Non riesco a non pensare al mio ex

Gentilissimi Dottori,
Vi scrivo per esporre alla vostra cortese attenzione una situazione che attualmente mi fa stare male; preciso fin da subito che ho già intrapreso un ciclo di incontri con uno psicoterapeuta (anche se non abbiamo iniziato da molto), ma in questo periodo lui è via e quindi non posso usufruire del suo supporto.
Vi descrivo il problema: ho avuto una relazione, piuttosto breve a dire la verità, con un ragazzo con il quale ci siamo "stuzzicati" per circa due anni. La storia che abbiamo avuto non è stata una cosa da favola: quando è iniziata, e per tutto il durare della storia, io sono stata sotto forte stress per l'università quindi ho un po' messo la relazione in secondo piano, lui dal canto suo ha avuto alcuni comportamenti che non mi sono piaciuti (apprezzamenti sulle altre in mia presenza, anche se a suo dire solo per scherzare, un voler accelerare i tempi ecc.) fino a che, nella nostra prima vacanza insieme, è avvenuta una litigata molto spiacevole in cui mi sono sentita parecchio umiliata, e così ho deciso di troncare. Per due mesi e mezzo siamo spariti ciascuno per l'altro, nel frattempo insieme al mio psicologo ho rianalizzato diverse situazioni e ho realizzato che la situazione sia esplosa così anche (ma, ovviamente, non solo) per il fatto che io sia sempre stata molto chiusa e non lasciassi trasparire alcuna emozione, né quelle belle né quelle brutte (non gli ho mai fatto capire dove stesse sbagliando o, se l'ho fatto, non ho usato la fermezza necessaria). Ci siamo dunque incontrati di nuovo perché sentivo il bisogno di chiarire ciò che è successo e perché ho comunque ancora un certo interesse per questa persona; lui è stato inizialmente abbastanza irremovibile sulla sua posizione (sta lavorando tanto e ora non vuole altre relazioni), poi nel corso della giornata ha cominciato a mettere in discussione un po' il tutto ("non so, ho dei dubbi ma è stata un'ottima chiacchierata, devo pensare"). Nei giorni seguenti ci siamo sentiti un pochino, spesso perché l'ho cercato io, ci siamo un po' nuovamente confrontati per messaggio e lui mi ha ribadito che ora sta pensando solo al lavoro e che però ci rivedremo certamente. È nuovamente scomparso nel nulla da qualche giorno. Tutte le persone che mi vogliono bene continuano a dirmi di mollare, che non ho bisogno di inseguire nessuno, tantomeno persone insicure di volermi, e seppur razionalmente sia consapevole anche io che questa sia la scelta più giusta da fare, in cuor mio non riesco; in tutto ciò interviene pure il mio cervello che mi fa sognare quasi sempre che siamo di nuovo insieme, che ci stiamo riprovando. Vi chiedo quindi gentilmente un parere, perché la situazione mi sta facendo stare abbastanza male e non so ora come ora dove sbattere la testa. Grazie infinite
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

da quanto tempo è terminata questa storia?
Talvolta una condizione ansiosa potrebbe fare brutti scherzi e far sì che una dinamica ossessiva prenda piede.

Per il momento su quali aspetti stai lavorando in terapia?
Ti sei rivolta ad uno psicoterapeuta per questa problematica o ci sono altre questioni che ti fanno soffrire?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa Pileci, intanto grazie per la sua risposta. Ci siamo lasciati da circa due mesi e mezzo.
Mi sono rivolta ad uno psicologo in realtà per tanti aspetti: mi sentivo fredda, distaccata, svogliata (cosa che ha influenzato anche la mia relazione), un po' satura di stress... Da lì, anche attraverso appositi questionari, è stata riconosciuta in me una componente ansiosa e una depressiva non ufficialmente patologiche ma neppure nei limiti normali, in particolar modo l'ansia ha (esattamente come ha intuito lei) caratteristiche di tipo ossessivo; per quanto riguarda la personalità sono invece emerse anaffettività, anedonia e ansia da separazione (probabilmente originatasi dalla separazione dei miei genitori). Quindi diciamo che ho un po' di situazioni che vorrei affrontare durante questo percorso.
Per quanto riguarda nella fattispecie la mia relazione, più che il mio psicologo sono i miei amici a pensarla come lei: loro temono che io stia tentando di tornare indietro per la paura di rimanere sola e perché ne ho fatto una fissazione; in parte è vero ma non è soltanto questo, anche ieri sera sono stata a cena fuori con lui e mi accorgo di essere ancora emozionata e provare qualcosa... Ero proprio contenta e siamo stati bene entrambi, l'ho visto anche in lui. Sono comunque dall'altro lato impensierita perché non riesco ad incasellare questo tipo di rapporto, lui dal canto suo mi ha detto di essere un po' confuso per vari motivi e anche il suo modo di comportarsi è confuso, talvolta ho il timore che sia interessato solo al sesso, insomma non riesco proprio a farmi un'idea di cosa siamo e in che direzione stiamo andando. Non riesco neppure a capire se possa essere una questione di tempo (l'ho comunque lasciato io e non pretendo naturalmente che dall'oggi al domani tutto torni come prima) oppure se in realtà il mio interesse sia più grande del suo. Il mio psicologo mi ha invitata a vivere la cosa più serenamente e senza farmi alcuna aspettativa, alla "lo scopriremo solo vivendo" facendo ciò che mi sento, oppure se non riesco a farlo allora di lasciar perdere perché a suo avviso io e il mio ex ragazzo abbiamo aspettative differenti. Le posso chiedere nuovamente un suo parere a riguardo?