Anorgasmia, mania del controllo, pillola contraccettiva

Gentili dottori,
Sono una ragazza di quasi 27 anni, e da quando ho 18-19 anni prendo la pillola anticoncezionale. Prima Yaz e poi, da circa 4 anni, Gracial, per l'acne. Il mio problema è questo: io non so se ho mai raggiunto l’orgasmo. Credo di no, comunque. Ho avuto il mio primo rapporto a 17 anni, doloroso e spiacevole, ricordo ancora la mia sensazione di “chiusura” quasi totale. Ho avuto in totale 4 partner sessuali, e con nessuno di loro sento di aver raggiunto il massimo piacere. Quando ho rapporti sono iper-vigile, come se dovessi tenere tutto sotto controllo, e soffro sicuramente di “spectatoring”. Sono stata 6 anni con la stessa persona e anche con lui ero sempre preoccupata di non fare/essere abbastanza, sebbene fosse una persona premurosa e attenta nei miei confronti. Ne abbiamo parlato e pianto (io), ma non siamo riusciti a trovare alcuna situazione. Anche per questo, la nostra relazione è naufragata e io ne ho sofferto moltissimo.
La penetrazione è sempre stata difficile e dolorosa, perché ho una lubrificazione esigua se non inesistente, l’atto sessuale quasi mi intimorisce, e anche quando provo desiderio, se il desiderio è corrisposto il mio primo pensiero è alla mia sicuramente scarsa lubrificazione del momento, i gel lubrificanti (prescritti dal ginecologo) mi causano un’ansia maggiore nel timore che si asciughino. Ho atteggiamenti ossessivo-compulsivi e da pochi mesi mi sono decisa a chiedere aiuto e andare da una psicologa. Vorrei ci fosse una formula magica per uscirne definitivamente e dimenticare il passato.
Ne ho parlato col mio ginecologo (che mi segue da quando ho assunto la prima pillola) e quanto alla lubrificazione lui mi prescrive sempre un gel diverso, che nell’immediato fa il suo effetto ma non risolve il problema, poi mi ha detto di fare gli esercizi del pavimento pelvico che sto facendo da qualche tempo. La mia terapeuta mi ha detto di iniziare a sperimentare l’autoerotismo (fino ad allora mai sperimentato), ma anche così non sono riuscita quasi a eccitarmi, perché in un certo senso lo sentivo come un “compito”. All’ultimo controllo ho chiesto al ginecologo di descrivermi come fosse un orgasmo per la la parte meccanica, cioè gli spasmi involontari / aumento della lubrificazione / difficoltà nella minzione. Queste sensazion ricordo di averle provate, quando ero ragazzina, ma senza stimolazione manuale, solo strusciandomi stando a pancia sotto sul letto. Ricordo gli spasmi, la difficoltà a fare pipì, ma in ogni caso non la ricordo come una sensazione così forte, era piacevole e bello ma non straordinario.
Ecco le mie domande sono le seguenti:

- 1) è possibile uscirne con un adeguato percorso psicoterapeutico?
- 2) l’assunzione della pillola influisce molto su questo? Potrei giovare della sospensione?
- 3) il disturbo ossessivo-compulsivo influisce? si può guarirne del tutto?

E' un problema che mi affligge da sempre e solo una volta diventata adulta ho trovato la forza e il coraggio di provare a chiedere aiuto.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

innanzitutto, credo tu abbia fatto benissimo a rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta di persona, dal momento che questa condizione ti sta facendo soffrire già da anni e ancora non sei giunta ad una soluzione.

Per quanto riguarda le domande che poni... mi sembra che un po' facciano parte del problema stessa, cioè l'ipercontrollo.

Diciamo che adesso, senza nessuna valutazione e non essendo io la tua terapeuta, queste risposte sarebbero del tutto a caso, come se lanciassi i dadi!!

Tu chiedi:
- 1) è possibile uscirne con un adeguato percorso psicoterapeutico?

Quali sono stati gli obiettivi terapeutici fissati fin qui?


- 2) l’assunzione della pillola influisce molto su questo? Potrei giovare della sospensione?

Devi chiedere al ginecologo su questo aspetto, anzi sarebbe utile che terapeuta e ginecologo comunicassero tra loro nel tuo interesse.

