi ripresi abbastanza bene. Così sembrava. Una mattina mi svegliai con il cuore a mille ed ansia inspiegabile, non sentii la mano sinistra, ne gambe e ne corpo, e ne i battiti, era come se stessi per svenire. Da quel giorno ho paura a far qualsiasi cosa, anche la più banale. Iniziai ad avere brividi di freddo, ansia, dolori allo stomaco, tachicardia, non avevo fame ne sete, e avevo l'esigenza di tenere qualcosa stretta e me, venne il dottore mi controllò la pressione e disse che era solo ansia. Ma io stavo male. Oltre ai sintomi prima elencati, si aggiunse anche il vomito, infatti una sera esasperata da questa condizione andai al pronto soccorso, mi fecero l'elettrocardiogramma, radiografia, analisi del sangue..e risultò tutto negativo, avevo un'epigastralgia e mi prescrissero il pantoprazolo da 20, feci anche un ecografia all'addome superiore e inferiore da un altro medico e mi disse che avevo una duodenite e di continuare la cura. Dopo aver fatto queste visite mi sentii più sicura anche se la mia ossessione nel credere che c'era qualcosa al cuore rimaneva. E' da martedì che non dormo bene, ho tanta ansia, angoscia, ho un senso di derealizzazione, sono triste, ho perso interesse per tutto, e sento una pressione al collo e non sento i battiti del cuore. Non vivo più, starei sempre a letto, perché ho paura di tutto. Mi sembra di impazzire. Oggi sono andata dallo psicologo per iniziare una terapia per sconfiggere questi problemi ossessivi. Ma io mi domando... sarà solo ansia o ho un problema cardiaco, che forse il tracciato dell'elettrocardiogramma non è riuscito a rilevare? In passato ho sofferto di ansia, ma i sintomi erano diversi adesso mi sembra peggio, anche se le paure rimangono le stesse. Sono molto angosciata, ho paura di vivere per sempre così. Questa non è vita. Grazie per l'attenzione.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Cara Federica,
Ci credo bene che lei è molto angosciata ed ha paura di continuare a vivere così! Ma per fortuna ha fatto benissimo a contattare un collega con il quale potrà iniziare un percorso di "disintossicazione" da tutti gli stati cognitivi (pensieri) ed emotivi che lei ci ha ben delineato. Alle emozioni che proviamo è inizialmente molto importante dare un nome. Identificare per quelle che sono e quali angosce portano con esse.

Se ho fatto bene i conti, sono 5 anni che l'ansia la pervade patologicamente e convivere con questa emozione e con i pensieri che questa si porta con se, è estremamente sofferente..

Parentesi: lei all'inizio ha accennato ad attacchi di panico. Ha mai avuto una diagnosi specialistica rispetto a questo disturbo?

Dagli inizi di novembre, l'ansia sembra aver assunto contorni ipocondriaci: << mi ero fissata che avevo qualche brutta malattia>>, alla quale ha iniziato ad accompagnarsi tristezza: << tanto da piangere sempre e immaginare scene di me in ospedale.>>. Da qui pare che lei abbia iniziato ansiosamente a focalizzare l'attenzione sul proprio corpo e su variazioni fisiologiche corporee assolutamente normali e da qui ha iniziato a sviluppare somatizzazioni (Una mattina mi svegliai con il cuore a mille ed ansia inspiegabile, non sentii la mano sinistra, ne gambe e ne corpo, e ne i battiti, era come se stessi per svenire).

<< avevo l'esigenza di tenere qualcosa stretta e me>>. Così ha scelto di tenere con sé una protezione che la facesse sentire meno sola nel suo dolore e appunto protetta.

Gli accertamenti che ha fatto: clinici (analisi sangue) e strumentali (ecg, rx, eco addome) hanno tutte dato esiti negativi. Nessun problema se non una semplice gastroduodenite che ha curato.

Vede cara Federica, lei ci dice che dopo gli accertamenti ha avvertito un senso di sicurezza rispetto ai suoi pensieri ed emozioni sul suo stato di salute. Ma questo senso di sicurezza è durato poco. Come mai? È presto detto: perché lei ha avuto solo delle rassicurazioni che le hanno abbassato il livello di ansia ansia per poco tempo. Le rassicurazioni nel suo caso servono a nulla. Quello che le serve e che con il collega farà, è un percorso che la aiuti a guardare e vedere il suo mondo interno ed esterno, in modo diverso rispetto ad ora in cui è in una fase di profonda tristezza e ansia << Non vivo più, starei sempre a letto perché ho paura>>.

Ora, segua il percorso che il collega le proporrà e i suoi dubbi << Ma io mi domando... sarà solo ansia o ho un problema cardiaco, che forse il tracciato dell'elettrocardiogramma non è riuscito a rilevare?>>, con il tempo, gradualmente scemeranno.

Le auguro tanto bene!

Un caro saluto

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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