Depressione post partum o non ho l'istinto materno?

Buongiorno gentilissimi dottori
Ho 28 anni, con mio marito cercavamo una gravidanza da 3 anni e mezzo che è arrivata ad agosto 2017 dopo 2 aborti spontanei. (mio. Marito ha problemi di oligospermia severa). A maggio di quest anno nasce il nostro bambino ed io non riesco ad essere pienamente felice nonostante lo avessimo desiderato tanto. All inizio pensavo ad uno scombussolamento ormonale ma presto saranno 3 mesi e continuo ad avere giornate "no". Quando mio marito esce di casa la mattina x andare al lavoro mi sento in ansia nel sapere di dover passare così tante ore con mio figlio ed egoisticamente mi manca la vita di prima, uscivo quando volevo e andavo dove volevo. Mi sento legata,rinchiusa visto che il bimbo piange ancora spesso e vuole stare tantissimi in braccio come è giusto che sia... Non posso Nemmeno lasciarlo con mia suocera (mia mamma vive lontana) per molto perché prende il mio latte e non ha orari fissi,b quindi si e no che metto i piedi fuori di casa da sola due ore alla settimana. Sono felice quando se ne occupa mio marito e vado in crisi quando piange disperato e non vuole calmarsi. Mio marito invece lo calma immediatamente! Come se il bimbo riconoscesse in lui la mamma e in me solo un nutrimento. E con questo pensiero piango ancora di più. Non capisco se proprio mi manca l'istinto materno oppure sono incappata in una specie di depressione post partum... E che passerà.. Cosa posso fare? Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente lasci perdere la questione "istinto materno" il problema, probabilmente, è nella gestione dello stress dovuto al cambiamento e al suo umore che necessiterebbe di un intervento specialistico.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

non creda al quadretto del mulino bianco
che evoca una maternità a tutto tondo,
fatta unicamente di felicità in ogni momento,
per il solo fatto di avere tra le braccia il proprio bambino.

La maternità è una esperienza ambivalente,
nella quale il desiderio di un figlio
e il dispiacere per la libertà perduta per sempre
si mescolano.

Non tutte le donne ne parlano, perchè?
per non essere giudicate pessime madri,
o perchè nutrite da quelle bubbole sull'istinto materno.

I primi mesi del bambino sono molto impegnativi
- a livello fisico (sonno, produzione del latte)
- a livello psichico (essere "legate" al bambino e dunque essere "prigioniere"..)
che troverà ampiamente descritti qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html

In questa situazione è importante la presenza paterna, nei due aspetti di padre del bambino e
sostegno alla madre, la propria donna:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6803-neo-papa-obbligati-a-casa-per-legge.html

Concordo pienamente sull'opportunità di un aiuto psicologico per alleggerire la tensione ed elaborare i vissuti prodotti da questa nuova esperienza.

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/