Lutto e ansia

Gentilissimi medici, sono una ragazza di 24 anni. Un mese fa è venuto a mancare improvvisamente mio padre, a cui io ero molto legata anche perché mia mamma è morta quando avevo 11 anni. È stato uno shock. In questo periodo mi sento sempre molto irrequieta all'interno, mi sembra che mi faccia male il braccio sinistro ma il mio medico ha detto che è per via dei muscoli che si contraggono con l'ansia infatti mi ha toccato i muscoli intercostali e quelli del collo e mi fanno tutti male. Ogni tanto prendo il Lexotan quando l'ansia è molto forte. Continuo a pensare a mio padre, è morto da solo in casa nel sonno per arresto cardiaco ed era molto preoccupato per me perché ero stata in ospedale per via di una salpingite. Continuo a sognare di non riuscire a contattare il 118. Faccio anche degli scatti durante il sonno che mi fanno svegliare. Sono sempre stata una ragazza molto forte e che amava la vita nonostante tutto, grazie a mio padre che mi ha cresciuta con amore. Con il tempo riuscirò a venirne a capo? Con il tempo passerà? Avrei voluto essere lì con lui ma non c'ero. Dovrei fare terapia? Diventerò pazza?
Grazie in anticipo per la disponibilità.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

innanzitutto condoglianze per la sua dolorosa perdita. Probabilmente lei essendo una persona tendenzialmente ansiosa, si è recata dal medico con lo scopo (verosimilmente scarsamente consapevole) di controllare il suo stato di salute spaventata e obnubilata da quanto tristemente accaduto. E forse è proprio l’ansia che porta a chiedersi: “Con il tempo riuscirò a venirne a capo? Con il tempo passerà? Avrei voluto essere lì con lui ma non c'ero. Dovrei fare terapia? Diventerò pazza?”

Il tempo, la pazienza e l’ACCETTAZIONE CONSAPEVOLE della perdita curerà la sua ferita lasciandole inevitabilmente una cicatrice che altro non sarà se non il ricordo. Il dolore è tanto e temporalmente flessibile nel proporsi dopo la perdita di una persona cara come potrà leggere da questo articolo http://www.stateofmind.it/2013/06/lutto-accettare-perdita/

“Avrei voluto essere lì con lui ma non c'ero”. Questo pensiero al dolore aggiunge altro dolore. Ma è comprensibile.

Quindi: Non diventerà pazza! Non ha bisogno di terapia.
Se ha voglia guardi questo film con will Smith http://www.stateofmind.it/2018/01/collateral-beauty-rielaborazione-lutto/
credo possa tornarle utile.

Servirà tempo e occorrerà vivere il dolore senza combatterci contro. Piangere le farà bene. Guardare, quando e se lo vorrà foto di lei e suo papà insieme e...piangere la sua assenza le tornerà estremamente utile ai fini dell’elaborazione della perdita e del dolore.
Si prenda cura di lei!

Un caro saluto

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio di cuore. Guarderò il film, ho letto l'articolo ed è molto interessante, pensiamo sia un evento modificabile anche se sappiamo che in realtà non lo è..
Un caro saluto a lei
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
“pensiamo sia un evento modificabile anche se sappiamo che in realtà non lo è”

Già...
Occorre cercare di adattare il pensiero all’accettazione della dolorosa immodificabilità degli eventi.

Lieto dell’aiuto
Una buona serata!
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