Cuore o ansia?

Buongiorno dottori,
inizio con il dire che ho solo 18 anni e una persona così giovane non dovrebbe stare a preoccuparsi su certe cose, ma contrariamente sono preoccupata.
È da qualche giorno che si sono ripresentati quei simpaticoni degli attacchi di panico. Dico "ripresentati" perché circa 3 anni fa ne ho avuto a che vedere, in modo molto grave, ma comunque dopo un percorso fatto sembrava tutto risolto. Dicevo che è da pochi giorni che si sono ripresentati, e questi miei attacchi di panico sono quasi tutti legati alla mia ipocondria, infatti stavo comodamente guardando la tv quando ho avuto la brillante idea di controllarmi il battito, che sembrandomi strano ha scatenato l'attacco, solo che non mi rendo MAI conto della differenza tra attacco di panico e vero disagio, quindi sono volata in PS temendo il peggio e i dottori mi hanno riso in faccia, ma d'altronde mi era già successo tante volte. Ma alla fine mi ero tranquillizzata almeno, solo che negli ultimi tre giorni avverto dei fastidi a livello toracico, al braccio, al collo e i miei battiti sono diminuiti (per farmi capire da 80bmp che avevo sono scesi a 60bmp, inoltre ho una leggera aritmia sinusale e magari è dovuto a quello) e sono molto confusa, poiché non distinguo più attacco da malessere. Voi che ne pensate? È solo un "colpo di coda" da parte dell'ansia o dovrei andare dal medico?
Saluti e grazie, se risponderete
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

da quanto scrive è possibile che le cure effettuate in precedenza non abbiano risolto il problema, lasciandole una certa propensione all'ansia e al'ipocondria che prima o poi sarebbe con tuta probabilità culminata comunque in un nuovo attacco di panico.

Non si dia colpe, perchè non ne ha: non decide lei di preoccuparsi eccessivamente delle malattie e della morte e di stare male.

Che tipo di percorso ha effettuato 3 anni fa?
Era una psicoterapia? Se sì, di quale orientamento?
Per quanto tempo l'ha effettuata?
L'ha terminata perchè è stata considerata guarita o perchè ha deciso lei di non farsi più seguire?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta tempestiva, Dottoressa

ho seguito questo percorso da uno psicologo privato (un anno circa), per poi passare ad una associazione che si occupa proprio di ragazzi della mia età con problemi del mio genere, sempre per circa un anno. Non mi hanno prescritto nessun farmaco, se non omeopatico, perché ritenevano che io fossi troppo giovane.
Dopo questo percorso mi è stato detto di essere "guarita" e pure io ne ero sicura, ma adesso è come se piano piano io stia ricadendo inconsciamente in tutto quello che ho superato.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

l'attacco di panico ha delle caratteristiche molto precise ed è riconoscibile, si distingue molto facilmente da un momento di disagio (che in realtà non indica nulla di che, perchè molto generico...).

Le caratteristiche essenziali che descrivono l'attacco di panico sono l'intensa paura e il disagio accompagnato da sintomi quali palpitazioni, sudorazione, tremori fini o grandi scosse, sensazione di soffocamento o di asfissia, dolori al petto e/o addominali, vertigini o sensazione di testa vuota, derealizzazione, depersonalizzazione, paura di perdere il controllo o di impazzire.

L'attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge velocemente l'apice, di solito entro una decina di minuti, ed è accompagnato da un senso di pericolo o catastrofe e il desiderio di allontanarsi con urgenza.

Di solito i pz. si precipitano al Pronto Soccorso terrorizati dopo questi episodi, vivendoli con intensa paura e con la con l'idea di essere sul punto di morire (per infarto)o di impazzire (per la sensazione di testa vuota).

L'episodio che hai descritto e che ti ha portata al PS è l'unico avvenuto di recente?

Hai intercettato correttamente che questo episodio è legato al fatto di aver provato paura a causa dei battiti che sentivi: di solito, la persona ansiosa non è molto abile a "leggere" correttamente i propri stati interni e a collegarli a emozioni e stati fisici.

Ad es, come scrivevo sopra, un pz. può correre al PS temendo di avere un infarto semplicemente perchè ha la tachicardia che non riesce a collegare ad uno stato d'ansia e di agitazione (magari mentre è comodamente seduto a casa!).

Quindi, a mio avviso, sarebbe fondamentale imparare a leggere correttamente questi stati, le emozioni e i pensieri che generano le crisi e soprattutto a gestirli.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Probabilmente si è trattato di un miglioramento solo temporaneo, se in questo momento l'ansia sta riemergendo e comunque lei è rimasta fondamentalmente un soggetto ipocondriaco.
Le suggerisco di rivolgersi nuovamente a un nostro collega per riprendere il filo del discorso e lavorare alla completa risoluzione del problema, in modo tale che l'ansia immotivata non si presenti più.

Adesso é cresciuta rispetto a quando é stata male 3 anni fa, quindi il percorso che potrà fare sarà diverso, perché la sua consapevolezza di sé è sicuramente diversa e più adulta.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per le risposte, sì, questo è l'unico caso che mi ha portata al ps, anche perché a volte reputo esagerato recarmici. Ne ho avuti altri recenti, ma ho sempre cercato di reprimerli.
Comunuque seguirò i vostri utili consigli e delucidazioni,
grazie ancora e buona Domenica.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Diciamo che "reprimere" l'ansia non è la scelta migliore, è come nascondere la polvere sotto il tappeto.
Spero quindi che deciderà di farsi aiutare per risolvere del tutto il problema, considerando che è giovanissima ed è bene che cerchi di garantirsi un'esistenza serena.

Ci aggiorni quando vuole,
un caro saluto
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille ancora, lo farò.
Saluti
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