Ossessioni sulla psicoterapeuta

buongiorno a tutti voi dottori! 3 anni fa decisi di rivolgermi ad un psicoterapeuta per il problema della fobia sociale. non ho mai fatto quasi niente nella vita. cercai una psicoterapeuta per diversi motivi, e scelsi lei anche perché era carina. mi recai da lei per parlare del fatto che non avevo un lavoro, ragazza ecc.. ma finì per parlare di altro. avevo come la compulsione di dover dire tutto e la verità! inoltre lo dovevo fare come un robot, senza espressioni ed emozioni. ad esempio io non potevo provare rabbia e tristezza. da lì a poco iniziarono le mie ossessioni in modo aggressivo su di lei, e diciamo che quelle maggiori erano sul fatto se era giusto chiedere aiuto, farsi vedere provati da una donna, se io dovevo pagare per avere una relazione e quindi farsi aiutare, se alla fine non ero altro che una cavia per lei, dato che mi vedevo come un portafoglio e oggetto di studio. in ogni caso devo dire che lei si è sempre comportata bene, e mi è sempre venuta incontro a qualsiasi tipo di problema. gli dissi che l'avevo scelta perché era carina, e poi gli confidai che per lei provavo qualcosa. lei ovviamente mi disse che poteva soltanto aiutarmi e basta. più avanti mi ci fissai anche su quel momento, e pensai che per me era stata un umiliazione essermi confidato, mentre per lei era stata una gratificazione per il fatto che qualcuno si era infatuato di lei, che in fondo lei vedeva tanti pazienti e che io ero solo uno dei tanti, quindi io non avendo mai avuto una ragazza pensai che oltre alla umiliazione lei era pure contenta di piacere. in fine dato che alcune cose le avevo già lette sul possibile transfert, e che in fondo io andavo da lei ma non le dicevo le cose per gratificazione, ma gliele dovevo dire per correttezza e perché erano solo la verità, pensai che forse potevo risparmiarmele, come a dire: ma in fondo so che è sbagliato e so che provo queste emozioni perché lei si prende cura di me, e allora perché mi sono fatto questa figura e mi sono sottomesso? in fin dei conti sapevo già qualcosina (avevo letto su internet sul transfert e relazione terapeuta) e infatti lei mi ha solo detto cose che sapevo già, ma io certe cose gliele dovevo dire anche se non mi tornava indietro un qualcosa. gliele dicevo solo per correttezza. io prima di recarmi da lei avevo anche l'ossessione di dire sempre la verità. sono arrivato a provare anche sensazioni fisiche di malessere, dolori forti al torace a tal punto da farmi contorcere dal dolore, senso di vomito, respirazione in momenti di rabbia forte con le mani chiuse a pugno che tremavano per la rabbia nei suoi confronti e che hanno contribuito a portarmi stress e ansia, tutto questo da quasi 2 anni. adesso il mio timore più grande è la rapida caduta di capelli, dato che mi ci sono fissato pure su quelli. secondo voi è possibile che la causa della perdita dei capelli siano le ossessioni?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente, forse la sua terapeuta le ha già detto che la sua sintomatologia sembra richiedere la consultazione di uno psichiatra, in vista di una diagnosi e di una terapia anche farmacologica che possa lenire i suoi disturbi. Valuti con attenzione se in questi due anni di terapia i suoi problemi iniziali si sono attenuati o no, e se in generale lei si sente meglio o peggio, rispetto a due anni fa. Auguri e ci faccia sapere.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Buonasera dottoressa! La terapia duró proprio un anno, ( non aveva senso continuare senza l'aiuto di uno psichiatra a detta sua), io gli dissi che ci sarei andato, ma dopo aver affrontato alcune spese. Ci sono stati imprevisti, sia di tempo che economici, anche se devo ammettere che ero anche incerto se tornare da lei, sia per problemi di orgoglio che per non dirgli come le ossessioni mi avevano ridotto. Qualche giorno fa ho fatto il colloquio dallo psichiatra in un CSM. È andata abbastanza bene, ma come mi aspettavo la psichiatra mi ha consigliato di prendere i psicofarmaci. Io a breve dovrò chiamare la psicoterapeuta perchè gli avevo dato la mia parola che avrei fatto il colloquio psichiatrico e che sarei andato da lei, solo che non so cosa fare.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Non capisco in che senso lei non sappia cosa fare. La prima cosa, come ormai sembra le abbiano consigliato tutti gli specialisti, è prendere i farmaci. Le sarà stato anche detto che non fanno effetto da un momento all'altro, e che l'assunzione costante è indispensabile. Quando starà meglio telefoni alla sua psicologa, se se la sente, almeno per dirle che ha iniziato la terapia farmacologica. Vedrà che a cura iniziata tutto le sembrerà più chiaro. Molti auguri.
