Momento adatto per rivolgersi a un terapeuta.

Buonasera, questo è il mio primo consulto, e chiedo scusa in anticipo se un consulto simile al mio esiste già: purtroppo non sono riuscito a trovarlo.

È da circa due anni che soffro di un malessere psicologico che è incomincianto quasi senza dare fastidio, fino a diventare quel che è ora.
L'anno scorso, in vista del rientro all'università, mi sono ritrovato a piangere come un bambino. Ancora oggi non mi spiego il perché.
Mi sento spesso stanco e non ho la motivazione a fare quasi nulla, in famiglia.mi sento di troppo e un guastafeste, lo stesso coi compagni di università. Credo di aver perso molto, affetti soprattutto.
Sono solito tenere un diario, ma credo che smetterò presto: temo che ricordare, catalogare, quasi, i momenti che considero belli in confronto ai quali gli altri scoloriscono non faccia altro che accrescere il mio malessere.
Sono stato sempre propenso alla fantasia, srl un bambino fantasioso. Tuttavia, ultimamente, mi sono ritrovato a rifugiarmi nei miei "mondi" sempre più spesso, a discapito, soprattutto, dell'università.
Consultando i miei parenti lo scorso anno (prima del rientro all'università e prima del pianto) mi è stato detto che il mio malessere è un problema che tutti, almeno una volta nella vita, incontriamo. Una sorta di "crisi giovanile" per cui non c'è bisogno del terapeuta.
Eppure, a un anno di disturbo, non è cambiato nulla, anzi tutto sembra peggiorato. Mi ritrovo spesso in lacrime e senza un modo preciso di spendere il tempo.
Dò molta importanza agli oggetti, con alcuni mi ritrovo ad aver quasi "legato".


Vorrei sapere se è il caso di rivolgersi ad un terapeuta: spesso mi ritrovo a pensarlo anche io ma poi concludo che non è tanto grave.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

il nostro parere tecnico e specialistico non è da mettere sullo stesso piano con quello dei Suoi parenti dello scorso anno... Mi scusi, hanno competenza specifica in materia psicologica? Come mai si è affidato al loro consiglio?

La risposta alla sua domanda su quale sia il "Momento adatto per rivolgersi a un terapeuta" se la è già data Lei da solo:
"..a un anno di disturbo, non è cambiato nulla, anzi tutto sembra peggiorato. Mi ritrovo spesso in lacrime e senza un modo preciso di spendere il tempo..."

E dunque se Lei percepisce questo malessere come pregiudizievole per la Sua qualità di vita,
non traccheggi affidandosi a pareri irrilevanti,
si rivolga ad uno Psicologo per una valutazione psicologica e eventuale percorso ad hoc.

Saluti cari.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/