Depressione e rapporto tossico con mio padre

Buonasera,
utilizzo questo mezzo perché al momento non ho la possibilità di parlare con nessuno.
Parto dal principio: ho un rapporto tossico con mio padre, un rapporto che è peggiorato negli ultimi 2 anni circa, ritengo a causa della sua difficile situazione finanziaria. Da quando ne ho memoria ho sempre subito violenza da lui. Violenza a detta sua educativa’, se non fosse che io ho vividi i ricordi di quando mi chiudeva in camera a chiave per picchiarmi e più piangevo e più me ne dava. Scene ai limiti della legalità che mi hanno portata ad avere molti (credo) problemi a livello psicologico e relazionale, ovviamente lui oggi rinnega tutto, a volte ha anche il coraggio di prenderla con leggerezza quando io gli ricordo cosa mi ha fatto nel corso degli anni, e in tutto ciò è quasi sempre supportato da mia madre. Da quando ho compiuto 18 anni la violenza fisica è diminuita fino a scomparire, ma è subentrata quella psicologica. Da quando mi sono diplomata lui subito ha cominciato ogni tipo di pressione per farmi lavorare e non studiare, ha sempre denigrato ciò che studio e ha sempre fatto in modo di farmi pesare qualunque scelta, comportamento, tutto. Sono venuta a studiare al Nord, ho vinto una borsa di studio per reddito; lui da quando sono qui è un padre praticamente assente, si palesa solo quando ha voglia di autoesaltarsi perché magari mia madre sta da un’ora al telefono a parlare con me, oppure (nella quasi totalità dei casi) per rinfacciarmi i suoi sacrifici per farmi studiare o quando vuole farmi sentire in colpa se magari chiamo mia madre perché mi sento sola e ho bisogno di sfogarmi. Oggi mi ha dato della ladra se non avessi versato l’intero importo della borsa di studio sul suo conto corrente in quanto quei soldi spettano a lui’. Con oggi credo di aver toccato il fondo. Ci sarebbe tanto altro da dire...sono tanto stanca e sto iniziando ad avere dei veri e propri cedimenti psicologici, oggi ho preso delle forbici in mano e me le sono passate sulle braccia. Non sono certa di cosa volessi farci... ma credo di aver bisogno di aiuto in primo luogo per me stessa e poi per imparare a gestire questa situazione. Non so come muovermi, scrivo questo messaggio in extremis. Spero mi risponda qualcuno al piu presto
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile ragazza,

ci dice:
"ma credo di aver bisogno di aiuto in primo luogo per me stessa
e poi per imparare a gestire questa situazione."

Le rispondo "al più presto", come da Lei auspicato.

Domani mattina stessa si rivolga allo sportello psicologico del Suo Ateneo (gratuito) per una consulenza.
Lo faccia con serenità,
nessuna La giudica o si meraviglierà del Suo racconto.

Ritiene di poterlo fare?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
la ringrazio tanto per questa sua immediata risposta. È davvero rincuorante trovare una persona che non sottovaluti la mia situazione.
Effettivamente non avevo considerato l’ateneo stesso. Credo ci sia uno sportello, ma posso essere sicura di poter parlare di queste problematiche con loro? Ho sempre pensato che si occupassero di problemi legati allo studio... avevo pensato di rivolgermi ad una ASL, visto che al momento sono nuovamente senza un euro... ma non riesco a trovare riferimenti per VE. Mi sento smarrita, in tutti i sensi
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Certo che può rivolgerso all'Ateneo,
considerato che tutta la problematica rende difficile lo studio...

L'alternativa gratuita è rappresentata dai Consultori del Servizio Sanitario Nazionale,
che sono diffusi ovunque, anche a VE.
Se ha bisogno di altri chiarimenti, chieda tranquillamente.

Le raccomanderei di non attendere oltre.

