Rapporti sociali

Buonasera ho 37 anni ed una vita normale con un lavoro e una moglie. Ho sempre avuto pochissimi amici ed attualmente ne ho soltanto un paio. Ricordo di avere questo problema praticamente da sempre che mi condiziona molto la vita, ci penso sempre da quando mi alzo al mattino, durante la giornata finì a quando vado a letto. Sono sempre stato insicuro forse anche a causa dell’avere avuto sempre un padre indifferente e anaffettivo, da piccolo non ricordo mai una un bacio, una carezza o un ti voglio bene. Ma soltanto prendimi questo e quell altro con frequenti richiami anche per stupidaggini e totale assenza di dialogo, ancora oggi mi sento a disagio quando sono con lui.
Comunque credo di avere sviluppato come un senso d inferiorità verso il prossimo che mi crea un grande disagio con il risultato di avere difficoltà nei rapporti sociali. Se conosco qualcuno mi sento più a mio agio con persone che hanno problemi piuttosto che con persone brillanti. Sono arrivato al punto di invidiare conoscenti che hanno belle comitive di amici. Apparentemente sono una persona normalissima e aperta perché nascondo molto bene questa mio malessere e il mio stato d animo ma dentro di me soffro molto. Non so più come uscirne e più passa il tempo è peggio lì per lì penso di farcela soprattutto quando sono a lavoro perché mi distraggo ma poi punto è a capo. Mi piacerebbe molto uscire con qualche amico a fare cose normalissime mi manca tanto questo. Sento che non sto vivendo a pieno la mia vita è come se avessi un freno a mano. Casa lavoro e brutti pensieri che mi assalgono. Cosa potrei fare per cambiare anche un po’ in meglio le cose? Grazie, Luigi
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente, devo intanto farle i complimenti perché desidera uscire dalla sua situazione anziché rassegnarcisi; prendere coscienza dei propri desideri è sempre un passo molto importante, praticamente l'inizio del cambiamento.
Detto questo, la prego di rendere più precise le informazioni che ci fornisce. Lei ha una moglie e due amici: è già la dimostrazione del fatto che riesce ad istaurare un dialogo a livello profondo col suo prossimo. Non ci dice se ha anche dei figli.
Perché allora scrive "Mi piacerebbe molto uscire con qualche amico a fare cose normalissime mi manca tanto questo"? Con l'uno o l'altro dei suoi amici non può uscire? E poco oltre scrive: "Casa lavoro e brutti pensieri che mi assalgono". Un po' eccessivo, se il suo desiderio è solo quello di ampliare la cerchia delle amicizie. Con sua moglie non ha creato un gruppo di amici?
Ci parla poi di un padre anaffettivo e svalutante, ma non ci dice nulla di sua madre, o di fratelli e sorelle. Come mai?
Queste informazioni parziali non permettono una consulenza a distanza nemmeno superficiale, temo. Un colloquio sincero con uno psicologo potrebbe invece aiutarla a definire meglio i reali limiti che avverte al suo pieno benessere, e a cercare la strada pratica per superarli.
Ci scriva ancora. Coi migliori auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringrazio molto per la risposta.
Non abbiamo figli per scelta, e lei non ha una cerchia di amici in quanto è originaria di altra regione. Con i due amici che poi più che amici sono qualcosa di più che conoscenti ci esco raramente perché sono impegnati e anche perché abbiamo pochissimo in comune. Come le dicevo mi manca molto avere amicizie simili a me con i miei stessi interessi e ogni volta che ho incontrato qualcuno con i miei interessi mi sono bloccato e non sono riuscito ad essere me stesso perché mi sento sempre inadeguato e non all altezza. I brutti pensieri che mi assalgono sono riferiti alla paura di rimanere per sempre senza rapporti sociali senza amicizie proprio a causa di questo senso d inferiorità e inadeguatezza. Mi sento solo. Ho una madre che è sempre stata premurosa e affettuosa con me e lo è ancora e una sorella coetanea che vive all’estero con cui ho un rapporto normalissimo anche se poco espansivo da parte di entrambi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente, il fatto che sua moglie provenga da un'altra regione non dovrebbe impedirle di fare nuove amicizie, al lavoro soprattutto, ma anche in palestra, in piscina o al supermarket, visto che gli altri luoghi usuali d'incontro con coetanei (scuole e parchi) a voi sono estranei per la decisione di rimanere childfree.
Ma tra voi avete un buon dialogo? Andate al cinema, viaggiate, condividete attività divertenti? E sua moglie è contenta di non avere amici, o invece manifesta i suoi stessi rimpianti? In questo caso prendete in considerazione le attività da praticare da soli o in coppia che permettono di conoscere gente e crearsi delle amicizie: gite, viaggi, visite culturali organizzate da varie associazioni, dal WWF al CAI alla parrocchia; corsi di ballo; tornei sportivi o di giochi di carte, etc.
Quanto a lei, ci dice che desidera amici con i suoi stessi interessi e che si blocca per un sentimento di inadeguatezza ogni volta che ne incontra.
Mi sembra che a questo punto i problemi siano più d'uno, e tutto ciò che si può fare con un consulto on-line è provare a scinderli, per trovare una soluzione: lei forse è troppo selettivo. Se considera molte persone "non all'altezza", non solo riduce drasticamente la cerchia delle persone frequentabili, ma riverbera la stessa severità su sé stesso, temendo di poter essere giudicato "non idoneo" dalle persone che incontra. Torno a ripetere quello che già le dissi nel primo consulto: il fatto che lei voglia fare qualcosa per migliorare questa situazione è buon segno: in pratica sta cercando il cambiamento. Io le consiglio di consegnare il problema nelle mani di uno psicologo cognitivo-comportamentale. Vedrà che potrà avere risultati che al momento non osa nemmeno sperare. Auguri!