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Utente
Utente
Buonasera dottoressa! Intanto grazie per l'interesse. Il fatto è che ho paura che se iniziassi a prendere i farmaci lo farei per le ossessioni che sono iniziate da quando lo conosciuta. ho paura che inizierei a pensare che li prendo a causa sua, e quindi di iniziare ad odiarla. È vero che le ossessioni le ho sempre avuto, alcune sono passate e altre invece erano così poco frequenti o non proprio invalidanti a tal punto da non condizionarmi tutta la giornata che ho imparato a conviverci. Mi ricordo benissimo infatti che dicevo che se non era per la fobia sociale avrei trascorso una vita abbastanza serena, anche se di anni ne sono passati da allora è gli obbiettivi della vita sono cambiati. In realtà ce anche il discorso della competività verso di lei. L'idea di essere influenzato dai farmaci ed essere tenuto buono mentre vado da lei mi fa provare rabbia... Forse ci deve essere anche qualche altra cosa che ha a che fare con la personalità.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Vediamo di mettere un po' d'ordine, ma finché non si cura è lei il peggior nemico di sé stesso. Lei scrive che se prendesse i farmaci "inizierei a pensare che li prendo a causa sua, e quindi di iniziare ad odiarla". No, e questo per una semplice ragione: i farmaci saranno la sua salvezza, il suo benessere, il suo recupero di un sé stesso sano. Come potrebbe odiare qualcuno perché le ha procurato il benessere, la padronanza di sé stesso? Solo se lei esagerasse i disturbetti che a volte -non sempre- si accompagnano a questi farmaci, potrebbe cadere nell'errore. Ma sono convinta che verificherà presto che le medicine le fanno bene.
Lei scrive anche: "dicevo che se non era per la fobia sociale avrei trascorso una vita abbastanza serena, anche se di anni ne sono passati da allora e gli obbiettivi della vita sono cambiati". Uscirà dalla fobia sociale, aiutato dai farmaci e dalla psicoterapia, ottenendo quello che appunto è il suo scopo. Infine parla di "competività" verso la sua psicologa, concludendo: "L'idea di essere influenzato dai farmaci ed essere tenuto buono mentre vado da lei mi fa provare rabbia...".
Ancora una volta, lei equivoca sulla funzione che i farmaci devono svolgere: non servono per "essere tenuto buono", ma per recuperare quelle sostanze che il nostro organismo normalmente produce per il suo buon funzionamento, e che la malattia "cattura", impedendone la diffusione. Sarà la psichiatra stessa a spiegarle queste cose, e poi se ne accorgerà da sé. In ogni caso, lei è perfettamente libero di tornare dalla sua psicologa di prima o di scegliere qualunue altro professionista. Auguri, e ci scriva quando vuole.
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Utente
Utente
Buonasera dottoressa! Capisco bene il discorso che i farmaci in alcuni casi sono indispensabili, anche quando si fa una psicoterapia e si ha delle difficoltà. Il fatto è io non volevo ricaderci così, a tal punto da dover prendere dei farmaci ed essere visto in questo stato. Probabilmente il fatto di essere visto così mi arreca ancora danno. Infatti non riesco a farmi vedere sofferente. In più ce il discorso che io non ho sempre il tempo disponibile per svolgere sedute o prendere i farmaci. Non so se i farmaci gli devi prendere ad orari prestabiliti ( se così fosse sarebbe impossibile con i turni di lavoro e gli impegni che a breve arriveranno, e di sicuro non posso prendere i farmaci al lavoro). Purtroppo con il tempo libero sono messo male. Comunque ci penserò, e sopratutto valuterò come mi sentirò una volta che sarò davanti a lei, dato che devo almeno fare una seduta da lei. La ringrazio per l'interesse come sempre, e le auguro una buona serata e inizio settimana.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Ancora auguri.
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