Ansia anticipatoria

Buongiorno,
Da quasi due mesi è finita la nostra storia, durata tre anni, con progetti di vita insieme.
Si è tirato indietro per paura delle responsabilità che un figlio ed una famiglia comportano (è più piccolo di me di qualche anno).
So che devo reagire, cerco di tenermi impegnata, curo il mio corpo, ho degli interessi, insomma sto facendo di tutto per riprendermi.
È solo che, complice l'imminente perdita del lavoro ed una situazione familiare non semplice, a volte ho dei momenti di debolezza in cui vedo il futuro completamente nero.
La paura di rimanere sola, di non creare una famiglia, di non avere figli e non trovare un altro lavoro mi procura molta ansia anticipatoria.
Probabilmente tutto andrà bene, cerco di essere positiva ed ottimista, ma non sempre ce la faccio.
A volte penso che non riuscirò più ad amare nessuno come ho amato lui.
Prima di lui, ho avuto un'altra storia di 6 anni finita perchè l'altro non era interessato a una vita insieme e quindi dopo 9 anni mi ritrovo a vivere una condizione di solitudine che mi fa paura.
Dopo la fine dell'altra storia, mi sentivo molto più forte e positiva. Stavolta ci sono momenti in cui mi sento a brandelli.
Devo riprendere in mano la mia vita e non permettere al futuro di impaurirmi, solo che i momenti bui mi fanno perdere fiducia.
Vedo amiche sposate, con figli e mi chiedo se mi capiterà mai. Non voglio essere ossessionata dal desiderio di maternità, anche se ammetto che forse a volte esagero.
Voglio reagire, voglio "guarire" da questo futuro nero e stare bene.
Che consigli potete darmi?
Vi ringrazio e scusate se sono sembrata patetica.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non appare patetica, ma non possiamo neanche darle consigli utili da qua. L'unico consiglio sensato è di farsi seguire da un collega di persona.

Tuttavia due mesi potrebbero essere ancora pochi per superare il lutto della separazione. Il tempo è la miglior medicina in questi casi - o perlomeno, la medicina di prima scelta. Perciò dovrebbe portare pazienza, aspettare ancora un po' e continuare a fare esattamente ciò che sta facendo, cioè curarsi, tenersi impegnata e soprattutto vedere gente e tenersi in contatto con l'aspetto sociale della vita.

Se in capo a qualche mese ancora non notasse alcun miglioramento, potrebbe essere l'ora di cercare aiuto professionale.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
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La ringrazio, dott. Santonocito.
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