Voglio riconquistarlo

buonasera ,
ho lasciato il ragazzo con cui stavo da un anno , dopo averlo tradito.Tradirlo era l'unico modo per chiudere.Ho chiuso perchè stavo male nel rapporto .Piangevo spesso per le sue mancanze di attenzioni ma soprattutto perchè quando le facevo presenti lui si arrabbiava. A volte mi veniva incontro, altre volte si arrabbiava dicendomi che lui era fatto così, freddo. Sempre stato freddo con tutti. Questo è vero. A Natale mi ha fatto conoscere la sua famiglia e con loro era estremamente freddo e silenzioso. Con me è molto più aperto e amorevole. Sta di fatto che per me non era mai abbastanza. Il sesso lo trovavo mediocre per via di limiti che lui imponeva,ad esempio bisognava spegnere la luce e non riusciva a guardarmi negli occhi mentre lo facevamo. Vivevo tutto come un rifiuto nonostante mi dicesse di amarmi ,nonostante mi desse tutto il suo tempo libero, nonostante fosse affettuoso in molti momenti. Mi ero messa in testa che il nostro rapporto mi stesse distruggendo. Dopo una settimana in cui io ,dopo le litigate cercavo di fuggire da casa (ero sempre da lui a dormire) e lui mi obbligava -convinceva a rimanere, decisi di andare a letto con un altro, per punirlo nella mia testa e per dimostrare a me stessa che le mie esigenze non le mettevo da parte. Il ragazzo con cui lo tradì mi interessava solo fisicamente quindi ,quando mi chiese qualcosa di più lo misi da parte. Ci sono andata a letto 2 volte in due giorni. Poi io e il mio ragazzo partimmo per un viaggio ,che io poco prima avrei voluto annullare per le varie litigate. In viaggio siamo stati molto bene , ci siamo divertiti. Io ho sempre sentito che lui mi amava , a suo modo. Una volta tornati , approfittai di un momento di tensione per lasciarlo dicendogli che lo avevo tradito. Lui non ci ha creduto finchè ,qualche giorno dopo ,ho ceduto alla sua richiesta di fargli vedere i messaggi. Dopo averli visti mi ha lanciato la sigaretta accesa addosso e se ne è andato. Io mi sono presa gli insulti via messaggio e ho continuato ad andare a letto con vari uomini , coi quali andavo subito al sodo . Rifiutavo sempre i loro inviti a rimanere a dormire con loro e le loro richieste di frequentazione . Avevo in testa solo il mio ex. Mi mancava terribilmente.Ho la sensazione di non riuscire a mantenere nessun rapporto ,di rovinare tutto da sola per paura o non so cosa. Il fatto è che sto peggio di quando stavo con il mio ragazzo e mi sono resa conto di quanto lo amavo e di quanto non sia lui il mio problema ma ho problemi personali che sto cominciando ad affrontare in terapia con un professionista. Anche quando sono a letto con altri penso a quanto sia più bello il sesso con il mio ex. Ho capito che voglio tornarci davvero ,ma non so come fare. Lui è molto arrabbiato,gli ho chiesto di parlare ma ha detto che non vuole vedermi e se voglio posso scrivere un messaggio .Mi risponde ai messaggi ma è molto arrabbiato. Non so come approcciarlo , se approcciarlo e quando.

grazie per l'attenzione
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente, lei ci scrive ormai da tre anni e il problema della difficoltà nel vivere bene, in maniera matura e stabile, le sue storie d'amore, sembra mantenersi costante, assieme ad un altro, in un certo senso parallelo: la sua difficoltà a condurre fino in fondo una terapia personale.
Forse ciò avviene perché lei continua a sfuggire la natura del suo problema, e continua a credere che attrarre svariati uomini, vivere con loro momenti di intenso erotismo, coltivare anche quella che lei chiama "la chimica" tra voi, sia tutto quello che si può tirar fuori dalla relazione con un altro essere umano. Praticamente, il sesso usa/e/getta gestito come una droga che per essere efficace va aumentata, cambiata, assunta in condizioni sempre più eccitanti, e alla fine, come il cibo per il bulimico, come il gioco per il giocatore, guarda caso non soddisfa davvero e non basta mai.
Il fatto stesso che lei continui a scriverci, pur dicendo che vede già uno psicologo, e prenda poi in scarsa considerazione gli articoli che le vengono proposti e i pareri degli specialisti di Medicitalia, è la testimonianza di una sorta di "fame" di attenzione che non si sazia mai.
Io posso solo consigliarle di portare fino in fondo una buona terapia personale, ma per fare questo è necessario VOLERE il cambiamento, e quindi averne compreso, sia a livello emotivo che a livello cognitivo, la necessità.
Finché lei continuerà a sentirsi appagata dalle forti emozioni (positive, negative, spesso mischiate in un groviglio inestricabile) che si procura con relazioni transitorie e talvolta occasionali, gelosie, tradimenti, abbandoni che sembrano rappresentazioni teatrali più che rapporti tra persone che rispettano i propri e gli altrui sentimenti, il momento di fare i conti con la sua solitudine interiore temo non potrà arrivare se non troppo tardi, quando il tempo dei giochi seduttivi sarà inevitabilmente finito.
Rifletta a quello che è davvero il suo benessere. Auguri!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
si , penso lei abbia ragione. Sono sempre alla ricerca di attenzione. Mi rendo conto che vivo una solitudine interiore che non so e non voglio affrontare , probabilmente. Ha ragione anche sul fatto che non sono mai riuscita a fare un percorso terapeutico serio , o meglio , iniziavo ma dopo 3 o 4 sedute abbandonavo. Ho sempre pensato di farcela da sola ma mi rendo conto che non è vero. Sono più debole di quanto credessi. Vivo le relazioni come un gioco , è tutto un palcoscenico dove mi piace recitare una parte . Ho paura di essere depressa, ho paura che il terapeuta che mi segue possa mettermi di fronte a questa realtà che io conosco già ma che mi spaventa.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Cara utente, il fatto di riconoscere tutto questo la mette già sulla buona strada. Probabilmente le verità scomode da affrontare in terapia si riveleranno meno terribili di quello che crede.
Un punto da riconsiderare è nelle sue parole: "Ho sempre pensato di farcela da sola ma mi rendo conto che non è vero. Sono più debole di quanto credessi".
Affrontare una terapia NON E' una debolezza... e lei lo sa bene. In fondo sa che, al contrario, per lei è un atto di coraggio. In qualche modo è consapevole di dover affrontare il passato, affacciarsi sull'abisso, e soprattutto scoprire la vanità puerile degli aggiustamenti costruiti a compenso della sua solitudine.
L'importante è capire l'importanza del passaggio verso un reale dominio di sé stessa, dei suoi affetti e della sua vita. Poi potrà scegliere un bravo terapeuta e affidarsi a lui, o lei. Ancora auguri.