Si rifaccia viva con noi, se Le fa piacere.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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dopo
Utente
Utente
Dottoressa, in tutta sincerità le dico che è la prima volta che provo ad affrontare questo problema e ho non pochi problemi sia a convincermi di andare fino in fondo, sia a prendere seriamente la cosa. Tutte le volte che ho provato ad affrontare la cosa con il mio ragazzo, scrivevo un messaggio, lo inviavo e subito dopo annullavo l’invio. Lo stesso con altre persone. Sono come bloccata e il fatto che ci sia un intero fine settimana a separarmi da un eventuale consulto mi blocca ancor di più.
Per consultorio lei intende quello dove ci si reca solitamente per le gravidanze indesiderate, giusto? Quale potrebbe essere, secondo lei, l’iter? È possibile eventualmente iniziare con il consultorio un percorso di psicoterapia? È gratuito?
Scusi le mille domande
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Capisco che provenendo
- magari -
da una zona geografica in cui i problemi familiari sono assolutamente privati
Le sembri strano affrontarli con una persona esterna.

Si figuri che esistono pure specializzazioni post-laurea in psicologia proprio sulle tematiche familiari quali quelle che Lei porta.


Per il Consultorio,
apra Lei stessa il link del Ministero della Salute sui Consultori
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=1933&area=saluteBambino&menu=assistenza
e clicchi sulla Regione e Provincia vedendo quale Le sia più comodo o con i tempi di attesa minori.
Basta telefonare e prendere un appuntamento con la Psicologa.
Se Le viene richiesto il problema:
"Rapporti con la famiglia d'origine".

Dimenticavo:
presso alcuni consultori esiste uno "spazio giovani" specifico.

Dott. Brunialti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa, concordo con lei sulla correlazione sul background sociale dove sono cresciuta (e dal quale ogni santo giorno della mia vita cerco di distanziarmi...) ma sono sempre stata una persona molto comunicativa, forse troppo. Ad oggi invece faccio fatica anche a parlare di come mi è andata la giornata. Scrivo, invio messaggi ma poi li cancello perché mi rendo conto che non voglio comunicare, penso che sia perché mi vergogno della mia situazione, situazione in cui, da ogni punto di vista, sento l’ombra di mio padre e della mia situazione familiare.
Ad ogni modo, volevo chiederle cosa mi aspetterebbe se intraprendessi un qualsivoglia percorso (medicine? solo ascolto? Che specialisti?), sono anche abbastanza confusa sul discorso psichiatra/psicologo, leggo di tanti che si fanno seguire da psichiatri... dunque non si tratta solo di psicoterapia? Cosa mi aspetta?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile ragazza,

Lei apre questioni molto vaste,
a cui cerco di rispondere con un po' di materiale di approfondimento che,
essendo Lei una universitaria,
non avrà difficoltà a leggere.

La psicoterapia è una esperienza:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html .

Alcuni indirizzi teorici prevedono una "psicoterapia breve" mirata su un obiettivo,
altre sono "lunghe" e diventano necessarie per i disturbi profondi.

Se il malessere psichico è grave o molto invalidante,
anche gli psicofarmaci possono fare da supporto,
prescritti dallo Psichiatra:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html .

Un esempio di analisi psicologica di situazioni familiari la potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1788-la-famiglia-dell-adolescente-quali-caratteristiche-generali.html .

Non so se sono riuscita a darle qualche informazione
in pillole ... ma chiara.

Dott. Brunialti
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dopo
Utente
Utente
Dottoressa... davvero, non so come ringraziarla. Leggere sull’argomento è qualcosa che già di per sé mi tranquillizza, non saprei spiegare perché.
Sarà mia premura tenerla aggiornata... la ringrazio ancora.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
E' stato un piacere.

Contenta se la lettura La "tranquillizza",
Le farà compagnia nel fine settimana;
si capisce così di non essere mostri,
ma persone che vivono problemi simili a quelli di (molti) altri.

Se lo riterrà, mi farà piacere risentirLa.

Dott. Brunialti