Apatia e ansia

Buongiorno, mi trovo da una settimana in uno stato in cui non ho voglia di fare niente e non so come uscirne!Ho da poco sostenuto un esame di abilitazione che mi ha segnato sia dal punto di vista fisico che da quello psichico. Mi sono tanto impegnata per riuscire in questa prova, ho cercato di non andare in ansia, ma ora sono veramente arrabbiata, perché quasi tutti i partecipanti (non esagero) copiavano dal cellulare, in un clima indegno di futuri professionisti. Anche i miei amici mi hanno esclusa perché a loro dovevano passare il compito. Dovrei essere contenta di essere stata onesta e aver fatto la prova senza aiuti, e invece mi sto arrovellando sui miei eventuali errori commessi durante l'ultimo giorno in preda al panico (oltre che al sonno arretrato e al mal di testa)! Ho il terrore di essere bocciata! Sto pensando ossessivamente solo a questo, non riesco a studiare e mi sento in colpa perché sto perdendo tempo prezioso. Mi sento una stupida. Cosa posso fare per uscire da questi pensieri negativi? Grazie.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile ragazza
Francois Mauriac disse che: “Ogni dramma inventato riflette un dramma che non si inventa”. Questo per dirle che se dietro ad un suo comportamento corretto sussistono tutti i vissuti che ci descrive qualcosa che non va c’è. Può essere dovuto ad una sua insicurezza, ma anche ad un ambiente che non apprezza i suoi valori. Prima di tutto deve imparare ad amarsi coltivando le sue parti più vere e poi dare vita e parole alle parti sofferenti attraverso un percorso di conoscenza. Esistono delle bellissime proposte di due o tre giorni nei fine settimana che, attraverso strumenti clinici e artistici idonei portati avanti da psicoterapeuti, sostengono questo tipo di percorso e sono meno impegnativi di una psicoterapia settimanale, ma se preferisce anche una psicoterapia può esserle molto di aiuto. Non ha bisogno di molti incontri, basta che arrivi a scoprire l’essenziale.
Intanto cerchi un ritiro dentro di sè e incominci a chiedersi quali sono le sue paure. Chieda a se stessa qual’e stato il periodo peggiore della sua vita e quale il migliore. Poi cerchi un piccolo aiuto.
Cari auguri

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Dei, il mio problema è questo: non mi sento realmente apprezzata da nessuno. I miei genitori non si sono mostrati interessati perché tanto tutti imbrogliano e si stupiscono che anche io non abbia trovato il modo di farlo (!), che le prove sono una lotteria e chi è onesto non le passa, quindi il mio problema è "marginale". Anche mia sorella, quando ho provato a parlarne, non ha risposto. Se loro non mi sostenessero economicamente, però, io non andrei da nessuna parte. Il mio fidanzato mi vuole bene e mi sostiene, però i nostri valori hanno diverse gradazioni, perché mentre io mi arrabbio molto davanti alle ingiustizie e alla disonestà,lui le accetta rassegnato. Adesso ho un altra prova, e come al solito vengo ignorata, secondo mia madre perdo solo tempo. Questo quadro mi riempie di insicurezza e paura di non riuscire in nulla. Al liceo ero molto più motivata a combattere per lo studio ed i risultati anche perché avevo delle amiche più grandi che mi volevano bene e mi proteggevano (ero anche vittima di bullismo) , invece ora mi sento sola e un po' spaesata.
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Utente
Utente
Tralaltro vorrei aggiungere che, nonostante il sostegno economico, in casa mia non vi è alcun rispetto per il nostro studio (mio e di mia sorella) da parte dei miei genitori:urlano continuamente (litigano sempre da che io abbia memoria, sempre per le stesse questioni interne) , disturbano quasi a farlo di proposito, noi siamo un peso e non si esimono dal dire continuamente che dobbiamo andare via di casa, anche se fanno più riferimento a me. Studiare, concentrarsi e motivarsi di giorno in giorno in questo ambiente è difficilissimo.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Capisco perfettamente ed avevo intuito. Lei sta vivendo una situazione difficilissima nella quale sarebbe indicata anche una terapia familiare ma dubito che i suoi abbiano voglia di aderire a questa sua richiesta. Provi comunque a proporlo a loro, non si sa mai. Di solito bastano pochi incontri.
Ciò che però deve fare, come le ho detto anche nella prima risposta, è imparare a valutarsi da sola, a volersi bene e far valere ciò che è. A volte le persone biasimano ciò che non possono raggiungere, come nella storia della volpe e dell’uva. Lei ha sensibilità, intelligenza, capacità, assapori il profumo dei suoi valori e cerchi veramente qualcuno che possa sostenerla. Le basterà poco vedrà e poi potrà trovare tutte le soluzioni creative che la vita le offre, fra cui, in prospettiva, andare via da casa sua. Ma ogni cosa a suo tempo, per il momento provi a fare piccoli, piccolissimi passi con cose dedicate a se stessa. Solo a se stessa. Cerchi la sua ironia, faccia passeggiate in campagna. Lasci fuori il mondo per qualche ora al giorno.
Un caro saluto
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Utente
Utente
Purtroppo i miei genitori non sono disposti a mettersi congiuntamente in gioco, anche se una volta sono riuscita a portarli dallo psicoterapeuta dal quale sono andata per un periodo. Ad ogni modo intendo seguire attentamente i suoi consigli, voglio imparare a volermi un po' di bene. La ringrazio molto. Cordiali saluti
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Mille auguri, vedrà che il cammino potrà essere affascinante e fonte di mille scoperte positive.
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