- 3) il disturbo ossessivo-compulsivo influisce? si può guarirne del tutto?

Per fortuna sei una persona giovane e quindi la prognosi può essere favorevole. Il DOC deve essere trattato seriamente perchè ci sono alcune forme di DOC che resistono ai trattamenti, e talvolta può essere utile anche una terapia farmacologica prescritta dallo psichiatra.
Certamente il DOC influisce su tanti aspetti della vita.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buonasera.
Alle sue domande la risposta potrebbe essere si.
Ovviamente con il beneficio del dubbio, perché la prognosi segue la diagnosi, non fattibile online.

Le allego del materiale, tratto da un capitolo di un mio libro, lo legga e ne riparliamo.

Troverà anche una video intervista sull’anorgasmia.

https://www.valeriarandone.it/sessuologia/orgasmo-femminile/

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Pileci, grazie per la risposta.
la mia terapeuta utilizza il metodo della psicoterapia breve, siamo andate per gradi sciogliendo prima i nodi palesi della mia vita (chiudere una relazione che mi rendeva infelice, cambiare lavoro...) e adesso stiamo lavorando su questo.
Io ho già parlato al mio ginecologo della problematica, il quale mi ha risposto che è un effetto collaterale molto raro, e mi ha prescritto dei gel lubrificanti per "facilitare" il rapporto.
Quanto al doc, sto lavorando da un po' anche su quello (prima di rivolgermi alla terapeuta mi ero informata su internet, e comunque io non ne soffro in maniera grave come prospettato su alcuni siti, solo a volte in condizioni di stress ho pensieri intrusivi). Ho anche iniziato a meditare, la pratica mi aiuta un po' per l'insonnia. C'è speranza?

Gentile dottoressa Randone, grazie per avermi risposto,
ho letto con grande attenzione il link che mi ha allegato e visto il video. Ho parlato col ginecologo della mia condizione "fisica" e mi ha ribadito più volte che non ho disfunzioni, questo mi induce a credere che le concause siano tutte di natura psicologica. Purtroppo per ragioni meramente economiche ho dovuto dilazionare i miei colloqui con la terapeuta, che ora vedo un paio di volte al mese anziché una volta a settimana. Comunque, ad oggi, faccio tanta fatica a immaginare una risoluzione nel medio termine.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

non mi preoccuperei molto della frequenza delle sedute, che mi pare comunque buona e che - a causa di difficoltà economiche soprattutto, ma anche per impegni di lavoro- costringe sempre più spesso i pazienti a dover ridurre il numero delle sedute.

La cosa più importante è che gli obiettivi fissati siano chiari, sensati e percorribili in tempi ragionevoli e che su quelli vi stiate concentrando e lavorando.

Con i limiti del consulto on line, a me pare che la problematica sia legata proprio al DOC, perchè una delle caratteristiche peculiari del DOC è proprio il controllo, oltre alla responsabilità ipertrofica.

In ogni caso, perchè non chiedi al terapeuta o non fai leggere questo scambio avuto qui? Il consiglio più prezioso che posso darti è quello di sfruttare al meglio la terapia e quindi ponendo al terapeuta tutti i quesiti e i dubbi, anche se ti sembrano di poco conto.

Cordiali saluti,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Pileci, grazie ancora per la sua risposta.
Gli obiettivi fissati sono chiari, ma lontani, io vivo il tutto in maniera abbastanza sfiduciata, non perché non mi fidi della mia terapeuta, ma perché prima di andare in terapia ero davvero molto scettica sulla psicanalisi in generale e mi avvicino a ogni ostacolo piena di remore.

Se lei crede possa essere utile in qualche modo, farò leggere alla mia terapeuta questo scambio online; lei comunque già conosce tutto quello di cui scrivo.

Quanto ai dubbi: alcuni faccio fatica a esprimerli, perché penso sempre di dare fastidio o risultare stupida, e per questa ragione la dottoressa mi suggerisce di tenere un diario emotivo da portarle poi alla seduta, perché nello scrivere mi sento molto più libera.

Ringrazio sempre per il tempo che ha speso nel leggermi e rispondermi