Genitori tossici e famiglia disfunzionale

Buongiorno,
vi scrivo perché attualmente vivo una situazione molto complicata con i miei genitori e in parte i miei fratelli e non so bene come uscirne.
Vivo all'estero da diversi anni, dove conduco una vita felice e piena di soddisfazioni. Sono felicemente sposata e da 10 mesi sono madre di due gemelli. Globalmente la mia vita va molto bene, se non fosse per il rapporto da sempre problematico con i miei genitori.
Quando sono rimasta incinta io e mio marito abbiamo deciso che avremmo dovuto cercare una casa più grande. I miei genitori ci avevano aiutato a comprare il monolocale in cui vivevamo e improvvisamente hanno deciso che avrebbero voluto indietro la metà dei soldi, cosa che non ci avevano mai detto.
Ho passato la gravidanza ricevendo in media 2-3 telefonate al giorno da mio padre che mi ricordava che avrei dovuto ridargli quei soldi, facendomi vivere con grande angoscia, al punto da avere attacchi di panico anche la notte. Con fatica abbiamo trovato un mutuo per ripagare quella cifra e riuscire a comprare la nuova casa.
Mio padre ha poi deciso, senza dircelo, che lui e mio marito avrebbero fatto i lavori nella nuova casa, proprio in corrispondenza di quando ho partorito e per tutto il periodo in cui i nostri figli sono rimasti in terapia intensiva (sono nati prematuri). A mio marito è stato urlato più volte che non doveva per forza venire in ospedale a vedere i bambini e che si stava approfittando della disponibilità di mio padre. E' stato anche insultato pesantemente da mio padre. Le stesse urla le ho ricevute io.
I lavori sono stati fatti malissimo ed oggi ci ritroviamo con una serie di danni in casa. Inoltre non abbiamo avuto alcuna voce in capitolo.
Una volta che i bambini sono stati dimessi i miei genitori sono però spariti dopo una settimana, tanto i lavori erano finiti secondo loro.
Dopo varie insistenze a febbraio siamo andati a trovarli 12 giorni ed è stato un inferno. Mia madre ha da sempre dei problemi di gestione della rabbia. Ho passato tutta la mia vita a sentirla urlare e a vederla avere crisi isteriche. Da adolescente mi ha sempre insultata o criticata, dicendomi che non sapevo fare niente, che ero pigra, che i miei voti non erano mai abbastanza buoni, che ero una stronza, una scema, ecc.
Se piangevo mi diceva che ero patetica e ridicola e facevo scene da prima donna.
Dopo anni sono riuscita a capire che si tratta di comportamenti sbagliati, che non voglio riprodurre. Purtroppo davanti ai miei figli si è messa ad avere diverse crisi isteriche perché alcuni parenti venivano a vedere i bambini. Ho informato mio padre e i miei fratelli che non posso portare i mie figli lì se mia madre non si fa curare. Nessuno però vede la gravità del problema e mi dicono che non voglio far vedere loro i nipoti (anche se ho detto che possono venire qui quando vogliono).
Dopo un ennesimo litigio domenica scorso in cui mi è stato dato della pazza e a mio marito del manipolatore, ho interrotto i rapporti con loro e non so proprio cosa fare.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

mi pare di capire che la Sua richiesta sia tra le righe di comprendere che cosa sia opportuno fare adesso, dico bene?

Se è così, credo che la cosa più saggia adesso sia occuparsi di se stessa e dei Suoi figli, perché questa è la Sua priorità.

I Suoi fratelli probabilmente non capiscono perché abituati a vedere la mamma in questa modalità, oppure perché la mamma tratta solo Lei in questo modo.

Lei è la prima figlia? O la più giovane?
Secondo Lei come mai c'è questo accanimento con Lei e Suo marito? Suo marito come reagisce e che cosa pensa di questa situazione?

Avete provato a mettere dei paletti?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta. In effetti mi sento un po' persa, perché una parte di me sente un grande senso di colpa e vorrebbe scusarsi, ma allo stesso tempo so di non aver fatto niente di male e che i miei genitori giocano proprio su questo senso di colpa.
Inoltre tutta questa situazione mi ha tolto molte energie, anche perché devo prevedere le loro reazioni e ho paura di tutto quello che mi rinfacceranno.
Nel corso degli ultimi mesi ho cercato nonostante tutto di mantenere un atteggiamento cordiale con i miei genitori e gli ho telefonato una-due (ma anche tre) volte a settimana soprattutto per fargli vedere i nipoti. Ovviamente mio padre mi ha rinfacciato di averlo fatto parlare solo 15 minuti con i miei figli negli ultimi due mesi, cosa non vera.
Nel frattempo d'accordo con mio marito sono andata in terapia, ho fatto una terapia breve, ma allo stesso tempo efficace. Con la terapeuta ho anche fatto un genogramma e abbiamo visto bene che mia madre ha dei conflitti con tutti i membri della famiglia (non parla più con sua sorella da 10 anni e ha conflitti continui con tutti gli altri), a parte mio fratello.
Ho anche iniziato a leggere il libro Toxic Parents e mi ci ritrovo moltissimo.

