La pena fare tutto quello che faceva

Salve, vi scrivo perchè sto attraversando dei giorni molto brutti e avrei bisogni di consigli da professionisti.
Ho venti anni, il mio ragazzo 21 e siamo fidanzati da quasi cinque anni. Con lui ho condiviso tutto, conosce ogni cosa di me e, proprio per questo, ero convinta che lo conoscessi alla perfezione. E' sempre apparso agli occhi miei e dei nostri conoscenti come un bravissimo ragazzo, che non mi aveva mai mancato di rispetto e che era molto innamorato di me. Io sono sempre stata una persona molto insicura e gelosa e quindi quasi sempre capitava che lui non andasse in discoteca o in vacanza con gli amici, perchè loro sono ragazzi poco seri e diceva di voler evitare di farmi stare in pensiero e in ansia. Non abbiamo mai avuto problemi fino a giugno di quest'anno quando lui sembrava iniziare a cambiare nei miei confronti. Pochi mesi prima avevamo avuto forti discussioni perchè il suo migliore amico (nonchè mio amico stretto) mi aveva confidato di essere innamorato di me da anni e io l'avevo tenuto nascosto al mio ragazzo per preservare la loro amicizia. Ma mi aveva capito e avevamo risolto.
Da giugno sono iniziate a diminiuire le continue attenzioni che mi dava prima, forse anche legittimamente dal momento che, come dicevo, stiamo insieme da tanto tempo. Se glielo facevo presente mi rispondeva che era dovuto al fatto che non sapeva più se ne valeva la pena fare tutto quello che faceva per me, dal momento che io mi ero comportata male a dare corda al suo migliore amico, e che lui ci era passato sopra ma la cosa l'aveva segnato. Tuttavia, ad agosto lui mi ha lasciato dicendo che non sapeva più cosa provava. E' tornato dopo soli tre giorni dicendo che gli mancavo, che non poteva stare senza di me e che si pentiva di quello che aveva fatto. Da quel momento è andato tutto bene, fino a qualche giorno fa, quando purtoppo ho scoperto che durante tutto l'arco della nostra relazione lui ha frequentato una chat di incontri e, ancor più frequentemente, "chat alternative", cioè un sito per fare videochiamate con sconosciuti. Non potevo credere ai miei occhi, lui mi ha negato dicendo che non avrebbe mai fatto quelle cose però dopo me l'ha ammesso, dicendo che le usava non per scopi sessuali (perchè non abbiamo mai avuto di questi problemi), ma per parlare con qualcuno di alcuni suoi problemi familiari, o di problemi nostri quando litigavamo. A me onestamente sembra inverisimile, perchè è risaputo che tutti utilizzino quelle app per fare sesso virtuale, non sono certo siti dove incontri psicologi disposti ad aiutarti. Mi sento profondamente delusa e umiliata, perchè da lui non mi sarei mai aspettata niente di simile, sembrava avesse occhi esclusivamente per me.
Gli ho detto che volevo pensarci un po' su e non mi ha nemmeno cercato per chiedermi come stavo, dopo avermi visto piangere a dirotto.
Aiutatemi, non so cosa fare e se credergli.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2019
Psicologo, Psicoterapeuta
Salve,
le prime relazioni affettive, durante l'adolescenza e nella prima età adulta, hanno spesso un carattere di assolutezza e tendono ad essere profondamente idealizzate, ad esempio è tipico di questa fase credere in iperboli del tipo "ci ameremo per sempre, staremo sempre insieme, non ci lasceremo mai, siamo fatti l'uno per l'altra, non ci tradiremo mai, ecc ecc.. ". Tali relazioni, in virtù di quegli assiomi che le sostengono, sono portatrici da una parte di grandi emozioni, altissime aspettative, bellissime romanticherie, esperienze indimenticabili da vivere e ricordare, dall'altra di enormi delusioni e sofferenze. Queste ultime sono per lo più determinate dal fatto che ogni tanto, quando la realtà prende il sopravvento sul meccanismo di idealizzazione, le cose cominciano ad apparirci un pochino più imperfette, a volte francamente brutte e la nostra mente che invece ha bisogno di mantenere integra quell'immagine idealizzata della relazione e del partner, si rifiuta di crederci. Del resto però, se si è sufficientemente sani, non si può far finta della realtà e allora si deve risolvere questo conflitto interno. Credo sia un momento importante di maturazione ed evoluzione per chiunque, aumentare le proprie consapevolezze e di conseguenza le competenze sul piano personale e relazionale. E' importante in sostanza riuscire in una impresa quasi impossibile: continuare a credere all'amore e nel contempo non credere a tutto quello che l'amore ci fa credere.. non perdere la propensione e la fiducia nell'altro ma al contempo ridimensionando la portata di meccanismi psichici quali l'idealizzazione che spesso non ci permettono di confrontarci con la realtà, di vederla per tempo, e di anticiparla. saluti