Sono costantemente in ansia

Buongiorno, non so con che coraggio sto riuscendo a scrivere questo messaggio, ma mi trovo in una situazione davvero difficile.
Sono Jessica e ho 18 anni.
Da tempo ho la costante paura che possa accadere qualcosa alle persone a me vicine, soprattutto nel sonno.
In particolare al mio ragazzo. Lui ha 24 anni e si sveglia all'alba e lavora molte ore, per ciò quando ne ha la possibilità passa un po di tempo a riposare, anche durante il pomeriggio. E in questi momenti sono molto preoccupata.
Se sta lavorando o è occupato in altre faccende, mi viene molta ansia nel momento in cui non mi risponde per qualche ora, perché inizio a pensare al peggio, vado in panico e mi sento male ( giramenti di testa, tremolio...). Tanto che in vari episodi ho chiamato casa dei genitori per assicurarmi che lui stesse bene . Non so come gestire questi pensieri negativi. Avrei bisogno di un aiuto e sopratutto desidererei delle risposte alle mie domande principali, ovvero è possibile che una persona possa sentirsi male da un momento all'altro o possa accadere qualcosa durante il sonno? Devo preoccuparmi del fatto che lui dorma molte ore? Spero di essere stata chiara e di ricevere delle risposte. Vi ringrazio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Jessica,

il tipo di preoccupazioni che descrivi sono tipicamente ansiose, se, come immagino, non hai nessun motivo concreto per temere che accada qualcosa ai tuoi cari e cioè non ti stai preoccupando per persone che abbiano particolari problemi di salute o comportamenti a rischio.

Qualcuno in famiglia può averti condizionata a pensare che possa sempre accadere qualcosa di brutto?
I tuoi genitori ad esempio sono persona ansiose?

Da quanto tempo hai questi pensieri?
E' successo o cambiato qualcosa nella tua vita quando hai iniziato ad avere queste preoccupazioni?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Inizio dicendo che non so esattamente da quanto tempo ho questo tipo di preoccupazioni, probabilmente dall'estate scorsa, quando ho visto il mio ragazzo svenire davanti a me e io non sapevo come aiutarlo. Da lì ogni volta che si agitava ho sempre avuto molta paura.
Premetto che in oltre, sempre l'estate fa, dopo una vacanza in Puglia a trovare i miei parenti, ho avuto un periodo di crisi in cui temevo che la mia vita potesse finire da un momento all'altro e contavo quanti anni mi rimanessero pensando che non fossero abbastanza.
So che può sempre un'esagerazione ma avevo questi pensieri che ancora oggi mi ritornano in mente, non so se può essere d'aiuto per trovare la radice del problema.
Detto ciò dico che nessuno mi ha mai messo in testa che possa accadere qualcosa di negativo. Nella mia famiglia non sono presenti persone particolarmente ansiose. Anzi mia madre mi ritiene troppo "pesante" non capendo che soffro molto .
Ciò che mi preoccupa maggiormente, come ho già detto, è il mio ragazzo, perché spesso dorme dopo pranzo fino la sera e in questo periodo di tempo non riesco proprio a stare tranquilla. Molte volte dopo questo suo "riposino" si sente ancora stanco. Non so se sia narcolettico o possa esserci qualcos'altro .. Per questo vorrei sapere se devo preoccuparmi. Grazie per l'aiuto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"sempre l'estate fa, dopo una vacanza in Puglia a trovare i miei parenti, ho avuto un periodo di crisi in cui temevo che la mia vita potesse finire da un momento all'altro"

Per quale motivo? È successo qualcosa di particolare mentre ti trovavi lì?

Per quanto riguarda il tuo ragazzo, è comprensibile che ti sia spaventata vedendolo svenire. Avete stabilito come mai è successo? La sua salute in generale è buona?