Riguardo ai miei fratelli, io sono la maggiore, mia sorella ha 4 anni in meno di me, e mio fratello 11 in meno.
I miei genitori hanno avuto dei comportamenti simili un po' con tutti noi fratelli, però con me mia madre è sempre stata molto dura, anche perché si aspettava che quando sono nati i miei fratelli l'aiutassi molto di più di quanto fosse possibile. Mi sono comunque occupata molto dei miei fratelli, anche quando non sarebbe dovuto essere mia responsabilità. E per esempio quando ero al liceo mi occupavo la sera di farli mangiare prima che arrivassero i miei e poi mettere su la cena per i miei genitori. Li portavo al cinema, li aiutavo nei compiti, li facevo giocare, ecc. Oltre a questo lavavo i miei vestiti, pulivo la mia stanza, il bagno, ecc. Ovviamente mia madre tutte queste cose non se le ricorda neanche per sbaglio.
Non so che film si fosse fatta in testa di quello che avrei dovuto fare.
Perché oltre a questo dovevo essere molto brava a scuola (se prendevo un 7 e mezzo, subito mi chiedeva come mai solo 7 e mezzo), servizievole, gentile nei suoi confronti quando lei lo pretendeva, ecc. Insomma era una situazione davvero frustrante.
Ho fatto un percorso universitario che è stato osteggiato molto dai miei genitori. Ho fatto degli studi di cinema e lavoro oggi come regista, però i miei genitori negli ultimi 12 anni hanno tentato spesso di discreditare il mio lavoro e le mie scelte, soprattutto mia madre, per cui quello che facevo è sempre stato "stupido" e "ridicolo".
Anche per questo 10 anni fa me ne sono andata.

Mi scusi se sono un po' prolissa, ma ci sono tanti elementi che entrano in gioco in questa storia.
Riguardo hai paletti, ho detto chiaramente a mio padre e ai miei fratelli che se mia madre non decide di farsi curare (e per me vuol dire vedere uno psicologo) io non posso portare lì i miei figli. Ogni volta vorrebbe dire ritrovarsi con persone che vengono a vedere i bambini e quindi con crisi isteriche di mia madre. Mio marito è d'accordo con me e non vuole che i nostri figli si trovino in situazioni di nervosismo e rabbia incontrollata.
Mi è stato risposto che sono esagerata e che non voglio fargli vedere i nipoti.
Ho ribadito diverse volte che possono venire a vederli a casa mia, ma per loro il fatto di non portarli a casa dai miei genitori vuol dire che non vogliamo farglieli vedere. I miei genitori hanno una casa molto grande, ormai vuota, visto che solo mio fratello vive con loro e ho come la sensazione che vorrebbero tenerci tutti lì, ma non trovo questa cosa normale.

Comunque, per concludere, è la prima volta in vita mia che decido di interrompere i contatti con i miei e ammetto che mi sento come se li stessi tradendo, come se mi stessi comportando male, anche se razionalmente so che è giusto che viva la mia vita. Ho principalmente paura delle ritorsioni.

Se mi può dire cosa ne pensa.
La ringrazio molto.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, mi sembra che Lei non abbia niente da rimproverarsi, nè motivo di sentirsi in colpa. Continui a telefonare un paio di volte alla settimana e magari anche cerchi di entrare in contatto col medico di base di sua madre, che forse, indirettamente può aiutarla, chissà come sono i suoi , di lei , esami.. volendo c'è anche il Consultorio che è stato inventato proprio per curare e migliorare la relazione familiare.. Intanto dei paletti ci vogliono e soprattutto cerchi di stare serena , che più di quel che ha fatto non si può fare, a volte genitori che magari trasmettono nevrosi antiche per li rami non si rendono conto di niente e sono vittime di sè stessi..
Somministrare ai vostri gemellini scene isteriche, anche no, la vostra giovane famiglia è un'isola felice , cerchiamo di proteggerla.. Ci riscriva quando vuole, siamo felici di aiutare una ragazza in gamba come Lei..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"ho come la sensazione che vorrebbero tenerci tutti lì..."

Potrebbe essere una spiegazione plausibile, nel senso che i Suoi genitori potrebbero essere in difficoltà nella gestione delle relazioni, dal momento che si visto durante la terapia che i conflitti sono presenti in molte relazioni e non solo con Lei.

Attualmente è ancora in terapia?
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio molto per le vostre risposte.
Attualmente non sono più in terapia, anche perché la psicoterapeuta mi ha detto che secondo lei non ho più bisogno di andare. Comunque mi ha detto che posso chiamarla quando ho bisogno.
Purtroppo i miei genitori rifiutano a prescindere qualunque aiuto psicologico.
Quando avevo vent'anni sono andata in depressione (o almeno credo fosse una depressione) a causa di tutti questi problemi e alla fine mia madre mi portò da una psicologa che le disse che avevo semplicemente bisogno di rilassarmi e che ero troppo carica di responsabilità e stress.
Sul momento mia madre disse che le andava bene, però poi quando fissammo un secondo appuntamento non rimase per niente contenta e qualche ora dopo mio padre mi ha chiamò per dirmi che avrei dovuto annullare l'appuntamento. Mia madre piangeva e diceva che la terapeuta voleva distruggere la nostra famiglia. La stessa cosa la pensava mio padre.
Io continuai la terapia, ma loro si rifiutarono di venire agli incontri e a volte non vollero pagare la psicologa.
Ancora oggi mia madre tira fuori questa storia e dice che gli psicologi sono tutti approfittatori, che dicono quello che vogliamo sentirci dire. Dice anche che scavare in profondità è un male, perché si tirano fuori cose che è meglio lasciare lì.
Fondamentalmente è un suo modo di giustificarsi.
Quindi anche volendo parlare col medico di base, se lei non vuole farsi aiutare, io ho un po' le mani legate. Vorrei contare sull'aiuto di mio padre (ma anche lui non è stabilissimo come potete capire) o almeno dei miei fratelli. Invece tutti mi danno contro, definendo me la pazza, e alla fine la situazione è ingestibile. Soprattutto ora che ci sono dei bambini di mezzo, che non voglio assolutamente coinvolgere in stati emotivi di questo tipo.