Derealizzazione e pensiero ossessivo

Gentili dottori,

Sono una ragazza di 22 anni che dovrebbe terminare l’università ad aprile.L’estate scorsa ho avuto una brutta mononucleosi che mi ha tenuta a letto per un mese. Sono rimasta molto toccata da questa piccola malattia poiché inizialmente i medici volevano farmi fare il test per il lupus,non sapendo di cosa si trattasse. Mi sono presa un bello spavento ma poi è tutto passato. Ció mi ha lasciata un po’ stressata;tra agosto e settembre credo di aver raggiunto l’apice tra liti con il mio ragazzo e dubbi inconsci sul mio futuro (non ci pensavo proprio ma non ero soddisfatta della mia vita). sono sempre stata una ragazza un po’ tormentata’,sin da quando ero in pancia avevo i battiti altissimi e in generale nella mia vita ho pochi ricordi di momenti sereni.Non perché io abbia un vissuto chissà quanto ingombrante,anzi il perché non me lo so proprio spiegare (separazione dei miei genitori, un po’ di problemi con il nuovo compagno di mia mamma che credo conoscesse quando ancora stava con mio padre. Nonostante ció le tensioni si sono risolte). Mi sono sempre reputata un po’ passiva,Molto appoggiata agli altri forse per non pensare a cosa mi piacesse davvero fare,a quali fossero le mie passioni.
Verso ottobre ad una festa faccio quattro tiri di una canna,sperimento per la prima volta la derealizzazione,da quel momento va e viene. Ho passato i primi mesi pensando di essere pazza o schizofrenica,poi mi sono calmata ho iniziato a lavorare e quando ho smesso causa contratto,tutto è peggiorato.Ho pensieri di perdere il controllo,a volte mi capita di fissare qualcuno di sconosciuto e di sentire una grande agitazione dentro,forse legata a questa paura,non lo so. Altre invece è come se mettessi in dubbio ciò che penso,come quando ho delle immagini in testa in cui,in prossimità di una finestra per esempio,penso di buttarmi giù. Questo mi mette in crisi perché io nonostante tutto continuo a uscire a studiare,cerco di non mollare ma mi metto alla prova da sola con queste domande. Ovviamente non lo farei mai! Ma da qui riparte la domanda: ne sei sicura?’. E questa domanda me la faccio per molte altre cose che penso,ovviamente anche più normali.Oltre a questo è come se in certi momenti il suono della mia voce mi desse fastidio,in altri invece mi sento distaccata dalla realtà,in altri ancora ho un iperattenzione a ciò che dico o faccio,(e anche qui le solite domande ma perché fai questo?’),oppure in certi momenti mi sembra che mi dia fastidio tutto. Quando guardo il foglio o il cellulare invece è come se la mia vista si oscurasse totalmente e non vedessi più ai lati,come guardare in una galleria.

Insomma dottori i miei sintomi mi sembrano strani,nessuno dei forum sulla derealizzazione conteneva queste cose.Mi sapete dire se devo preoccuparmi?Quello che mi succede è normale?Come ne esco?E soprattutto è vero che la derealizzazione si cronicizza?Ho famiglia,ragazzo e amiche che mi sostengono. Ma forse non sono capace.Grazie per la vostra attenzione
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza,

È verosimile che si tratti di ansia che nel tempo ha assunto forme ossessive: <<e se....???>>.
di derealizzazione non parlerei se non c’è una valutazione specialistica da parte di un collega psicologo psicoterapeuta oppure di un medico psichiatra. Quindi non è detto che i suoi sintomi siano riconducibili a derealizzazione e oltretutto è una gran fandonia che la derealizzazione (come altri sintomi dissociativi) si cronicizzano.
Propenderei più per un tratto di ansia molto intensa e frequente a cui si sovrappongono altri sintomi. MA serve una valutazione di persona...
On Line is impossible...

Per tanto, la cosa più giusta da fare al momento è rivolgersi o ad un collega psicologo psicoterapeuta o ad uno psichiatra per una diagnosi iniziale e per stabilire di comune accordo un eventuale (aggiungo: probabile) iter terapeutico.

Stia bene!

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Paura di impazzire e perdere il controllo, mettersi alla prova, chiedersi "sei sicura?", derealizzazione, sono tutti sintomi d'ansia.

Strano che finora nessuno abbia saputo darti una diagnosi esatta. Da qui noi non possiamo farlo, ma secondo me rientri molto probabilmente in un quadro ansioso con ideazione ossessiva, slatentizzato e/o aggravato dall'uso di cannabis.

Prima cosa: dimenticati le canne. Fanno male. Soprattutto alle persone predisposte a soffrire di certi disturbi.