Lui è preoccupato per la propria stanchezza o la reputa normale, visto che si alza presto e quindi la notte non può dormire a sufficienza?
Considera che recuperare dopo pranzo lo scarso sonno notturno non porta a riposare come lo si farebbe di notte, perché siamo legati ai ritmi dati dell'alternanza luce-buio e dormire di giorno non è come dormire di notte, quindi la sua stanchezza può derivare anche da questo.
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Utente
Utente
Riguardo l'estate scorsa, mi trovavo in vacanza con i miei nonni e ricordo che cominciai ad avere questi pensieri negativi dopo aver fatto visita ad una donna anziana, la cognata di mia nonna.
La donna aveva appena subito la perdita del marito in seguito ad una malattia, e a distanza di un anno soffriva ancora molto. Ricordo ancora il pianto straziante di lei, il quale mi ha destabilizzato per tutta la giornata. Ricordo ancora la sua sofferenza, quella di una donna che non riusciva a rassegnarsi. Era in casa da sola e passava tutto il giorno in terrazzo perché ogni cosa le ricordava il marito.
Questo episodio deve avermi Impressionata così tanto che nei giorni seguenti ho cominciato a maturare la paura del tempo che scorre, e di ciò che ci riserve la vita.



Mentre per quanto riguarda il mio ragazzo, lui non è preoccupato per la sua salute. È sempre stata una persona abbastanza forte fisicamente.
Nell'ultimo anno è dimagrito qualche chilo e ora è nel peso forma. Mangia abbastanza salutare, (anche se poca frutta e verdura) e ha ridotto il fumo di tabacco. Nel giro di qualche mese è passato prima da venti a 5-6 sigarette al giorno. Mentre ultimamente è riuscito a scendere a un numero di 2 o 3, solitamente dopo i pasti, anche grazie al fatto che lavora molto e durante i turni non ha tempo per fare una pausa - sigaretta.
E a suo parere è normale che si senta così stanco dopo aver lavorato a lungo, tanto da addormentarsi dopo poco essersi messo sul letto.
Ma questa situazione per me diventa sempre più difficile, perché invece di riuscire a calmarmi, ogni giorno mi sento sempre più ansiosa e impaurita.
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Utente
Utente
Vorrei aggiungere che nell'attesa di una sua risposta, sto leggendo anche altri consulti in cui i sintomi sono sempre la costante stanchezza, i riposini diurni ecc, per cercare di capirne di più .. Ma molto spesso essi vengono legati ad alcune patologie. E questo mi sta agitando ulteriormente.
È vero che ogni caso è diverso, ma spero che il mio lui non abbia nulla di cui preoccuparsi.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' altamente probabile che quella signora così disperata abbia influenzato la tua serenità e il tuo modo di vedere le cose, soprattutto se in te è presente una certa predisposizione all'ansia.

La questione dei tuoi dubbi "medici" può essere risolta solo con una visita medica condotta di persona: chiedi al tuo ragazzo di parlare con il proprio dottore per tranquillizzarti.

E' vero che in alcune patologie è presente stanchezza costante e sproporzionata alle attività svolte, ma da quanto riferisci lui lavora molte ore alzandosi presto al mattino e quindi penso sia comprensibile che di pomeriggio gli venga sonno.
Il fatto di dormire nelle ore pomeridiane, mentre siamo programmati per dormire la notte, cioè con il buio, non può che "sfasare" i suoi ritmi: se però è il solo momento in cui può recuperare il sonno che non può fare di notte non c'è altra soluzione.
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dopo
Utente
Utente
Salve, ieri è successa una cosa che mi ha sconvolta maggiormente.
Un mio zio ha avuto un infarto e durante il tragitto in ambulanza non ce l'ha fatta. Questo mi ha turbato tantissimo ed è aumentata la mia paura.
Mi chiedo, come è potuto capitare? Deve esserci una certa predisposizione per queste cose o può capitare senza un reale motivo?
Mi sembra un incubo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Purtroppo sono cose che possono succedere e mi spiace molto per tuo zio. Generalmente, predisposizione generica a parte, gli infarti cardiaci dipendono da fattori come l'età, il peso, i valori ematochimici, il fumo, lo stress: non dici nulla di lui, ma probabilmente erano presenti fattori di rischio che sono stati sottovalutati.
Puoi chiedere un consulto in Cardiologia su questo, o, meglio ancora, parlarne di persona con il tuo medico curante.

Una certa quota d'incertezza è sempre presente nella vita ed è importane accettarla, oltre a fare prevenzione (ove possibile), per non passare l'esistenza a preoccuparsi per tutte le cose che in teoria potrebbero succedere e che in pratica non succedono così di frequente.
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