Apatia, stati d'ansia, problemi nei rapporti

Salve a tutti.
Ho avuto, a Febbraio 2016, un lieve attacco di panico accompagnato da derealizzazione che non è stato causato da nessuno shock nè avevo assunto sostanze stupefacenti (non ne faccio uso).
Da allora ho cominciato a soffrire di agorafobia, non mi capita sempre ma specialmente nelle piazze, stazioni, sull'autobus. A volte al cinema, di meno nei ristoranti. Inoltre negli ultimi mesi mi trovo in stati d'ansia quando devo percorrere certe strade a piedi, soprattutto se sono da solo, mentre prima le facevo tranquillamente.
A Settembre ho deciso di seguire una dieta equilibrata e praticare attività sportiva: per il certificato medico ho fatto prima un elettrocardiogramma in farmacia, sono stato assalito da ansia e palpitazioni sballando completamente il test. L'ho dovuto rifare da un cardiologo specialista, anche lì, nonostante fossi accompagnato da mio padre, ho iniziato a provare paura e tachicardia, sballandolo nuovamente.
Mio padre se n'è accorto e mi ha raccontato che anche lui, circa quindici anni fa, ha sofferto di attacchi di panico.
L'ansia mi porta ad essere nervoso, devo alzare la voce ed incazzarmi per riuscire a calmarmi.
Inoltre parlare con il mio socio lavorativo mi carica di ansia, questo ha portato dei problemi sul lavoro perché non riesco a comunicarci, se non per vie trasverse. In università non riesco più ad intervenire durante le lezioni, quando ci provo la mia voce si smorza, sento il cuore in gola, balbetto.
Nel frattempo però non ho problemi ad instaurare rapporti con sconosciuti, anzi, è l'unica cosa che trovo stimolante. Spesso, conoscere ragazze, è l'unico motivo che mi spinge ad uscire. Ma negli ultimi 5 mesi, nonostante sia andato a letto con ragazze diverse, non provo quel desiderio e quell'eccitazione che c'era prima, tanto che per un paio di volte non siamo arrivati all'atto sessuale. Quando invece ci faccio sesso, mi sento insoddisfatto ed apatico, con la voglia di vestirmi ed andar via il prima possibile. Mi trovo così a dover allontare persone e chiudere rapporti.
Nel frattempo il clima di tensione e di apatia mi porta a sentirmi depresso, svogliato. Cerco di costringermi a fare le cose che mi piacciono, quando non riesco mi sfogo comprando libri, vestiti, ecc... Ho degli obiettivi su cui non riesco a lavorare, sento un muro fra me e il mondo.
Poi dal nulla, sicuro di averla metabolizzata, ho iniziato a sentirmi in colpa per aver lasciato la mia ex a Marzo, ora non riesco a ricordare il perché, provo a tracciarlo ogni giorno. Intanto la sogno sempre di più, ricordi di luoghi lontani di quando ero piccolo, situazioni confortevoli..
Sento che il problema sta diventando sempre più influente.
Spero in un aiuto,
Grazie.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66

Gentile utente,

"..Sento che il problema sta diventando sempre più influente..."

Dalla Sua descrizione lo sembrerebbe. Da un "lieve attacco di panico accompagnato da derealizzazione"
ora i malesseri hanno occupato altre aree della Sua vita fino a renderla pesante.

On line non si può formulare una diagnosi,
bensì fornirLe un orientamento:
è opportuno che Lei si rivolga di persona ad uno Psicologo per una valutazione/diagnosi.
In seguito a quella si stabilisce la terapia.
Psicoterapia?
Farmacoterapia?
Le due abbinate?
Saranno i Suoi curanti a proporglielo.
Ma non attenda oltre.
Perchè soffrire quando esistono possibilità di cura e guarigione?

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr. Fabrizio Mardegan Psicologo 9 3 56
Gentile utente,

nel suo messaggio espone come il problema che la blocca sia la paura (che poi sfocia in blocchi, insoddisfazioni relazionali, sensi di colpa). Quello di cui ha chiaramente bisogno è comprendere a livello psicologico profondo quali sono le cause di questa paura e di affrontarle con un professionista. E' interessante tra l'altro che anche suo padre riferisca di avere avuto disagi simili nella sua vita. Penso che comprendendo il vissuto famigliare può certamente scaturire una consapevolezza profonda e molto interessante su come questa paura possa essere stata trasmessa (inconsciamente e in buona fede) in più generazioni nell'ambiente famigliare. Da quello che descrive appare poi come ci siano blocchi causati da rabbia repressa.

Dr. Fabrizio Mardegan - Psicologo

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta,
ho provveduto a contattare un analista della mia città.
[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66

L'analista a cui si rivolgerà è anche psicologo psicoterapeuta?
Solo così è autorizzato a curare attraverso la psicoterapia.

Lo può verificare in https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi .

E sempre importante porre attenzione a chi affidiamo la nostra psiche.

[#5]
dopo
Utente
Utente
Sì è anche psicoterapeuta.
Grazie.
[#6]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66


Bene!

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