Seconda cosa da fare: cercare uno psicoterapeuta che usi possibilmente un approccio focalizzato per l'ansia, come il comportamentale o lo strategico.

Credo ti converrebbe anche fare una visita psichiatrica prima, per valutare l'entità di ciò che ti hanno causato i tiri di canna.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori


Grazie per le vostre preziose risposte. Ci tengo a precisare che poche volte nella mia vita ho provato a fumare,e aggiungo che non mi è mai piaciuto. Quella sera non so cosa volevo dimostrare ma 4 tiri mi sono bastati per stendermi. Ovviamente se già prima capitava una volta all’anno massimo,ora non ricapiterà più.

Nella mia lunga presentazione ho scordato di dire che sono stata da uno psichiatra dopo una settimana dall’accaduto e mi ha diagnosticato uno stato d’ansia con derealizzazione. Mi ha prescritto un antidepressivo ma io non ho voluto seguire quella strada perché a 22 anni penso che i problemi si possano risolvere anche sulle proprie gambe,dal momento che non mi sono chiusa in casa e ho continuato con le mie attività. Successivamente sono andata da una psicologa con la quale però non mi sono trovata molto bene. Domani ho un primo incontro con una psicologa cognitivo comportamentale e sono fiduciosa.

Da buona ansiosa volevo però un parere anche da voi,dal momento che non capisco più cosa mi stia succedendo.

La derealizzazione la ho a giorni alterni. Percepisco tutto come distante da me e a volte sento di non essere io a fare le cose. Ma non è la cosa che più mi butta giù.. tutto il resto invece mi turba molto.

Vi ringrazio ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ci tengo a precisare che poche volte nella mia vita ho provato a fumare
>>>

Non importa. Nelle persone predisposte anche un solo tiro di canna può bastare a portare alla luce disturbi psichiatrici.

>>> ma io non ho voluto seguire quella strada perché a 22 anni penso che i problemi si possano risolvere anche sulle proprie gambe
>>>

Anche questo è un sintomo di ossessività: "ce la devo fare da sola".

Leggi questi articoli:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3551-psicologo-devo-proprio-andarci-di-persona-perche-non-potete-aiutarmi-online.html
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo

In questi tre lunghi mesi mi sono decisa a lavorare e ho notato che in quel periodo stavo quasi bene,i pensieri erano spariti e c’era un filo di derealizzazione.

Non mi permetterei mai di screditare ciò che mi consiglia,intendevo ovviamente che non sono molto favorevole ai farmaci in questa giovane età. Ogni tanto utilizzo un po’ di lexotan se sento troppa ansia. Ma non vorrei spingermi oltre perché purtroppo conosco molte persone che dopo anni non riescono a smettere. Vorrei fare un ultimo tentativo lei cosa ne pensa?

crede che sia strettamente necessario il farmaco ? Un approccio cognitivo comportamentale non potrebbe essere sufficiente?

Grazie
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
<<Mi ha prescritto un antidepressivo ma io non ho voluto seguire quella strada perché a 22 anni penso che i problemi si possano risolvere anche sulle proprie gambe,dal momento che non mi sono chiusa in casa e ho continuato con le mie attività.>>

Concordo con il Collega e aggiungo solo che se ti fosse venuta una cistite l’antibiotico lo avresti preso senza pensarci una volta. Il farmaco della psichiatra no...

Voi ragazzi dovreste imparare che la vita, spesso, è fallibile e che da quando usciamo dal ventre materno fino alla morte è bene autoingannarsi di meno.

Spero possa impararlo andando in terapia!

Saluti
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Un approccio cognitivo comportamentale non potrebbe essere sufficiente?
>>>

Potrebbe, ma andrebbe innanzitutto iniziato.

Quello che sicuramente non va bene è chiedere aiuto sperando che lo specialista ti "aiuti a farcela da sola", psicoterapeuta o psichiatra.

Se hai letto i link che ti ho dato, vedrai che si tratta di un paradosso indotto dall'ossessività, perché l'ossessività è una tematica che riguarda il controllo. L'ossessivo muore di paura di perdere il controllo e crede, erroneamente, che più controllo riesce ad avere, meglio starà.

E invece è proprio la ricerca ossessiva di controllo che il controllo glielo fa perdere.

La tua terapia consisterà, da un punto di vista prettamente psicologico, nell'imparare che anche quando si perde il controllo, il mondo non va in frantumi e non si muore.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Non ritengo di essere in grado di farcela da sola.. per un periodo sono stata bene ma se ora sono ritornata a stare male vuol dire che sbaglio qualcosa.

Credo molto nella terapia,soprattutto in quella cognitiva che sembra essere molto efficace. Spero davvero che mi possa aiutare.

Vi ringrazio
Saluti