Interruzione improvvisa ed immotivata di una storia d'amore

Buonasera, mi rivolgo a questo sito poiché attanagliata da dubbi relativi al mio primo e per ora ultimo rapporto amoroso.
Probabilmente sono "affetta" da un disturbo post-traumatico da stress, data la repentità con cui sono stata lasciata. È tutto abbastanza assurdo.
Ho 21 anni, lui 23. Stavamo insieme da 6 anni. I primi due anni li abbiamo trascorsi nella stessa città, poi, per motivi di studio, lui è dovuto partire. Fino a un mese e mezzo fa, continuavamo a sostenere una relazione a distanza.
Lui è una persona molto chiusa. Non ha amici con cui intrattiene rapporti di fiducia, tutte conoscenze o amicizie superficiali, persino con chi reputa essere i suoi due migliori amici. Ama scrivere, giocare ai videogiochi, suonare e studiare. Non prende mai iniziative su nulla e se glielo fai notare nega. Vuole i suoi spazi ed ha sempre avuto paura di essere incatenato, in qualche modo. Non esprime molto le sue emozioni ed è molto razionale. Non ha necessità di avere rapporti sessuali. Soffre di disturbi allo stomaco ed ha un'intolleranza al lattosio.
Io sono tutto il contrario. Estroversa, allegra, dai molteplici interessi, aperta all'espressione emotiva ecc.
La nostra relazione era priva di storture, non litigavamo mai. Gli unici problemi riguardavano i rapporti sessuali (verso cui si è sempre mostrato restio adducendo il tutto ad ansia di procreazione indesiderata) e, in qualche modo, il futuro (io più tradizionalista, lui no).
Nell'ultimo anno mi sono avvicinata alla sua famiglia, venivo invitata spesso a casa loro. Nell'ultimo anno abbiamo iniziato a parlare di un futuro assieme. Sarei partita per proseguire con la specialistica nella sua stessa città. Sembrava andare tutto bene finché un giorno, all'improvviso, "non ti amo più, dobbiamo lasciarci, ma non sei tu il problema, sono io". Da quel momento è scomparso.
Ho cominciato a pensare se possa esserci qualcosa di sbagliato in lui, se io possa fare qualcosa per aiutarlo. Ho cercato di recuperarlo, di farlo parlare, sono andata a trovarlo. Nulla. Muro.
Io penso che lui abbia qualche problema. Ho pensato al fatto che possa essere asessuale. Ho pensato che abbia avuto paura delle responsabilità. Ed ho pensato possa aver avuto paura di essere abbandonato, per via quelle poche cose che non conciliavano.
Il suo periodo di dubbi, afferma lui stesso, è durato un mese e mezzo ed è partito da alcune sue riflessioni in seguito alle rotture delle relazioni di entrambi i suoi migliori amici. È come se da lì fosse entrato in una spirale. Ha cominciato a dubitare, pensare, fino ad arrivare all'esplosione. Ha pensato al futuro e alle idee inconcilianti. E penso che, in qualche modo, anche il suo disturbo intestinale possa essere legato a un suo eccessivo controllo delle emozioni. È un ragazzo molto sensibile, ma che tende a non esternare ciò che gli accade. Io ero l'unica con cui ne parlasse, di cui si fidasse. Ma sono stata abbandonata.
Come dovrei interpretare tutto questo? Ha bisogno di aiuto?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
è possibile che il tuo ragazzo stia vivendo un disagio ma la scelta di affrontarlo è sua, non può diventare una tua responsabilità.
Il rapporto di coppia non è un surrogato di una relazione terapeutica e considerando gli aspetti che hai descritto non ci sono le condizioni favorevoli ad un'evoluzione gratificante di questa relazione, almeno per ora.
Siete entrambi molto giovani quindi avete tutte le possibilità di affrontare la situazione in modo costruttivo.
Tuttavia se lui dovesse tirarsi indietro non puoi far altro che rispettare la sua scelta, se non altro la consapevolezza che è lui a doversi mettere in discussione sembrerebbe averla raggiunta.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Effettivamente ha ragione. Ho provato un po' a "scavare" per trovare dentro di lui i motivi veri di una scelta o regressione del sentimento tanto improvvisa. Forse ho sbagliato in questo, ma non sapevo come districarmi dal tutto. Mi sembrava un grande spreco.
Ho tentato più volte di parlargli, di vedere se potesse dare un'altra responsabilità, ma lui pare aver riconosciuto che è lui il problema, ma allo stesso tempo ha normalizzato il tutto dicendo "probabilmente se mi è successo così, allo è possibile".
Quindi, a quanto pare, io non posso fare nulla più di così...
Invece, lui a quanto pare ha qualche problema, o semplicemente sono io che preferisco vederne?